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CORONAVIRUS

Kenya, scocca l'ora della verità sull'epidemia

Partiti i tamponi di massa, presto numeri più veritieri

01-05-2020 di redazione

Le prossime due settimane costituiranno un fondamentale banco di prova per valutare la diffusione della pandemia Covid-19 in Kenya.
Il Governo infatti ha annunciato l’avvenuto inizio dei test “di massa” a Mombasa, Nairobi e in altre tre Contee della Nazione, per un’operazione la cui prima fase proseguirà fino a domenica 3 maggio con i primi 25 mila cittadini sottoposti a tamponi, praticamente più del numero di tamponi eseguiti dall’inizio dell’emergenza in Kenya, 40 giorni fa, che sono poco meno di 21 mila.
Le persone scelte per i tamponi fanno parte di categorie ritenute ad alto rischio: in questi giorni sono iniziati i test sui lavoratori del porto di Mombasa, uno dei principali focolai del Paese che ha visto già tre morti e numerosi positivi.
Il Ministro della Salute Mutahi Kagwe ha annunciato che saranno 14.000 i portuali visitati e sottoposti a tampone e con loro i camionisti che dal porto di Mombasa escono, con relative autorizzazioni, per consegnare le loro merci, che rientrano nei beni essenziali da distribuire nonostante il lockdown della Contea di Mombasa, in altre zone del Paese.
Oltre a questi test, il Governo ha predisposto anche un numero di tamponi per verificare le condizioni di pazienti sospetti o a rischio, ma anche secondo il metodo di verifica casuale nelle cinque contee che sono attualmente chiuse
"Nella Capitale ne testeremo 5.000 – ha precisato Kagwe - a Mombasa 2.000, Mandera, Kilifi e Kwale 1.000 rispettivamente. Tra le persone osservate nelle contee ci sono i lavoratori dei supermercati, i driver dei mezzi pubblici, i venditori del mercato e le persone che sono venute in contatto o interagiscono con un alto numero di persone al giorno”.
In seconda battuta, saranno controllati tutti i pazienti in quarantena, oltre tremila operatori sanitari tra quelli che si trovano coinvolti in prima linea nell’emergenza Covid-19 e altri contatti che emergono ogni giorno, setacciando le parentele e amicizie dei nuovi positivi”
Il ministero sta anche valutando la possibilità di testare 2.000 persone con malattie simil-influenzali  e infezioni respiratorie acute gravi distribuite in otto strutture sanitarie di sorveglianza dei centri per le sindromi influenzali (Nakuru, Nyeri, Kenyatta National Hospital, Kakamega, Marsabit, Mombasa, Siaya e Kakuma).
"Abbiamo sottolineato l'importanza cruciale dei tamponi ed in questo caso la rapidità delle diagnosi è fondamentale – prosegue il Ministro della Sanità keniana – le priorità sono tre: rintracciare i casi con i sintomi, identificare i loro gruppi familiari, e trovare le persone che hanno contattato, mettendole in quarantena fino a quando non saranno più contagiose. I tamponi sono la base del lavoro investigativo della sanità pubblica per fermare l'epidemia. Testare, Isolare e trattare è ormai il nostro mantra per spezzare la catena di trasmissione".
Nel frattempo i tamponi privati a disposizione dei cittadini sono disponibili a prezzi variabili dai 70 ai 100 euro. Il Governo invece stima un costo di Kes. 2500 a tampone (circa € 20) e prevede un iter di tre tamponi a caso, il primo per verificare la positività in partenza e altri due per dichiarare guarito un paziente che risultasse negativo, prima di dimetterlo.
“Ma ci sono persone che devono essere testate anche cinque volte, a seconda del loro caso singolo – ha concluso Kagwe – quindi i costi spesso sono elevati e non possiamo certo iniziare a testare chiunque”.
In ogni caso la strategia del Governo è stata criticata da un comitato istituito ad hoc dal Senato del Kenya e presieduto dal parlamentare Johnson Sakaya. Sakaya ha critica l’operato del Governo di puntare sui “tamponi di massa”, chiedendo in particolare di spiegare i criteri con cui si scelgono i cittadini a cui fare il tampone, dato che rappresentano solo una piccola parte delle persone a rischio nel Paese e che sembra assodato che per ogni persona sospetta ce n’è uno asintomatico che ha le stesse possibilitò di contagiare il prossimo.
Kagwe ha ribattuto che la strategia del Ministero della Salute è simile a quella applicata dai  Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie, che hanno dato priorità anche ai pazienti ad alto rischio, in particolare a quelli sopra i 65 anni e a quelli che soffrono di altre condizioni di salute, come il diabete, che li rendono vulnerabili.
Al Coast General Hospital di Mombasa nel frattempo, grazie a nuove apparecchiature donate dalla Roche, sarà possibile testare oltre 1500 persone al giorno ed ottenere i risultati in otto ore. Sono giorni fondamentali anche per il Governatore Hassan Joho che, dopo la chiusura di due cliniche cittadine che non rispettavano gli standard dell'emergenza, potrebbe pensare ad altre restrizioni per la sua Contea.

TAGS: tamponi kenyacovid-19 kenyapositivi kenya

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