L'angolo di Freddie

SATIRA

Tutti i pericoli del Kenya: patologie da resort

Viaggio tra le insidie di Malindi e dintorni. Settima puntata

10-12-2017 di Freddie del Curatolo

Nelle precedenti puntate ci siamo occupati in particolar modo di virus che si possono contrarre soltanto dopo una medio-lunga permanenza a Malindi e dintorni.
In realtà esistono anche deviazioni “turistiche” che fanno danni anche con una sola settimana di permanenza sulle rive dell’Oceano Indiano.
Frequente è l’Abbrustolismo, stato di alterazione mentale che costringe a esposizioni di almeno dieci ore quotidiane sotto il sole, a bagni di carotene, abluzioni alla papaia e strani olii vegetali. 
Il tutto per poter tornare in Italia e ai consueti ritmi di vita, davvero incazzati neri.
Da studiare anche il Morbo di Allinclusive, mania di carattere economico che colpisce vacanzieri che mediamente riescono a spendere 3 euro e 50 centesimi durante un soggiorno di due settimane in villaggio turistico e a bere perfino l’acqua sporca con cui sono stati lavati i pavimenti, se viene offerta gratis.
Solitamente questa specie di appestati del “tutto compreso”, vengono marchiati con appositi braccialetti (si dice che alcuni esplodano, se ci si allontana troppo dal villaggio).
D’altra natura la Beachboyosi, che porta il turista ad avere una straordinaria fiducia nel prossimo, specie se incontrato in spiaggia.
Nel suo stadio avanzato può causare anticipi in denaro senza ricevuta (cosa che non farebbero nemmeno con il vicino di casa italiano), prenotazione di safari immaginari, ingerimento di crostacei scongelati, società d’affari e nei casi più gravi, matrimonio.
Ma tra le malattie per turisti, ci sono anche quelle che alcuni tour-operator, agenti di viaggio e direttori di alberghi cercano di attaccare a quei poveretti che vorrebbero fare una vacanza come le altre.
La più temuta è certamente il “Protezionismo da villaggio”, detto anche Briefing syndrome.
Si tratta di una sintomatologia tuttora al vaglio di scienziati americani, piemontesi e di Gallarate, per la quale bisogna scomodare il campo delle mutazioni genetiche. 
È infatti in grado di trasformare una simpatica biondina o un morettone palestrato in ipnotici carcerieri e persuasivi e terrorizzanti conferenzieri.
Dopo aver imparato a memoria certi articoli di Repubblica, gli individui affetti dal protezionismo da villaggio, assicurano ai loro clienti che nel loro resort c’è tutto quello che troverebbero all’esterno: Bar, Beach Bar, Wine Bar, Pool Bar, Fitness Bar, Video Bar, Ethnik Bar, Porno Bar, Zanzi Bar, Ristorante alla carta, alla tovaglia, al legno, alla buona, alla romana, alla spera in dio, boutique, bazar, negozio etnico, galleria d’arte, tunnel dell’amore, agenzia di safari, diving, pesca d’altura, escursioni marine, escursioni termiche, campi da tennis, campi da calcetto, campi da pallavolo, campi di grano, campi con poco, agenzia immobiliare per la multiproprietà e il monopagamento, e altro ancora.
Alcuni degli infetti arrivano a credere davvero in quel che dicono. 
Basti pensare che durante le battaglie nel nord del Paese conseguenti alle elezioni del dicembre 2007, molti animatori erano convinti che Malindi fosse sotto assedio, non perché mettessero ogni tanto il naso fuori, ma perché lo diceva il telegiornale italiano.
Dai resoconti di molti villeggianti mai usciti dal resort, l’inferno di Watamu e Malindi è roba che Reggio Calabria alle 2 del mattino è più sicura. 
Per forza, anno dopo anno gli hanno raccontato che:

