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CORONAVIRUS

Italiani in quarantena volontaria all'arrivo in Kenya

Sono già quattro i connazionali segnalati a malindikenya.net

06-03-2020 di Freddie del Curatolo

Chi frequenta assiduamente il Kenya, ovvero non ci vive a tempo pieno ma fa più volte all’anno avanti e indietro con l’Italia, per svariati motivi che gli impediscono ancora di trasferirsi o per propria volontà di godersi ad intermittenza un luogo di cui non riesce a fare a meno, non può non avere rispetto delle persone che ci vivono e con cui quotidianamente ha a che fare durante i suoi soggiorni kenioti.
Nei tormentati giorni del Coronavirus, in cui la piccola Italia (in tutti i sensi,purtroppo ormai) è assurta alle cronache e alla realtà come uno dei primi e maggiori focolai del contagio, i connazionali che sbarcano in Kenya hanno sicuramente un obbligo morale, quello di monitorare le proprie condizioni di salute e al piccolo segno riconducibile ad un’influenza, di auto isolarsi.
Ed è anche quel che consiglia il Ministro della Salute della Contea di Kilifi, Anisa Omar.
Alcuni residenti e villeggianti appena rientrati dal Nord Italia in Kenya hanno deciso di fare ancora di più e meglio.
Accade in questi giorni sia a Nairobi che a Malindi, sono per adesso quattro i connazionali che hanno deciso per coerenza e rispetto di osservare il periodo di quarantena volontaria di 14 giorni.
Non vogliono rivelare a malindikenya.net le loro generalità, ma possiamo dire ad esempio che uno di loro è una persona molto conosciuta all’interno delle realtà italiane di Cooperazione.
Arrivato il 27 febbraio scorso a Mombasa, è in auto isolamento volontario da nove giorni, e vi resterà ancora per altri 5. Oltre a non uscire praticamente mai di casa, tiene le distanze con i suoi dipendenti e non invita nessuno. 
Se i telefonini fossero esseri viventi, il suo potrebbe essere l’unico contagio trasmettibile.
“Ho deciso di fare questa cosa in silenzio, per me e per gli altri – spiega l’italiano – è una forma di rispetto dovuta al bene che nutro per questo Paese e per la sua gente che ha già le sue belle dannazioni. Ma anche per la folta comunità di miei connazionali sulla costa, che anche per l’età media di molti, potrebbero trovarsi in difficoltà. Intendiamoci, non ho mai avuto il minimo segnale di influenza dal mio corpo, ma ho preferito prendere da solo questa ulteriore precauzione aspettando i presunti tempi massimi di incubazione del Co-Vid19”.
Tra qualche giorno, finito il suo periodo di “responsabilità sociale” anche lui potrà frequentare mare e savana e gli altri luoghi che ama, compresi quelli che ha visto crescere grazie al lavoro di cui è sempre stato promotore ed organizzatore ma che sarebbe poca cosa senza la popolazione locale che lo percepisce, lo porta avanti e ne viene aiutata. In questo momento monitorare sè stessi significa proteggere tutto questo.  

TAGS: voli kenyaitaliani kenyacoronavirus kenyaquarantena kenya

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