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Novembre 2010

Tutte le notizie del mese

01-11-2010 di redazione

Turisti pazzi per il Kenya
Non si ferma la voglia di Kenya dei turisti italiani per le vacanze di Natale e Capodanno. Le agenzie di viaggio, forse per la prima volta in maniera così convinta, ricevono richieste a tutto spiano per Malindi, Watamu e Mambrui. Si cerca soprattutto il mare, ma abbondano anche le richieste di resort + safari. "Mai come quest'anno siamo strapieni di richieste - conferma Siria Scrano della Orobica Viaggi di Bergamo, l'agenzia specializzata in voli e pacchetti per la costa keniota (e non solo) - per quanto riguarda i voli, consigliamo anche quelli di linea, come Kenya Airways per chi parte da Roma, perchè trovare un posto sui charter nel periodo delle feste è praticamente impossibile". Ma gli italiani non demordono, le soluzioni sono molteplici e si spera sempre di trovare un volo. Anche le agenzie di viaggio che non si occupano di Kenya, quest'anno sono prese di mira dalla voglia d'Africa dei propri clienti. "Una processione continua - conferma Silvia di Mecca Viaggi di Rimini - non abbiamo mai avuto così tante richieste per Malindi e dintorni come quest'anno. Nel giro di pochi giorni, gli hotel in cui trovavamo ancora qualche camera libera, sono andati via via riempiendosi e ora è difficile accontentare tutte le richieste". Un boom che il Kenya Tourist Board si aspettava. In tempi non sospetti, dopo la "semina" nelle varie fiere europee, lo staff del ministro Balala aveva annunciato che quest'anno si sarebbe battuto il record di italiani. Appresa la notizia, noi di malindikenya.net, nei prossimi giorni andremo in giro per Malindi e Watamu, cercando di capire come si stanno attrezzando le strutture pubbliche e private locali. E nello stesso tempo promettiamo agli amanti del "gossip", anticipazioni sui vip che affolleranno le belle spiagge di Rosada Beach a Malindi e Paparemo a Watamu, o cercheranno la privacy sugli isolotti del parco marino o nelle piscine dei resort. Leggeteci e saprete!(30/11/2010) 

Malindi capitale del karate
Malindi sempre più capitale del Karate in Kenya. Dopo aver ospitato i campionati nazionali, nei mesi scorsi, la KKF organizzerà qui il più importante torneo internazionale della disciplina, in tutta l'Africa. L'evento avverrà a marxo del prossimo anno e già una ventina di federazioni mondiali, tra cui anche l'Italia, hanno già annunciato la partecipazione. "Sarà un unicum a livello continentale" ha detto il presidente della federazione, Caleb Atemi.(29/11/2010)

Festival di Lamu, tre giorni di feste per 100 mila turisti
Si chiude oggi a Lamu, come tutti gli anni, il "Lamu Cultural & Traditional Festival", evento che per tre giorni ha trasformato l'arcipelago in un florilegio di feste, danze, competizioni, rievocazioni storiche, sagre gastronomiche e altro. La storia millenaria di questa Venezia d'Africa si mette in mostra e conferma che si può mantenere la propria identità e una cultura rispettosa delle tradizioni, dando vita a un turismo consapevole di vivere in una dimensione unica. Secondo il presidente del Festival, Gharib Alwry, da venerdì mattina erano attesi almeno centomila turisti, tra kenioti e "mzungu" provenienti da tutto il mondo e da molti paesi islamici. Visitatori pronti a immergersi in un bagno di tradizioni e ad assistere alla famosa corsa degli asini e alla competizione dei "dhow", le imbarcazioni tipiche. Il Festival di Lamu è un avvenimento al quale almeno una volta nella vita bisognerebbe assistere. Non a caso negli ultimi anni, tra gli spettatori interessatissimi e coinvolti c'erano anche personalità come Sting, Carolina di Monaco, Koffi Annan, il cantante dei Rolling Stones Mick Jagger, l'attrice Maryl Streep e molti, molti altri. Il Festival si è aperto venerdì mattina alla presenza del Ministro del Turismo keniota Najib Balala, che ha confermato quanto la tradizione del Festival di Lamu sia un bene nazionale da preservare. Tre giorni di kermesse che stanno trasformando la "old town" in un ideale palcoscenico e il resto dell'arcipelago in un crogiuolo festante di razze.(28/11/2010) 

Mestieri: La mama della frutta
Si chiama Furaha, che vuol dire "gioia". Ogni giorno parte con la sua mercanzia dal villaggio sulle rive del fiume Sabaki, carica la figlia e la frutta su un tuk-tuk e arriva nel centro di Malindi. Espone manghi, ananas, papaie e banane a seconda della stagione, e spera nel passaggio di un po' di turisti, in modo da guadagnare magari anche 20 scellini a mango, 50 per un ananas. 
"La mia vita è questa - spiega Furaha al nostro Charles Charo - mio marito lavora nei campi e coglie i frutti del suo lavoro, io vengo in città e li vendo. Così campiamo e manteniamo tre figli agli studi. La prossima sarà questa, che vedete con me". Furaha ammette serenamente che né lei, né il marito hanno mai studiato. "Non siamo andati a scuola, la nostra scuola è sempre stata la terra. Lavoriamo nello shamba perchè da lì viene la nostra unica ricchezza". Furaha è contenta che arrivi dicembre. "Con l'alta stagione, Malindi si popola di turisti e c'è più possibilità di vendere la frutta a buon prezzo". Furaha fa parte di un'altra generazione, onestà d'altri tempi. Per questo, oltre ai "mzungu" di passaggio, Furaha ha molti clienti abituali. "Grazie a loro - confessa - ho potuto costruire una casa decente al villaggio e ho vestito i miei figli. Lavorando tutti i giorni e offrendo frutta di qualità. Così c'è anche qualche hotel e ristorante che viene da me a comperare la frutta. Costanza e sempre il sorriso. Mama Furaha è dolce come la sua frutta.(27/11/2010) 

