Nella Contea di Kilifi e a Malindi il Covid-19 inizia ad essere un problema serio.
Di sicuro questa seconda ondata del virus non ha risparmiato la costa e non si può più parlare di area “Covid-19 Free”.
Ieri è stato il Ministro della Sanità Mutahi Kagwe in persona, durante il consueto bollettino quotidiano sulle ultime 24 ore in tutto il Kenya, a parlare in maniera specifica della cittadina di Malindi, segnalando 20 nuovi casi e una crescita in generale nella zona.
A confermare l’emergenza si è aggiunto il Governatore della Contea Amason Kingi, che come riportato dal sito della radio Baraka FM e da altri media, ha detto di essere pronto a chiudere chiese e moschee che non rispetteranno le misure di contenimento del virus.
“Non vorrei chiudere tutti i luoghi di culto – ha detto Kingi – ma se continueremo a vedere comportamenti sconsiderati, saremo costretti a chiuderli”.
 Durante il suo discorso a Kilifi, ha anche minacciato di ordinare la cessazione dei movimenti nella Contea se si renderà necessario per fermare la crescita esponenziale dei casi di positività.
“Non starò a guardare mentre i casi di Covid-19 continuano a crescere – ha ribadito Kingi - No, potremmo anche ordinare la cessazione del movimento se la gente non seguirà le linee guida per appiattire questa curva".
Nel frattempo il Governatore ha sospeso tutte le attività sportive, comprese le partite di calcio.
Nel frattempo, come ha riferito il Commissario della Contea Kutswa Olaka, oltre 400 persone sono state arrestate per aver violato le regole Covid-19 e sei bar che non osservavano i protocolli sono stati chiusi a tempo indeterminato.
Le fonti ufficiali del Ministero della Sanità, riprese da tutti i quotidiani e siti online del Paese, segnalano l’incremento nella Contea di Kilifi negli ultimi giorni mentre ieri a livello nazionale si sono registrati 18 decessi con un basso numero di tamponi effettuati (poco più di tremila) si sono verificati 559 casi. La percentuale rimane quindi alta, 18,1%.