a. Le ville dei residenti sono protette da guardie armate di fucili e mitragliatrici.
b. Ogni casa ha il filo spinato elettrificato sopra i muri.
c. In paese mancano acqua ed elettricità 24 ore su 24.
d. I negozi e i bar sono sporchi ed è facile prendere malattie che in Italia non sanno come curare (questa è vera!).
e. Spesso c’è il coprifuoco, dalle sei e mezzo di sera.
f. Il 98% della popolazione locale ha l’Aids (il 2% si è rifiutato di fare l’esame)
g. La popolazione indigena è estremamente violenta, e chi dice che si ammazzano solo tra di loro è perché non si è mai trovato davanti a un keniota incazzato.
h. Gli arabi di Malindi sono tutti terroristi, la popolazione è in maggioranza musulmana, quindi ostile agli italiani.
i. I terroristi di Malindi non sono tutti arabi, ci sono anche degli italiani che sono ostili ai musulmani e fanno azioni di sabotaggio, come ad esempio mettere di nascosto carne di maiale nel loro riso pilau o togliere il velo a una bui-bui (in una stanza privata).
j. I ristoranti italiani cucinano prodotti scaduti e non osservano alcuna norma igienica (toh, ogni tanto anche qualche mezza verità ndr.).
k. C’è chi ha preso la salmonellosi, l’epatite A, B, Legapro e tutte le epatiti dei dilettanti, il tifo, il paratifo, la paranoia, la tbc bovina (e in rari casi la scabbia) azzardandosi a mangiare in un ristorante locale.
l. C’è chi e morto di malaria perché le zanzare anofele albergano nei posti più poveri e sporchi e nella Town è rimasto qualche esemplare di tafano tse-tse e di zanzara ghepardo a piede libero.
m. La direzione del villaggio non risponderà di eventuali scippi, rapine a mano armata e a mano nuda, stupri, violenze di gruppo, genocidi e insulti alla vostra squadra del cuore, avvenuti all’esterno del villaggio.

Altresì, bisogna valutare che invece, all’interno dei villaggi turistici:

a. I dipendenti locali sono stati sottoposti ad accuratissimi esami, curati, vaccinati e sterilizzati. Ora sono sicuri e garantiti per cinque anni.
b. Il ghiaccio dei cocktail e della coca cola è prodotto con acqua minerale (anche per questo una caipirinha costa più che a Forte dei Marmi…)
c. Il pesce viene abbattuto da un boia congolese, poi conservato in celle frigorifere prodotte in Alaska e comunque buttato via ogni tre giorni.
d. La piscina è clorificata almeno come l’acqua potabile di Milano e chi ci fa la pipì dentro viene avvolto da un liquido viola e muore di vergogna all’istante.
e. Il cibo è conservato in appositi sacchetti antigelo e le più severe norme igieniche sono osservate (da appositi osservatori…).
f. A un cuoco sorpreso a scaccolarsi durante la preparazione di un ragù di pesce, è stato amputato il dito sul posto (finito però nel ragù stesso ndr).
g. Le boutique del villaggio sono le migliori di Malindi nel rapporto qualità-prezzo e nel rapporto fregatura-accettazione.
h. Gli insetti sono finti
i. I disagi sono finti
j. Gli animatori sono finti

Ma soprattutto, che va molto di moda:

“Parte della cifra da voi stanziata per questa vacanza, sarà devoluta in beneficenza per i bambini di una missione keniota, un’altra parte per la salvaguardia dell’ecosistema e una terza parte per curare il glaucoma, malattia molto diffusa da queste parti, specialmente negli animatori. Se volete aggiungere una quarta parte, sarà quella che (quasi certamente) finanzierà le prime tre”.
Come si può intuire da questi deliri, siamo di fronte a una patologia seria, complessa e molto difficile da curare.
Ma per fortuna i resort di Malindi e Watamu hanno assicurato di non avere tra le loro fila nessun malato di protezionismo.
Noi ci crediamo e anche i turisti che sono riusciti a evadere recentemente, lo hanno confermato.
 

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