Il Lago Vittoria in kayak, la nuova sfida di Gambella
Nell'autunno del 2008 aveva dato vita alla maratona di kayak Mombasa-Malindi e dell'evento avevano parlato gli appassionati di tutto il mondo. Quest'anno il campione italiano di kayak Francesco Gambella, legato ad Amref affinchè le sue sfide diventino iniziative benefiche, ha deciso di cimentarsi nella traversata del Lago Vittoria. E' partito da Jinja, in Uganda il 16 novembre ed è arrivato l'altro ieri a Kisumu, in Kenya. Non era solo, ma con un giovane pescatore ugandese appassionato di kayak, Vincent Oduongo, che coltiva il sogno di partecipare per la sua nazione alle prossime olimpiadi. La "Lake Victoria Kayak Expedition" è iniziata dalle sorgenti del Nilo, laddove furono sparse le ceneri di Ghandi. Oltre trecento chilometri coperti in sei giorni su un kayak biposto "surf ski". Prima dell’arrivo a Kisumu, in Kenya, Gambella e Oudungo hanno pagaiato in acque popolate da ippopotami, coccodrilli, serpenti, insetti e parassiti vettori di malaria e bilarzhia, facendo molta attenzione anche alle onde anomale, che in alcuni casi possono superare i due metri di altezza.
Il ricavato della raccolta fondi abbinata all’impresa, derivante da sponsor e donazioni, sarà devoluto a favore dei progetti idrici di AMREF, principale organizzazione sanitaria no profit dell’Africa. Quindicimila gli euro raccolti finora che, come sottolineato prima della partenza dallo stesso Gambella, «equivalgono alla somma necessaria per realizzare cinque pozzi d’acqua, di cui potranno beneficiare circa seimila persone». La Lake Victoria Kayak Expedition può contare sul fondamentale coinvolgimento di istituzioni, aziende e associazioni: la Federazione Italiana Canoa Kayak (FICK), l'Ambasciata italiana in Uganda, la Destination Jungle (tour operator di Kampala), l'International Canoe Federation (ICF), Royal Caribbean, G40 Travel Group e Salini Costruttori.(26/11/2010) 

L'alberghiero sulla costa
Il Ministro del Turismo keniota Najib Balala ha annunciato lo stanziamento di 300 milioni di scellini per la costruzione dell'Istituto Alberghiero "Utalii College", sulla falsariga di quello già esistente a Nairobi. Si tratta di una scuola superiore specifica per i cittadini kenioti che vogliano accedere alle attività turistiche. Una specializzazione di cui sulla costa c'è sempre più bisogno. Sono oltre 75 mila i kenioti che tra Diani e Lamu lavorano nelle strutture alberghiere e spesso non tutti hanno la formazione necessaria ad occupare posizioni importanti. "E' fondamentale istituire un secondo college sulla costa - ha spiegato Balala - in questa regione il 60 per cento degli introiti dello Stato arrivano dal turismo e le stesse percentuali riguardano gli stipendi di chi lavora in questo comparto". Va da sé che bisogna incentivare la popolazione locale a specializzarsi in questo settore, dove chi ha maggiori conoscenze e qualità troverà con più facilità il lavoro. Per la costruzione del nuovo college, che si chiamerà "Ronald Ngala College", in memoria del più importante uomo politico "giriama" della storia della Repubblica del Kenya, sono già stati destinati sessanta acri di terreno a Kikambala, tra Kilifi e Mombasa.(25/11/2010) 

Italia Uno e il turismo sessuale
Chi conosce la costa keniota non potrà darci torto, anche perchè chi conosce anche il nostro portale sa che amiamo dire le cose come stanno. Se dovessimo annunciare che a Malindi non ci sono le prostitute, saremmo in malafede esattamente come chi definisce la destinazione Kenya come una meta di solo "turismo sessuale". A parte la definizione, che ormai non fa neanche più sorridere da quanto è inadeguata, vorremmo sapere quale meta turistica del mondo non sia anche un luogo dove potete trovare sesso a pagamento. La differenza è che in Kenya, così come in tutte le altre mete del terzo mondo, il fenomeno è "low cost", quindi attrae maggiormente. D'altronde se in Italia, su fredde e grigie superstrade, un travestito brasiliano o una simildonna nigeriana costano 50 euro "a botta", qui a Malindi con meno della metà si può passare la notte con una sosia di Naomi Campbell. Non possiamo negarlo, nè possiamo negare che alcuni locali notturni di Malindi e Watamu favoriscano questo fenomeno. Ma senza uno sfruttatore alle spalle (come invece succede in Italia) senza mafie e senza chi dal mercimonio del corpo guadagni soldi da reinvestire nel mercato della droga. Queste sono abitudini italiane, non africane. Quindi un servizio "torbido" come quello andato in onda su Italia Uno qualche giorno fa (guarda qui), che mostra una delle mille facce di Malindi, senza contraddittorio ma solo la testimonianza di un beach boy e di una ex "malaya" a cui evidentemente gli italiani non stanno simpatici, ci da molto fastidio. Anche perchè sono anni ormai che alle televisioni e alle riviste italiane proponiamo la visione di una Malindi a 360 gradi dove ormai il sesso a pagamento è relegato alle abitudini di poche persone, spesso sostituito anche da relazioni (in)stabili, con tutti i loro problemi ma anche con storie edificanti, famiglie miste, solidarietà. Vorremmo tanto che si smettesse di mostrare soltanto la versione più eclatante ma anche meno frequente di tutto quel che avviene a Malindi, anche perchè ci sono molte più puttane a Riccione, a Lignano Sabbiadoro e a Viareggio, di quante ce ne siano a Malindi e Watamu. E sono sicuramente molto più puttane. Così come certa Italia è molto più squallida del Kenya.(24/11/2010) 

