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CORONAVIRUS

Malindi, record di casi in 24 ore: sono 62

Contea di Kilifi seconda per positivi dietro a Nairobi

15-11-2020 di redazione

Sessantadue casi in un solo giorno, non era mai successo che Malindi registrasse un numero così alto di positivi da Covid-19, a fronte di un aumento generale in tutta la Contea di Kilifi che per la prima volta supera anche Mombasa e dopo Nairobi risulta la seconda per casi totali registrati nelle ultime 24 ore. 
Non sarebbero dati preoccupanti se la situazione sanitaria nella Contea non fosse, come per tante altre regioni, precaria. L’ospedale generale di Malindi è ormai pieno e le sue unità dov’è possibile l’isolamento dei pazienti iniziano a soffrire. Molti dei nuovi positivi sono asintomatici, ed altri seguono terapie a casa ma il rischio e quello di non poter curare adeguatamente chi ha bisogno di supporti di ossigeno e ventilatori.
Una precisazione arriva però dal Dottor Sultan, responsabile dell'emergenza Covid-19 per la Contea di Kilifi: "I dati dei tamponi di Malindi si riferiscono al laboratorio che li analizza che è all'interno del General Hospital - spiega Sultan - quindi non sono tutti residenti a Malindi ma provengono da varie parti della Contea. Anche i dati del Ministero si riferiscono alle "Costituency" e non alla sola cittadina".
Tutto questo accade alla fine della peggior settimana di sempre per il Kenya, che supera i 70 mila casi totali dall’inizio della pandemia e che da ormai parecchi giorni non scende sotto i 20 decessi ufficiali ogni 24 ore. A questi si aggiungono molti altri casi estremi che non vengono assimilati al Covid-19 ma che dalle patologie sembrano confermare che il virus abbia contribuito in maniera decisiva.
In appena due settimane, il Paese ha perso 254 persone, come documentato dal Ministero della Salute. Negli ultimi sette giorni, il numero è di 146, compresi medici e altri lavoratori in prima linea.
Ma soprattutto per la prima volta l’indice di mortalità del virus sale al 1,8%, ovvero solo lo 0,5% meno della media globale, che è del 2.3%.
"Attualmente stiamo assistendo a un'impennata del numero di casi con una trasmissione comunitaria ben consolidata – ha riferito il Direttore Generale della Sanità Patrick Amoth - Tuttavia, avremo bisogno di un po' più di tempo e di uno studio più approfondito dei grafici e dei modelli per poter avere proiezioni attendibili sul picco di questa seconda ondata".
Tra i recenti decessi vi sono operatori sanitari in prima linea la cui sicurezza è stata compromessa sia in ospedale che nella comunità anche a causa della mancanza di dispositivi di protezione individuale (DPI) oltre che dell'aumento delle infezioni. Nel suo aggiornamento di ieri, il Ministro della Sanità Mutahi Kagwe ha dovuto annunciare la dipartita di quattro medici, il dottor Emarah Ashraf (chirurgo plastico e ricostruttore), il dottor Hudson Alumera (chirurgo parodontale), il dottor Jackline Njoroge (amministratore del Thika Hospital) e il dottor Faith Kanjiru.
"Mi rattrista informare il Paese che tra le persone che abbiamo perso oggi ci sono quattro medici -  ha detto Kagwe - Colgo l'occasione, a nome mio e del governo, per porgere le mie condoglianze alle famiglie e agli amici dei quattro medici e a coloro che hanno perso i loro cari a causa della malattia".
La situazione è così grave che l’associazione nazionale dei medici ha convocato una riunione straordinaria per prendere una posizione unitaria sull'aumento dei decessi di Covid-19 nel Paese.
Il KMPDU (Kenya Medical Practitioners and Dentists Union) ha già avvertito tutti i medici di non rischiare la vita fino a quando i loro ospedali non offriranno la possibiltà di farli lavorare in sicurezza.
Gli occhi sono ora puntati sulle Contee, anche perchè secondo i medici Nairobi nelle prossime settimane non sarà più disponibile ad accogliere nelle sue strutture pazienti provenienti da fuori e che i cittadini dovranno misurarsi con le strutture della loro zona di residenza, anche se il Ministro ha rassicurato, dicendo che la situazione sanitaria nella Capitale per ora è sotto controllo e che alcuni ospedali minori e anche il Kenyatta University è pieno solo a metà. “Certo, se continua così tra due mesi ogni cittadino non potrà più fare affidamento sulle strutture di Nairobi” ha però ammesso Kagwe.
"Un certo numero di contee sta funzionando a pieno regime nei reparti di isolamento, in terapia intensiva e nelle unità ad alta dipendenza, il che significa che molte Contee non possono più ammettere nuovi pazienti – ha detto il presidente del Consiglio dei governatori Wycliffe Oparanya -si tratta di una crisi acuta, i pazienti potrebbero perdere la battaglia se l’unica strada percorribile fosse quella di Nairobi”.
Fino ad una settimana fa, 12 contee avevano ancora meno dei 300 posti letto di isolamento richiesti dal Governo per ogni singola Contea, e addirittura 11 hanno meno di cinque posti letto in terapia intensiva.

TAGS: covid-19 malindicasi malindiospedali kenya

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