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In Kenya è tempo di cassava

Almeno 5 motivi per preferirla a patate e farina

26-07-2019 di Leni Frau

Nei mercati e ai bordi di tante strade del Kenya potete vedere le venditrici (già, in genere sono donne, il vero motore produttivo e commerciale di questo Continente). E' la cassava, detta anche yucca o manioca, che è ormai largamente diffusa nel Paese africano, pur essendo stata introdotta meno di cinquecento anni fa dai portoghesi, che a loro volta l'avevano trovata durante le prime esplorazioni in Brasile. 
Questo è il suo periodo migliore, ma in ogni caso questo tubero ha un potenziale produttivo molto elevato, perchè le sue radici producono più calorie per unità di terreno rispetto ad ogni altra coltura con la sola eccezione della canna da zucchero.
Più resistente di mais e miglio, la cassava sviluppa una maggiore tolleranza alle condizioni ambientali estreme e le radici, una volta mature, possono sopravvivere nel terreno senza ricevere acqua per lunghi periodi, conservando inalterate le proprietà nutrizionali.
Questo è il vantaggio della cassava, rispetto ai cereali, che la rende un'eccellente risorsa di base per la sicurezza alimentare, in particolare nei periodi critici di siccità e carestia. Questo grosso tubero allungato con scorza simile alla corteccia di un'albero, potrebbe quindi essere tranquillamente definita una delle principali colture per la sicurezza alimentare mondiale, una grande risorsa per le popolazioni povere, quindi. Peccato però che sia anche una delle principali colture "orfane" ( Il termine orfane è utilizzato per indicare le cosiddette colture minori che ricevono considerazione scarsa o nulla da parte del mondo scientifico e dai finanziamenti per i progetti di ricerca e sviluppo in agricoltura).
La popolazione swahili della costa è solita cucinarla stufata, cotta nel direttamente nel sugo di pomodoro o anche bollita come le patate. Ma anche fritta, in pezzi come "street food" con paprika e lime oppure in fette sottili come patatine, che spesso sono imbustate e commercializzate.
Il suo sapore è a metà tra la patata e le castagne, con un retrogusto vagamente legnoso e mandorlato. 
Da notare che cruda la cassava è leggermente tossica, perché contiene una sostanza simile al cianuro che con le alte temperature svanisce completamente.
A nord del Paese, così come in Uganda e particolarmente nell'Africa Occidentale, la sua farina (chiamata tapioca) è utilizzata come alternativa a quella di frumento, non solo perché ha un contenuto proteico simile ma perché è facilmente macinabile in casa. 

Cinque motivi per mangiare cassava

1. Ottimo antinfiammatorio. La radice fresca tritata, dall'alto contenuto di vitamina C ha proprietà antinfiammatorie, antisettiche, mentre le foglie sono utilizzate per lenire il dolore come lieve analgesico.

2. Alta digeribilità. Si tratta di un alimento ad alto contenuto energico ricco di amido e di carboidrati ma ben digeribile. La sua farina, che prende il nome di tapioca è consigliata in caso di gastriti, coliti e difficoltà digestive.

3. Adatta ai celiaci. Non contenendo glutine si rivela un alimento particolarmente adatto per i celiaci.

4. Azione antiossidante. La buona concentrazione di vitamina C gli conferisce proprietà antiossidanti rendendola un alimento idoneo per rafforzare il sistema immunitario e per contrastare l’attività dei radicali liberi.

5. Eccellente per fare i dolci. La sua farina può essere usata nella preparazione di pani e dolci o per fare le pappe dei neonati. Rispetto alla farina di grano contiene meno sostanze cellulose, sostanze azotate e e ceneri e questo la rende più digeribile e leggera. I dolci preparati con la tapioca sono più soffici, tanto che che molti pasticceri consigliano di aggiungere la tapioca alla farina normale nella preparazione delle torte.

La fecola di cassava oltre che per le preparazioni alimentari viene usata per la fabbricazione di cosmetici, colle, detergenti e anche carta.

 

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