Riaprono ai turisti le grotte di Amboni
Le autorita' della regione di Tanga, nel nord-est della Tanzania, al confine con il Kenya, hanno varato un programma per il rilancio del turismo nella zona, che prevede anche la riapertura al pubblico del complesso speleologico di Amboni. "Vogliamo creare in tutta la zona del parco naturale Amboni", ha spiegato il dirigente del settore Risorse naturali e Turismo, Joseph Mchau, "una serie di infrastrutture, soprattutto allacci alla rete elettrica, strade e alberghi".(24/11/2010) 

La Guida Mondadori del Kenya
Anche il Kenya ha la sua "Guida Mondadori". Il 2010 ha visto la pubblicazione di una aggiornata ed esaustiva guida per il Paese africano, che non si ferma come accade per numerosi vademecum turistici soltanto ai parchi nazionali e ai safari, ma ha un'intera sezione dedicata alla costa e a tutte le possibilità che offre, dalle escursioni marine al diving, dagli sport da spiaggia al relax. Robusta e maneggevole, nel caratteristico formato in cartonato olandese, la guida è divisa in cinque sezioni e strutturata per trarre agevolmente il meglio da ogni viaggio. L’Introduzione colloca la città o la nazione nel suo contesto geografico e storico ed elenca gli eventi principali che vi si svolgono. La Veduta d’insieme è una rapida panoramica di ciò che il luogo ha da offrire. Zona per Zona è la vera e propria guida al dettaglio, divisa in capitoli contraddistinti da un codice colore. NelleInformazioni turistiche sono indicati alberghi, ristoranti, negozi, caffè e bar, impianti sportivi ecc., mentre la Guida pratica offre, oltre allo stradario, tutti i consigli utili al turista (trasporti, valuta e quant’altro). Il prezzo di copertina è di 27 euro.(23/11/2010)

Voli quotidiani da Nairobi a Diani 
La compagnia 'Fly 540' ha inaugurato voli quotidiani diretti tra la capitale, Nairobi, e l'aeroporto di Ukunda, vicino ad alcune delle piu' frequentate localita' turistiche della costa meridionale. "Le incertezze sugli orari e il tempo di percorrenza dei traghetti dal porto di Mombasa", ha detto un operatore turistico, "hanno finora spinto i turisti a scegliere altre destinazioni, nonostante la grandiosita' dell'ambiente naturale della costa meridionale'. La possibilita' di raggiungere rapidamente la zona, ha aggiunto, "incoraggerà" molti turisti a spingersi a sud".(22/11/2010) 

Il sogno di Eugene e Charles
Eugene e Charles, da Malindi a Genova per sognare. L'avventura della Scuola Calcio Karibuni-Genoa iniziava proprio l'anno scorso, con la conferenza stampa a Villa Rostan di Genova di presentazione del progetto nato dal libro di Freddie del Curatolo e portato avanti da lui con Karibuni Onlus. Come nei loro desideri, la società Genoa Cfc ha appoggiato l'idea dell'iniziativa sociale di una scuola calcio a Malindi per ragazzini dai 10 ai 14 anni. Così la Karibuni-Genoa si è affiancata alla Kenya Football Academy di Riccardo Botta, altro progetto sociale ma per ragazzini più grandicelli, dai 14 ai 17 anni. Ora, dopo un anno di lavoro, iniziative, eventi, interscambi, visite mediche, lezioni parascolastiche, partite e allenamenti, il primo risultato tangibile, che è anche l'inizio di una splendida avventura: il capitano della Karibuni-Genoa, Eugene Moses (che da gennaio giocherà nella KFA), e il vice allenatore Charles Bruno (che è anche capitano della KFA e nazionale Under 20 keniota) sono stati convocati a Genova per i primi di dicembre per uno stage nella "cantera" rossoblu, ovvero il vivaio più antico d'Italia e quello attualmente più forte, se è vero che la formazione primavera porta lo scudetto sul petto. Eugene e Charles si alleneranno per una settimana con i loro pari età rossoblu e potranno vivere l'esperienza di un settore giovanile italiano, partendo dal meglio. Ad accompagnarli, ovviamente, Freddie e Riccardo. L'esperienza, comunque andrà, sarà sicuramente indimenticabile per i due ragazzi e sarà qualcosa che potranno raccontare a tutti al loro ritorno, instillando anche negli altri la voglia di provarci per alimentare il sogno. I due capitani infatti non si sono guadagnati questo premio soltanto per la loro bravura con la palla tra i piedi, ma soprattutto per la loro disciplina e i buoni voti a scuola. Eugene è il migliore della classe e Charles, addirittura, a sedici anni e mezzo ha già finito le scuole superiori e sta andando a lezioni d'italiano. Non si sa mai che nel suo futuro ci sia proprio il nostro campionato...(20/11/2010)

Allan, esami elementari a 86 anni!
Si chiama Allan Njoroge ed è uno studente modello keniota, tanto che si è presentato preparatissimo agli esami di scuola elementare nella sua città natale, a Thika, poco distante da Nairobi. La sua aspirazione, ovviamente, è iscriversi alla scuola secondaria e poi andare all'università per diventare avvocato. Tutto normale, si direbbe. Se non fosse che Allan ha ottantasei anni! Il simpatico vecchietto è un esempio da seguire per tutti coloro che credono sia troppo tardi per "fare qualcosa", per sé stessi e per gli altri.(19/11/2010)

