Racconti

RACCONTI

Un'immagine, una storia: la dignità di Mama Galana

Perdere tutto in Kenya, dove ricominciare vuol dire vivere

04-05-2018 di Freddie del Curatolo

Non pretendo che vi mettiate nei miei panni, sono troppo bagnati.
E poi mi sono rimasti solo questi: un khanga azzurro e marrone con i fiori blu e viola e un vestito per fortuna un po' pesante.
Ho anche la t-shirt verde che la Safaricom mi regalò quando, con i soldi che avevo messo da parte vendendo gli spinaci al mercato, riuscii a comperarmi un telefonino Nokia da 2000 scellini in offerta.
Quella me la metto su di notte, sopra il vestito che non ha le maniche.
Vorrei solo che sapeste cosa significa perdere tutto e vivere in un luogo dove tutte le persone che conosci, che hai sempre frequentato, come te hanno visto le loro cose scivolare via nel fiume e annegare nel fango.
Un mzungu italiano, che mi chiama "Mama Galana", mi ha detto che una cosa del genere vi è capitata quando c’è stato il terremoto.
Per molti di voi deve essere stata dura: avete perso delle case bellissime, in muratura, con la televisione, il frigorifero, la lavatrice e tante altre cose belle e importanti.
Tanti altri sono morti, qui per adesso solo due anziani e un ragazzino che non trovano più, anche se qualcuno inizia ad avere una malaria bella forte. 
Noi avevamo solo una grande capanna di fango ormai cementato, due scaffali di legno tarmato, delle sedie di bambù e due pentole: una grande per la polenta e una piccola per il sugo.
Soprattutto avevamo un bel tetto nuovo di lamiera che è costato il lavoro a mio marito.
Nel senso che per procurarsi il mabati ha chiesto un prestito al suo datore di lavoro, ma poi non è riuscito a restituirlo e ha preferito licenziarsi.
Abbiamo quattro figli, tre maschi e una femmina. 
Purity, questo è il nome della ragazza, ha dieci anni e mi sta aiutando molto.
Perderà parecchi giorni di scuola, ed è un po’ triste perché voleva essere la prima della classe.
I tre bambini sono più piccoli, l’ultimo ha sei mesi e me lo porto in grembo con un pezzo di tovaglia che mi hanno regalato e vivaddio che sono riuscita a recuperare il suo berrettino di lana.
Tossisce spesso e ogni tanto sembra avere la febbre, ma poi prende il latte e dorme bene.
Quando i vostri amici hanno perso  tutto, è arrivata la Croce Rossa e poi il Governo e hanno costruito delle baracche, piantato dei tendoni enormi e portato da mangiare, vestiti e coperte.
Anche qui è arrivata la Croce Rossa, ma non c’è cibo per tutti e le tende sono solo rotoli di plasticona.
Sono bravi e gentili, è arrivato anche il Governatore con l’elicottero e ha preso in braccio mio figlio, poi ha lasciato tantissimi pacchi di farina e delle pentole nuove.
Tanti parenti da Malindi e da Kilifi sono arrivati e hanno portato qualcosa, ma noi dobbiamo restare qui.
Spesso all’addiaccio , oppure stipati nelle stanze di magazzini e corridoi di edifici istituzionali.
Non abbiamo alberghi che ci possano ospitare, e nemmeno parenti più fortunati di noi che possano accoglierci in casa. E dove dovremmo andare? Non abbiamo soldi per prendere neanche un matatu.
Dobbiamo stare qui, attendere che la situazione migliori e farci forza.
Oggi sono tornata al villaggio, sfidando l’acqua alta e le insidie che vi si nascondono camminando. Volevo recuperare tutta la mchicha che si era salvata dal campo, dal mio shamba.
Tre ore di fatica, andare e tornare.
Ma stasera ceniamo tutti, qui all’accampamento sotto il grande baobab, con qualcosa di nostro.
Qualcuno ha portato dei fagioli, gli anziani bevono un goccio di vino di palma, i bambini hanno ricevuto dei biscotti e se la sghignazzano. 
E’ una piccola festa.
Quando riuscirete a portarmi dei vestiti asciutti e potrò finalmente cambiarmi, magari potrete mettervi per un attimo nei miei panni.
Scoprireste che l’uomo e la Natura possono ridurci ai minimi termini, possono portarci via la terra, costringerci a ricostruire una casa altrove, a ricominciare.
Ma non potranno mai toglierci la voglia di sorridere, di stare insieme, di confortarci e discutere, di azzuffarci e sgomitare, di abbracciarci e sperare. 
Perché questa è la nostra vita, lo è sempre stata e siamo abituati a prendere quello che c’è e a veder svanire tutto il resto. 
Ce lo insegna la Natura, ce lo dicono ogni giorno le piante e i nostri campi che oggi soffrono: ricominciare vuol dire vivere.
 

