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Divieto plastica: risposta alle 10 domande più frequenti

Vademecum da consultare per le prime settimane dal bando in Kenya

30-08-2017 di redazione

Come era lecito pensare, in questi giorni ci sono arrivate decine e decine di mail, oltre a post nelle nostre pagine FB, riguardanti delucidazioni e domande sul divieto di sacchetti di plastica che il Kenya ha applicato dallo scorso lunedì 28 agosto.
Abbiamo riunito le dieci domande più ricorrenti in questo vademecum e, consultando il sito della NEMA e i comunicati ricevuti, cliccando qui ed entrando nell'articolo troverete le risposte.

1. Si possono portare i sacchetti biodegradabili, tipo quelli dell’umido, dall’Italia?
No, non ancora. Il Kenya deve prima trovare la maniera di poter verificare quali siano davvero biodegradabili e quali invece contraffatti.
E’ possibile che nel frattempo alle aziende che prima producevano sacchetti di polietilene sia data la possibilità di immettere nel mercato i propri sacchetti biodegradabili con un marchio apposito. Proprio ieri c'è stato un primo incontro tra NEMA e possibili produttori.

2. Chi è autorizzato a fermare, perquisire e nel caso sanzionare?
Solo e unicamente ufficiali della NEMA (National Environment Management Authority), che sono tenuti a mostrarvi un loro tesserino. L'Autorità ha diramato un comunicato (scaricabile nel loro sito) dove si avverte che la Polizia keniana non è autorizzata ad effettuare perquisizioni né a multare chi trovato in possesso di materiale non consentito.

3. Le multe sono applicate da subito?
No, per le prime due settimane non ci saranno multe e comunque per chi verrà semplicemente trovato in possesso di un sacchetto ci sarà un normale richiamo. Le investigazioni della NEMA in questa prima fase riguardano negozi, grosse attività e grandi smaltitori.

4. Come si fa per le valigie avvolte nel cellophane?
All’arrivo in aeroporto, che è considerata “zona franca”, le autorità doganali vi faranno rimuovere il cellophane senza problemi.

5. I sacchi neri della spazzatura si possono utilizzare?
Si possono utilizzare solamente se forniti dall’azienda di smaltimento dei rifiuti o dal Governo della Contea, con il loro marchio e devono essere utilizzati solo per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.

6. I sacchetti per surgelare i cibi sono fuorilegge?
Sono permessi solo quelli a chiusura ermetica che rechino sulla plastica il marchio dell’azienda che li produce.

7. Quali altri sacchetti alternativi si possono portare e usare?
Borsette di juta, di carta, di amido di mais, cassava. Oltre a quelli bianchi di polipropilene, che non sono ecologici ma non provocano fumi tossici bruciando. Ammessi ovviamente anche sacchetti e borse di tela e tessuto.

8. Cosa deve fare chi arriva in Kenya dopo questa data e ha in casa sacchetti o altra plastica fuorilegge?
Deve denunciarla, mostrando la data di arrivo. Per adesso il Nakumatt di  Malindi e il Tuskys di Kilifi dovrebbero essere due centri di raccolta dal 31 agosto (a quanto comunica la NEMA), altrimenti si deve andare all’ufficio di Malindi della National Environment Management Authority. Non si verrà multati.

9. I sacchetti del Duty Free shop sono ammessi?
In entrata in Kenya verranno fatti lasciare in aeroporto, mentre sarà possibile portarli con sé al rientro in Europa se acquistati nei negozi dell’aeroporto.

10. Le compagnie aeree obbligano a imbustare liquidi come ad esempio medicinali in gocce o sciroppi dentro sacchetti di plastica a chiusura ermetica, per poterli trasportare come bagaglio a mano. Sarà ancora possibile farlo e conservare i sacchetti sul suolo keniota in vista del rientro?
La NEMA non si è ancora espressa su questa  eccezione, ma l’esempio di altri Stati che hanno applicato lo stesso divieto prima del Kenya dicono che queste buste  saranno ammesse.

TAGS: Divieto plastica KenyaSacchetti KenyaPlastic bag Kenya

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