Essere artisti di strada a Malindi
Non si può certo dire che i kenioti non siano un popolo di talentuosi. Pochi santi, non grandi navigatori, nemmeno eccelsi poeti, al limite qualche eroe...ma di certo con le attività manuali ci sanno fare. Ne è fulgido esempio la quantità di artisti "di strada" che affollano Malindi e Watamu in questo periodo. Uno di loro, Henry Oketch Rajuai, conosciuto come "Henry Raj" ci ha raccontato la sua storia. 
"Sono arrivato a Malindi da Nairobi, dove sono nato e cresciuto, nel 2007. Mi sono diplomato al Moi Institute, una scuola superiore dove ho affinato la mia tecnica di disegnatore. Malindi mi attraeva per via del turismo e della possibilità di esibirmi davanti a tanta gente che potesse essere interessata alle mie opere. Così ora sono qui, con un'attività nella centralissima Lamu Road. Se credi di avere talento, non puoi rimanere nei bassifondi, devi uscire alla luce e provare ad importi". Henry non disegna soltanto quadri e scene africane, ma produce cartelli per locali, murales e altro. Ci sono giorni in cui non guadagna uno scellino ed altri in cui riesce a vendere tante opere. Si può opinare sul gusto, sulla scelta dei soggetti, ma non certo sul talento e sulla voglia degli artisti locali di mettere in campo sé stessi e la propria voglia di fare, per sbarcare il lunario. Quando vi troverete a passare per le strade di Malindi e Watamu, buttate un occhio dalle parti degli artisti locali, non si sa mai che troviate qualche perla, e comunque avrete conosciuto una storia di passione, talento e necessità.(18/11/2010)

Inaugurato il "Pili Pili"
Piccante, chissà, come il loro carattere e come la loro vivace creatività. Valentina, Stephanie e Valentina hanno inaugurato ieri sera al Lawford's Hotel del Key Group il "Pili Pili Shop". Un elegante parata di accessori ed oggettistica in una cornice essenziale ma ben curata, con attenzione ai particolari, dall'arredamento, alla vetrina e alle luci. Per turisti ma non solo, perchè l'originalità delle creazioni (borse di juta o cuoio con fantasie di animali, fermaporta di legno con decorazioni di savana, sandali e cinture) e la cura nelle scelte di oggettistica ne faranno un piccolo negozio di culto. Senza contare che è anche la prima boutique per i nostri amici a quattro zampe a Malindi, con collari ed altri accessori studiati per fido e i suoi amici. Ci volevano loro, tre amiche innamorate dell'Africa e sempre alla ricerca di nuove scommesse e nuove passioni, per dare vita a una "joint venture" davvero speciale. A Malindi c'è sempre bisogno di iniziative di qualità, Karibu Pili Pili!(17/11/2010) 

Murales a Magarini con "Saidia Kenya"
Due aule scolastiche in uno dei villaggi più poveri della costa, costruite grazie a "Saidia Kenya" e dipinte a murales, grazie all'artista keniota Alexandra Spyratos. "Saidia Kenya" è l'appuntamento annuale di beneficenza che si svolge al Casino Malindi, ideato da Daniela Cellini e presentato da Freddie del Curatolo. Negli ultimi due anni il ricavato della serata, cena più asta di solidarietà, grazie a opere e "pezzi" offerti da residenti e attività malindine, è andato al progetto del Cisp volto a costruire aule scolastiche a Magarini, nelle scuole "Bora Bora" e "Saba Saba", dove i ragazzini erano soliti fare lezioni sotto un grande baobab o al massimo in una capanna di fango, senza banchi né sedie. Su malindikenya.net avevamo già dato risalto all'edificazione delle aule, ma ora un'altra bella iniziativa ha coinvolto, oltre alla stessa Daniela e a Tania Miorin del Cisp, anche l'amica artista che tiene lezioni di yoga e di "zumba" in una palestra malindina. Con parte dei proventi delle sedute, Alexandra ha acquistato le vernici, poi ha tenuto una lezione ai bambini della scuola, insegnando loro ad affidarsi all'istinto e a guardarsi intorno, per poi dipingere insieme a lei il paesaggio circostante come lo vedono. Ed ecco che la giornata di "murales" si è trasformata in una grande festa che ha permesso ai bimbi di divertirsi e di sentire ancora più loro la scuola. A noi piace molto raccontarvi iniziative come queste, che vanno al di là del semplice aiuto, perchè portano in sè valori che i bambini assorbono naturalmente. Quest'anno Saidia Kenya, sempre con la nostra partecipazione, andrà in scena il 28 dicembre al Casino Malindi. Motivi per non mancare ce ne sono! Alexandra Spyratos inaugura oggi la sua personale a Nairobi, alla Lisa Chrisstoffersen Home Gallery di Runda. (www.alexandraart.com)(16/11/2010)

1,7 miliardi di dollari le rimesse degli emigrati dal Kenya
Le rimesse degli emigrati stimate per il 2010 nel Kenya saranno pari a circa 1,7 miliardi di dollari, vale a dire oltre il valore degli introiti in valuta derivanti dal turismo pari a circa 902 milioni di euro, il 5 per cento del Pil. Gli introiti dell'export di te' e di prodotti orticoli sara', rispettivamente equivalente a 631,5 e 640,5 milioni di euro. Secondo gli analisti economici, i dati relativi alle rimesse degli emigrati potrebbero essere sottostimate perche' una parte non marginale arriva da canali non documentabili. Attualmente risultano residenti all'estero circa 460.000 kenyani e dal Kenya e' emigrato il 38 per cento dei laureati. L'aumento delle rimesse e' linea con la crescita che si registra in tutto il continente. Secondo stime della Banca mondiale si avra' un aumento consistente anche per il prossimo biennio, con un totale di circa 24 miliardi di dollari nel 2012.(15/11/2010) 


A 86 anni alle elementari
Si chiama Allan Njoroge ed è uno studente modello keniota, tanto che si è presentato preparatissimo agli esami di scuola elementare nella sua città natale, a Thika, poco distante da Nairobi. La sua aspirazione, ovviamente, è iscriversi alla scuola secondaria e poi andare all'università per diventare avvocato. Tutto normale, si direbbe. Se non fosse che Allan ha ottantasei anni! Il simpatico vecchietto è un esempio da seguire per tutti coloro che credono sia troppo tardi per "fare qualcosa", per sé stessi e per gli altri.(14/11/2010) 