TAGS: fiume galanaemergenza kenyapiogge malindisfollati kenyaesondazione malindi

Hai trovato utile questo articolo?

Apprezzi il nostro lavoro quotidiano di informazione e promozione del Kenya? Malindikenya.net offre questo servizio da 16 anni, con il supporto di sponsor e donazioni, abbinando scritti e video alla diffusione sui social e ad una sorta di “ufficio informazioni” online, oltre ad affiancarsi ad attività sociali ed istituzionali in loco.

Di questi tempi non è facile per noi continuare a gestire la nostra attività, garantendo continuità e professionalità unite a disponibilità e presenza sul campo.

TI CHIEDIAMO QUINDI DI CONTRIBUIRE CON UNA DONAZIONE PER NON COSTRINGERCI A CHIUDERE. TROVI TUTTE LE INFORMAZIONI SU COME AIUTARCI A QUESTO LINK:

https://malindikenya.net/it/articoli/notizie/editoriali/come-aiutare-malindikenyanet-con-una-donazione.html

GRAZIE
ASANTE SANA!!!

La situazione dell'entroterra di Malindi e Magarini è grave e drammatica, ma potrebbe ancora peggiorare. 
All'esondazione del fiume che ha spazzato via interi villaggi e...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

Torna "pole pole" la fornitura d'acqua a Malindi e in tutta la Kilifi County.
Una buona notizia tra le tante negative che in questo periodo riguardano la disastrata zona dell'entroterra di Malindi e di Magarini.
Gli...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

Inizieranno oggi i lavori per riparare e rimettere in funzione gli impianti di drenaggio e filtraggio dell'acqua, lungo il corso del fiume Galana nel paese di Baricho. 
Gli impianti che...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

Quando abbiamo messo in piedi la raccolta di fondi per aiutare le popolazioni dell'entroterra malindino vittime dell'alluvione e della conseguente esondazione del fiume Galana, ci eravamo posti l'obbiettivo di raggiungere entro il 20 maggio la cifra di ...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

E’ emergenza sulle rive del fiume Galana, dal parco nazionale dello Tsavo Est...

LEGGI L'ARTICOLO

Un danno senza precedenti per l'entroterra di Malindi e la savana.
L'esondazione del fiume Galana, causata dalle piogge torrenziali a Nord del Kenya, ha prodotto un allagamento senza precedenti, che oltre a campi coltivati e...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

Ci siamo.
La colletta organizzata tramite il nostro portale dalla comunità italiana di Malindi e Watamu e da molti (non ancora tutti, purtroppo) operatori del turismo, ha raggiunto quota...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

Con un evento di Show Cooking di un noto Chef locale, Natale Giunta del ristorante Castello a Mare, il Rotary Club Palermo Est ha organizzato per questa...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

Un'altra settimana di aiuti firmati comunità italiana, con la NGO Karibuni e il nostro portale.
Come avevamo...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

La Croce Rossa Keniana, all'indomani della paurosa esondazione del fiume Galana che ha allagato migliaia di ettari di campi coltivati e sommerso interi villaggi nell'entroterra di Malindi, dai primi...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

Dopo la distribuzione dei 300 materassi per ogni capofamiglia dei quattro campi di sfollati dall'alluvione ed esondazione del fiume Galana, la solidarietà della comunità italiana organizzata da...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

Gli italiani non abbandonano gli sfollati della valle del Galana.
Dopo i due mesi di aiuti continui da parte degli italiani che hanno contribuito alla ripresa dei senzatetto dei campi della Croce Rossa e dopo che da luglio ci si...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

La raccolta fondi organizzata dal nostro portale nei giorni successivi all'esondazione del fiume Galana che ha lasciato migliaia di persone senza abitazione nella vallata dell'entroterra di Malindi, è arrivata a un obbiettivo più che soddisfacente, 1 milione e mezzo di...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

Gli sforzi e la generosità della comunità italiana, del nostro portale e di molti imprenditori del settore turistico di Malindi e Watamu sta per concretizzarsi con la prima importante donazione per le famiglie degli sfollati dell'entroterra malindino.
Nei prossimi...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

Questa volta non si tratta di bollette non pagate, il problema delle forniture d'acqua nella Contea di Kilifi è molto più serio.
La recente esondazione del...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

Il "salotto" in savana riaprirà i battenti il prossimo 20 luglio, dopo l'esondazione del fiume Galana che lo aveva ricoperto di fango e detriti, ma fortunatamente non...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO