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TURISMO

Tiritò, la filosofia del rilancio dell'hotelier di Watamu

L'imprenditore romano ha deciso di investire e rinnovare

23-10-2020 di Freddie del Curatolo

E’ indubbio che in questo periodo infausto per i viaggi e il turismo, anche l’economia di settore in Kenya è stata messa in ginocchio. Dopo la chiusura da fine marzo per due mesi e la possibilità di riaprire con severi protocolli da seguire e senza grande certezza di clientela e guadagni anche minimi, gli imprenditori proprietari di resort sulla costa keniana hanno avuto a disposizione tre strade da percorrere. La prima era quella di affrontare le spese di adeguamento alle regole dell’emergenza pandemia e riaprire, dando un segnale di ripresa e cercando di tutelare il più possibile i propri dipendenti. Una buona metà degli hotelier ha seguito questa idea.
La seconda era quella di restare chiusi, attendendo tempi migliori e convertire la parte di staff che è rimasta a salario alla manutenzione ordinaria.
La terza via, forse percorsa da pochi imprenditori , è quella di approfittare di questo sciagurato momento per “rilanciare”, come si direbbe in gergo pokeristico.
Ovvero investire in ristrutturazioni importanti per farsi trovare non solo pronti ma ancora più appetibili quando il turismo di destinazioni a lungo raggio come il Kenya ripartirà.
Pasquale Tiritò, proprietario di Jacaranda Resort, Jumbo ed Eden Village nella splendida cornice della Jacaranda Bay a Watamu, ha optato per questa strada.
“E’ stata una scelta naturale – spiega Tiritò – facilitata dalla chiusura di un lungo contratto con un tour-operator che di fatto mi ha restituito uno dei resort, l’Eden Village. Considerando che il turismo dall’Europa per i tropici e l’Equatore non si riprenderà prima di agosto 2021 e forse più realisticamente a dicembre del prossimo anno, ho deciso di guardare avanti a quella che potrebbe essere la nuova offerta”.
Tiritò è un nome conosciutissimo a Malindi e Watamu, essendo stato uno dei primi a scommettere sui “pacchetti vacanze” sulla costa del Kenya ed avendo organizzato voli e allotment fin dagli anni Ottanta. Il suo pensiero è che la gente riprenderà a viaggiare e godersi paradisi come il Kenya, ma tutto sarà con programmazioni a breve respiro, per ora, a partire dai programmi di operatori e agenzie.
“Gli albergatori non possono più aspettarsi impegni  pluriennali da parte dei Tour Operator  o, se lo vogliono, dovranno consentire flessibilità,  – spiega l’imprenditore romano – quindi è ora di cambiare tipo di proposta, innalzando la qualità delle strutture e migliorando i servizi, cercando di offrire un prodotto che possa accontentare chi alla vacanza non vorrà rinunciare e sarà sempre più esigente, oltre che volersi sentire più sicura e seguita. Attenzione, questo non vuol dire che, una volta finita l’emergenza, si vivrà solo di precarietà.
Il mercato, dai clienti finali alle agenzie, ai Tour Operator grandi e piccoli, ci sarà sempre.
Cambierà l’approccio e starà a noi albergatori saperlo cogliere, trasformare un handicap in un’opportunità. Sono stato, ben prima del Covid-19, contrario ai depositi tanto per avere un po’ di “cash flow”. Al massimo potevo chiederli per l’utilizzo esclusivo di un’intera struttura. Figuriamoci quando c’è stata la crisi Covid: ho scelto senza esitare di rimborsare clienti diretti e operatori. Ho trovato ingiusta la politica dei voucher e per fortuna le varie autorità hanno confermato che ero dalla parte del giusto. Cambiare l’approccio significa essere elastici nelle “cancelation policy” e non far sentire il cliente “incastrato”. Ad esempio, se si sono adeguate le assicurazioni di viaggio, possiamo adeguarci anche noi”.
Forte di questa filosofia, Tiritò ha iniziato un monumentale restyiling dell’Eden Village, che coinvolge quattro diverse ditte di costruzione e 150 dipendenti, tra cui 50 donne dei villaggi vicini a cui l’hotelier ha voluto dare la possibilità in questo periodo senza turismo di guadagnarsi da vivere.
“Questo non potrà avvenire in eterno – sottolinea – ma finché posso, cerco di aiutare la comunità”.
Il gruppo Jacaranda è ormai un’istituzione nella zona di Chembe, a nord di Watamu, avendo costruito una scuola, la chiesa e collegando la gente del posto ai condotti dell’acqua dove fino a poco tempo fa erano gli asini a trasportare le taniche dai pozzi ai villaggi.
“E’ un investimento importante e non c’è certezza di un ritorno nel tempo – spiega Tiritò – ma sentivo che era indispensabile portarsi avanti e dare un segnale al settore. Piangersi addosso non ha mai dato frutti, ma anche tenere aperto e ridurre la qualità dei servizio o diminuire i prezzi per cercare di salvare il salvabile non rientra nel mio credo. Quando ti abbassi è sempre difficile risalire, io credo sempre a Watamu come una destinazione competitiva ed in questo momento possiamo dimostrare di essere più avanti di altre mete del turismo che negli anni passati ci avevano fronteggiato o addirittura sorpassato come strutture e servizi”.
L’Eden Village sarà in ristrutturazione totale, con grandi novità che riguarderanno il ristorante panoramico sul mare, una piscina a sfioro con vista sull’oceano, giardini da meditazione ed altro.
Il Jacaranda Resort invece riaprirà i battenti il prossimo 5 dicembre.
“Accoglieremo chi vorrà e riuscirà a venire – spiega Tiritò – con tutti i crismi dell’emergenza pandemica ma mantenendo gli stessi standard e ovviamente gli stessi prezzi. Abbiamo già richieste dal mercato locale e andremo avanti fino a quando la stagione ci permetterà di stare nelle spese”.  

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TAGS: jacaranda bay kenyahotel watamuturismo watamupasquale tiritò

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