Malindikenya.net, più di mille in FB
Dopo poco più di un anno dalla sua apertura, la pagina dei "fans" di malindikenya.net su Facebook ha raggiunto quota mille iscritti. Un significativo attestato del nostro lavoro, che si aggiunge al dato quotidiano che ci vede costantemente sopra i mille lettori al giorno e all'importanza data dai motori di ricerca che ci pongono sempre ai primissimi posti nelle loro graduatorie. Inutile fare i falsi modesti, dopo due anni di informazione quotidiana dalla costa keniota, siamo diventati il punto di riferimento per chiunque voglia avere notizie di quel che succede dalle nostre parti. Al lavoro che vedete qui sopra, infatti, si devono aggiungere le decine di mail alla settimana che riceviamo, e a cui sempre diamo risposta, che contengono richieste di ogni tipo. Il costante aumento degli iscritti alla pagina di Facebook è un dato rilevante, perchè conferma il trend segnalato dalle nostre statistiche, che indica nel 35% la percentuale delle nuove visite sul totale dei lettori settimanali. In Facebook inoltre si possono commentare gli articoli principali apparsi sul portale, suggerire argomenti, "postare" notizie e ottenere in maniera tempestiva qualsiasi tipo d'informazioni. Molte delle notizie che trattiamo in prima pagina, sul "libro delle facce" possono essere correlate da altre fotografie, se non da veri e propri fotoservizi. Senza contare gli oltre mille amici della pagina "Malindi Italia", nata dall'omonimo libro di Freddie del Curatolo, dove si "naviga" con più ironia e curiosità nei luoghi a noi cari e nelle situazioni più ricorrenti. Di tutte questi successi e questo operoso lavoro che cresce in qualità, passione e intensità giorno dopo giorno, siete voi i principali responsabili. Continuate a leggerci e non fateci mancare consigli, attestati di stima, sostegno e, perchè no, anche critiche! Asante Sana, marafiki ya malindikenya.net!(13/11/2010) 


C'è Kenya in tutte le fiere!
Ottanta espositori alla recente Fiera Internazionale del Turismo a Londra, un gran successo al meeting dei tour-operator russi a Mosca, in aumento di giorno in giorno le agenzie di viaggio che scommettono sul Kenya per Natale. Questi i dati incoraggianti che autorizzano a ben sperare il settore turistico, anche italiano, sulla costa keniota in vista dell'alta stagione. A fronte della scemante crisi economica mondiale, si torna a investire sul Paese Africano e lo fanno anche Tour Operator che prima non si sognavano di mettere piede in Africa. Questo si deve anche a nuove strutture accattivanti sorte tra Malindi e Watamu (anche a Mayungu) e all'opera positiva del Kenya Tourist Board. Certo, i problemi rimangono e da gennaio il visto d'ingresso tornerà a costare 40 euro (50 dollari), senza contare gli adeguamenti carburante dei voli charter. Ma il boom della destinazione-Kenya non interessa solo dal punto di vista dei turisti da villaggio, degli "all-inclusive" che magari mettono poco il naso fuori dalla struttura alberghiera, è l'Africa con la sua magia a vincere e la speranza è quella che il Governo keniota scommetta sempre più sull'indotto del turismo, investendo in infrastrutture e migliorando i servizi di questo Paese, che poi ne beneficierebbero soprattutto i propri cittadini.(12/11/2010)

"Jua Kali", lavoratori sotto il sole
Quante volte chi transita dal centro di Malindi per andare verso Casuarina, recandosi nella zona più turistica, li vede battere, saldare, modellare sotto il sole cocente. Proprio quel darsi da fare senza una tettoia che li copra dall'inclemenza del caldo, ha creato il loro nome: "Jua Kali". Sono i lavoratori del ferro, che producono di tutto, dai "giko", i barbecue che la popolazione locale utilizza come cucine, a porte e cancelli. Li si trova nella piazzola che dal vecchio mercato si affaccia sul quartiere di Mijikenda. Sono operosi e costituiscono la categoria più unita di lavoratori, tanto che hanno una sorta di rappresentante sindacale. Martin Mwaneke. "Lavoriamo all'aperto, sotto il sole, ma anche noi vorremmo un nostro mercato riparato - spiega Mwaneke - il Governo però non ci considera molto e a noi tocca stare sui marciapiedi e fare attenzione che nottetempo non ci rubino i materiali". L'alta stagione è comunque motivo di ottimismo per la categoria. "Ci aspettiamo di vendere molti manufatti per Natale - dice ancora Mwaneke - dalle pentole ai barbecue, che vengono comperati anche dai mzungu. Spesso ci troviamo ad andare porta a porta per cercare di piazzare la nostra merce, perchè è difficile che i residenti si avvicinino alle nostre officine a cielo aperto". I "Jua Kali" sono uniti e sperano presto di avere un posto migliore dove poter esibire i loro prodotti, un po' come accade al mercato delle creazioni d'ebano, anche se sono consci di fare un mestiere meno "turistico". Charles Charo(11/11/2010) 

