Oceano e laghi del Kenya come risorse da salvare, per poterle utilizzare anche a vantaggio dell'economia.
Questo il senso della Conferenza Internazionale "Sustainable Blue Economy" organizzata da Kenya, Canada e Giappone che si tiene da oggi a Nairobi, alla presenza di oltre 4000 ospiti da tutto il mondo, tra cui delegati, esperti, politici, rappresentanti di associazioni e aziende.
Un evento a cui il Governo keniano tiene molto e su cui da tempo ha puntato per promuovere lo sviluppo sostenibile delle sue acque e dei fondali.
Oltre che di salvaguardia (il Kenya a differenza di altri Paesi soprattutto dell'area Afro-asiatica, ha già fatto qualcosa di importante abolendo i sacchetti di plastica e sta pensando a soluzioni anche per le bottiglie) si parlerà di pesca ed infrastrutture collegate, di come coinvolgere attivamente le popolazioni che vivono nelle zone interessate. Saranno presentati progetti già in cantiere, proposte e la visione nazionale che si affiancherà a quella del Governo per la crescita del Paese.
Nell'ambito della conferenza, il Museo Nazionale di Malindi presenterà gli studi sulle risorse dei fondali marini della costa, in particolare di Malindi e della baia di Ungwana a Ngomeni, dove insieme con la Sovrintendenza della Regione Sicilia si stanno svolgendo ricerche per riportare alla luce un antico vascello portoghese.
L'ingresso alla Conferenza è libero, scaricando l'invito al sito http://www.blueeconomyconference.go.ke/