Roots, una parabola africana
Questa è la storia di un grande albero che, con gli anni, ha l'umiltà di tornare alla terra, dopo ogni ascesa, e rinascere più forte e saggio di prima. Ma è anche la storia della crudeltà umana, di quell'animale capace di distruggere sogni e passioni per soddisfare i propri interessi. Nell'ultimo anno, a Malindi, centinaia di turisti e tanti residenti hanno scoperto la magia del Roots, un insolito locale costruito in mezzo a un ficus zanzibarica di novanta metri di diametro. Le sue radici aeree formavano delle robustissime grotte a pioggia, sulle quali erano state costruite due solide palafitte. Usiamo il passato, perchè nei giorni scorsi il legittimo proprietario di quell'albero e del terreno in cui è compreso, ha iniziato ad abbatterlo. Ci farà delle abitazioni, probabilmente. Ma soprattutto, chi ha creato quel luogo e la sua leggenda, non ha detto tutta la verità ai suoi ospiti e sostenitori. Noi di malindikenya.net, grazie a fonti sicure, documenti originali e ricostruzioni, ci siamo andati molto vicino: i proprietari del terreno su cui sorgeva il Roots, erano due tedeschi, marito e moglie. Alla morte del coniuge, la consorte Ute Shlitt, malata, decide di tornare in Germania e lascia una delega a un suo uomo di fiducia locale, per vendere o affittare la sua casa. L'uomo di fiducia dopo qualche anno ipoteca il terreno presso una banca e scappa con i soldi. Più avanti, la banca allo scadere dell'ipoteca decide di rivalersene e diventa proprietaria del terreno. Nel frattempo un amico della signora tedesca si fa fare un'altra delega, per evitare di perdere il terreno, ma è troppo tardi. La banca lo mette all'asta e trova un acquirente a cui del grande albero interessa relativamente. Così chi nel frattempo ha trasformato il terreno nel bar ristorante giriama che molti hanno visto e conosciuto, pur avendovi fatto partecipare la gente del vicino villaggio, è stato accusato di appropriazione indebita ed è finito in prigione. Tante però sono le ombre oscure dietro alla persona che gestiva il Roots. Al di là della triste vicenda, a noi spiace che quasi nessuno abbia seguito il nostro monito, di preservare il bellissimo ficus dalle radici aeree. Abbiamo provato a chiedere all'organismo che tutela le bellezze ambientali, ad associazioni locali. Forse anche noi siamo arrivati troppo tardi, il ficus zanzibarica del Roots avrebbe dovuto diventare monumento nazionale, e invece probabilmente le sue radici fatte a pezzi saranno il monumento alla ferocia dell'uomo.(10/11/2010) 

Sposarsi in Kenya, che meraviglia!
Oggi (rarità) vi scrivo in prima persona: già, perchè so di cosa sto per parlarvi, essendomi sposato due anni fa in Kenya, in uno scenario fantastico, tra palme, bouganville e frangipani. Non sono l'unico, ad aver reso un giorno importante (o funesto, diranno single impenitenti o coniugati ironici ed autoironici) doppiamente indimenticabile. Qualche giorno fa, a una lista già lunga di coppie europee che hanno deciso di celebrare le proprie nozze in Kenya, si sono aggiunti Giovanni Bordone e la sua Za'imah, giunti apposta da Londra, dove vivono (Giovanni è piemontese, la moglie inglese) per unirsi in matrimonio sulle rive dell'Oceano Indiano. La scelta è caduta sul meraviglioso scenario di Rosada Beach, dove oltre a uno straordinario "set" (il fotoservizio da cui è tratta la foto che vedete è opera della nostra agenzia) chiaramente si è consumato l'aperitivo e la cena, con svariati tappi di champagne "saltati" fino a tardi. Ma quel che ha incantato sposi ed invitati, è l'atmosfera magica dell'Africa nel tardo pomeriggio, quando la natura sembra placarsi riverente e saluta la sera che arriva con le sue tinte più dolci e tenui, colorando cielo e nuvole e specchiandosi nel mare e sulla sabbia. Legare il giorno del proprio matrimonio a immagini come queste non è affatto impossibile, considerando le spese folli che in Italia propongono per certi catering e alcuni anonimi ristoranti. Basta rinunciare alla lista nozze, in favore di qualche volo aereo...e regalare anche a parenti e testimoni l'insolita possibilità di una vacanza che rimarrà impressa in maniera indelebile nella memoria. Sposatevi o risposatevi, divorziate per risposarvi ancora, ma fatelo in Kenya! E' un consiglio da amico e, se volete, organizzatore! Freddie del Curatolo(09/11/2010) 

Sconfitta salutare per la Karibuni-Genoa
Per il progetto calcistico Karibuni-Genoa vale più che mai l'adagio decoubertiniano per il quale "l'importante è partecipare", ma una sconfitta, per quanto rocambolesca, lascia sempre l'amaro in bocca. E' bello che la prima battuta d'arresto nel proprio campo, per i piccoli calciatori di Malindi "adottati" dal Genoa, dalla Onlus Karibuni e da Malindikenya.net, sia arrivata per mano di un orfanotrofio. Nell'ambito della bellissima iniziativa del nostro portale per cui i nostri grifoncini incontrano ogni volta i pari età di uno dei tanti children centre del distretto, sono stati gli "olandesi" della Blessed Generation, organizzatissimo orfanotrofio gestito da anni da una coppia proveniente dai Paesi Bassi. Hanno schierato almeno cinque "fuori quota", è vero, ma hanno dato anima e cuore e la partita è stata emozionante, compreso il finale con capriole ed esultanza degli orfanelli e con i volti tristi dei nostri ragazzini. Primo tempo con il Genoa Youth Malindi in vantaggio, poi il 2-0. Rimonta della Blessed Generation in dieci minuti e sorpasso sul 3-2. Pareggio su rigore di Janji (doppietta per lui) e gol degli ospiti a pochi secondi dalla fine. "Una lezione salutare - ha commentato l'allenatore Ben Ouma - la cultura della sconfitta è importante quanto quella della vittoria". E allora sotto con i prossimi avversari, se servono per crescere e soprattutto per far conoscere la bontà di questo progetto anche ad altre realtà che si occupano degli adolescenti.(08/11/2010)

Occhi d'artista a Kibera
Un artista francese rivoluziona muri e tetti della baraccopoli di Kibera a Nairobi, e vince un importante premio. I volti disegnati in bianco e nero di donne, occhi e sopracciglia riempiono le superfici di Kibera. A disegnarli è stato l'artista parigino J.R, icona della street art globale: ha appena ricevuto il premio “Ted”, il festival dedicato a tecnologia e design che richiama in California i protagonisti dell'innovazione.
L'artista francese ha conquistato l'attenzione del pubblico quattro anni fa. Durante le proteste nelle periferie parigine era sceso in strada con una macchina fotografica e un obiettivo da 28 millimetri, adatto a scattare le immagini da distanze ravvicinate. In seguito, al centro della capitale ha esposto gigantografie che ritraevano i volti idealizzati di abitanti delle aree marginali. E ha conquistato il palcoscenico internazionale. Ma l'ironia è una cifra stilistica di J.R.. Poco tempo dopo è volato in Medio Oriente: in otto città israeliane e palestinesi ha lasciato le sue opere. Col progetto "Woman" ha allargato gli orizzonti al Sud America e all'Africa: è un viaggio che ha portato alla luce la dignità quotidiana delle donne nelle baraccopoli. Le immagini applicate sui tetti di Kibera hanno anche impermeabilizzato le abitazioni. Tra le ultime iniziative, Unframed: un capitolo è disegnato sulla facciata di un edificio a Grottaglie, in Puglia. J.R. non ha mai rivelato il suo nome e rifiuta sponsorizzazioni: un anno fa ha venduto a Sotheby's una sua opera per 35mila dollari (circa 21mila euro).(07/11/2010)

Beach boys: la carica dei cinquecento!
Qualcuno ha fatto carriera, ha il pulmino di proprietà e la licenza per fare i safari, qualcuno ha sposato un'italiana e ha messo su un po' di pancia, altri sono diventati imprenditori e hanno un ristorante, un workshop, una boutique di proprietà. Ma pochi tra loro riescono a stare lontani dal loro primo amore: la spiaggia. Sono circa cinquecento i beach boys tra Malindi e Watamu che stanno "affilando le armi" in vista dell'alta stagione. Da quando la loro presenza è stata regolarizzata e viene monitorata, sono meno esuberanti e insistenti con i turisti. E' Katana, un beach boy malindino che "bazzica" la spiaggia del Lawford's Hotel, a raccontarci un po' del presente dei ragazzi di spiaggia. "Molti ci vedono come dei molestatori di turisti, pronti a vendere droga o ragazze, a fare di tutto per i soldi - dice Katana - ma quel tipo di beach boys sono la minima parte e per quanto mi riguarda, io non sono mai stato così". Sono pochi che rovinano la reputazione agli altri, così ultimamente a Watamu gli stessi beach boys "regolari" chiamano la polizia per venirsi a prendere quelli che non si comportano in maniera corretta. E' successo più volte, recentemente. "Io ho imparato l'italiano frequentando i turisti, facendo amicizia con loro - spiega Katana - e sono contento quando arrivano, perchè creano possibilità economiche e d'impiego per noi. Perciò non mi sognerei mai di importunarli". Katana non è ancora sposato e spesso va a trovare i genitori a Matsangoni, tra Watamu e Kilifi. Fa parte della nuova generazione di ragazzi di spiaggia, che preferiscono le buone maniere all'aggressività. D'altronde i suoi amici non hanno certo "stregato" le loro fidanzate "musunghe" con l'insolenza, ma dando loro dolcezza e attenzioni, cose che molti uomini italiani hanno dimenticato. Poi magari non "vissero felici e contenti"...ma questa è un'altra storia!(06/10/2010) 

Judo for Kenya in Emilia
Domenica scorsa si è tenuto a Fidenza (Parma) il terzo ed ultimo appuntamento 2010 per Judo for Kenya, manifestazione a scopo benefico rivolta a bambini dai 5 agli 11 anni. Oltre 150 bambini si sono cimentati in diverse attività diversificate per età ed esperienza. Per la prima volta l’attività ha coinvolto anche ai più piccoli, 5-6 anni, che divisi nelle squadre dei bianche e dei rossi hanno dato vita ad un torneo composto di tre prove: staffetta, gara di sumo e tiro alla fune. La sfida si è conclusa con la vittoria dei Rossi . Per più grandi invece si sono svolte prove di Ne-waza, Randori in piedi e Shiai. La manifestazione organizzata dal Kyu Shin Do Kai Fidenza si è svolta nel palazzetto di via Togliatti ed ha raccolto giovani judoka di diverse società della regione, erano infatti presenti Geesink Modena, Geesink Due, Shin & Body, Sport Center e Hidenobu Yano, oltre naturalmente alle scuole di Fidenza e Parma che ha partecipato con più di 70 bambini alcuni dei quali provenienti dai corsi esterni di Monticelli, San Polo, Scuola Sanvitale e Collecchio. Come ormai da dieci anni a questa parte, il ricavato dalle iscrizioni è stato devoluto al progetto Judo Club Malindi.(05/11/2010)

"Nital" tra Garoda e Kudu Camp
E' stata una settimana indimenticabile, per i fotografi e gli esperti di "Nital", l'azienda italiana di Nikon. Guidati dal Presidente Aldo Winkler e dalla grande professionista dello scatto Wanda Biffani, i dipendenti della notissima firma della fotografia hanno goduto delle meraviglie del Kenya, grazie ai buoni rapporti maturati con il Kenya Tourist Board, all'agenzia The Gate e all'organizzazione in loco del Garoda Resort e della Kudu Safaris. Proprio lo splendido resort di Watamu è stata la location di una vacanza che si è conclusa ieri e che è stata anche un "contest" fotografico tra i dipendenti, che hanno provato l'ebbrezza del Safari di tre giorni, riempiendo di scatti lo Tsavo come poche volte è capitato: una vera e propria carovana armata di supermacchine digitali e non. Piacevole e vario anche il programma di Watamu, Garoda infatti si affaccia sulla più bella spiaggia del litorale e dal resort è stata organizzata una spedizione a bordo di caratteristici dhow. La gara fotografica si è spostata nel creek di Mida, tra mangrovie e paesaggi africani, per poi fare ritorno sulle bianche spiagge all'interno della barriera corallina. Dulcis in fundo della permanenza keniota, la serata di gala di domenica sera, alla presenza del Ministro del Turismo keniota Najib Balala, che ha premiato personalmente i migliori fotografi della settimana. La collaborazione tra Balala e Nikon Italia proseguirà, dopo la presentazione, lo scorso giugno, di una mostra fotografica sul Kenya a Milano. E anche con Garoda Resort e Kudu Safaris gli ottimi rapporti porteranno sicuramente grandi e positive novità.(04/11/2010) 

Il "Nostro" Bruno titolare in nazionale!
Purtroppo lo 0-0 non è bastato a qualificare il Kenya Under 20 alla Coppa d'Africa, ma l'esordio di Charles Bruno, il capitano della Malindi United che sta bruciando le tappe (è un Under 17 ma è diventato titolare dell'Under 20) è di quelli da ricordare. Nella trasferta in Lesotho (forte della vittoria a Nairobi per 1-0, ma in quella circostanza Bruno era in panchina) Charles è stato uno dei migliori in campo e alla fine ha ricevuto i complimenti anche di avversari e pubblico. Dalla sua parte, al centro della difesa, non è passato nessuno.(03/11/2010)

Antibracconaggio allo Tsavo
Tre bracconieri uccisi, quattro mitragliatrici illegalmente detenute poste sotto sequestro, cinque elefanti uccisi, avorio sequestrato ed una guardia del Kenya Wildlife Service ferita. E’ questo il risultato di due diverse operazioni messe in atto in questi giorni ai danni del bracconaggio finalizzato al commercio di avorio, in Kenya. Le Guardie keniote, da quanto rivela l'agenzia GeaPress, erano arrivate sul posto dove era stato ucciso un elefante. Hanno così atteso l’arrivo dei bracconieri i quali, però, hanno subito aperto il fuoco una volta accortisi che stavano per cadere nella rete della polizia.
Le località coinvolte sono entrambe in aree di Parco nazionale, quello di Meru e lo Tsavo. Il Kenia ha già bandito ogni forma di caccia all’elefante schierandosi, nel corso dei meeting della Convenzione di Washington, contro ogni forma di legalizzazione di tali traffici. Purtroppo ha dovuto subire gli attacchi sia dei rappresentanti di altri stati africani che consentono la caccia (Sudafrica, Zambia e Zimbabwe in testa) ma anche le intrusioni dei bracconieri spesso legati ad organizzazioni con sede in altri paesi. Gli stessi bracconieri, in alcuni casi, sono stati individuati mentre sconfinavano. In venti anni la popolazione di elefanti africani è passata da due milioni di individui a meno di cinquecentomila.(03/11/2010) 

Styleshowroom su malindikenya.net
Da oggi il nostro portale si arricchisce di una nuova realtà italiana in Kenya. Malindikenya.net è davvero lieto di presentarvi "Style Show Room", creazione dell'artista cremonese Simona Malvassori, che da alcuni anni si divide tra l'Italia e il Kenya. I gioielli di Style Show Room, che abbinano l'eleganza e la ricerca dei particolari del tutto europea con fantasie e originalità etnica che si ispira a suggestioni africane, già da tempo catturavano l'attenzione di chi frequenta Rosada Beach e la Luxury Spa di Calicanto. Sono state esposte e hanno impreziosito per qualche mese il centro benessere malindino, ma da oggi si possono trovare a Mambrui, alla boutique del Karibuni Villas. Style Show Room, grazie all'eclettismo e alla creatività di Simona, presenterà la nuova collezione per l'alta stagione della costa keniota, intorno alla metà di dicembre. Basterà restare "sintonizzati" su questa pagina per avere tutte le informazioni in merito. In attesa di poter godere dei raffinati ed originali gioielli dell'artista cremonese, invece, vi consigliamo di fare una visita sulla nostra pagina Style Show Room e di ammirarne la galleria fotografica (opera di un'altra artistoide con il "mal d'Africa", Simoskizzo, che prossimamente esporrà anche al Casino di Malindi.(02/11/2010) 

Una birra per l'est Africa
L'East African Breweries Ltd (EABL), produttore keniano di birra, fa shopping in Tanzania e crea uno dei maggiori birrifici dell'Africa orientale. EABL ha perfezionato, staccando un assegno di 60 milioni di dollari, l'acquisto del 51 per cento di Serengeti Breweries Ltd (SBL), gruppo della Tanzania che, attraverso diversi marchi, detiene il 28 per cento del mercato locale. Con questa operazione, spiegano i manager del gruppo keniano, "nasce una compagnia leader in Africa orientale e si creano le premesse per un'ulteriore espansione nell'area", dove EABL e' gia' presente e genera parte dei suoi profitti (l'8 per cento in Uganda, e il 4 per cento tra Ruanda, Sudan e Repubblica Democratica del Congo.(02/11/2010) 

Anche il barbiere di Malindi "ama" i turisti
Qualcuno spiegherà a Kenga Kitsao il barbiere il significato della parola "indotto". Il concetto, però, lo conosce benissimo e lo spiega al nostro redattore Charles Charo, che lo ha intervistato. "Anche noi kenioti a Malindi ormai dipendiamo dalla stagioine turistica e attendiamo dicembre come una manna - spiega Kenga - perchè quando arrivano i turisti, girano più soldi e tanti concittadini ad esempio vengono nel mio negozio di barbiere a farsi i capelli". Kenga come molti "giriama" dell'entroterra malindino ha iniziato facendo i lavori più disparati, dall'agricoltore al muratore, fino a quando è riuscito a mettere da parte un po' di soldi per aprire la sua bottega di barbiere, quello che qui si chiama "kinyozi". "A volte, fuori stagione, ti capitano al massimo due o tre clienti al giorno, e a volte neanche quelli - ammette Kenga, che ha il negozio sulla strada per lo Tsavo, due chilometri fuori dal centro - mentre da Natale in poi è possibile arrivare fino a quattromila scellini al giorno d'incasso". Considerando che in media una bella rasata costa 50 scellini, significa anche ottanta clienti al giorno. Quasi tutti da pelare a zero con la macchinetta. "A volte lavoro addirittura fino a mezzanotte - conclude Kenga - ma a me va bene, metto da parte i guadagni per quando Malindi torna ad essere vuota di turisti".(01/11/2010)
 

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