EDITORIALE
10-07-2018 di Freddie del Curatolo
"Quando si tocca il fondo, non si può che risalire", recita un antico adagio.
Chi si lamenta per la situazione attuale di Malindi può non avere torto, ma allo stesso tempo è avulso da quella che ormai è una realtà: la cittadina è arrivata ad un punto di non ritorno per colpe sue ma anche per un "disegno superiore".
Magari si tratta di uno scarabocchio, un bozzetto, un batik all'africana, non c'è un progetto serio ma l'indicazione è data dai mercati immobiliari di Nairobi e dall'interesse delle finanziarie straniere, anche di Paesi attualmente al top economicamente, come Russia, Cina e gli immancabili Emirati Arabi.
La realtà, i dati e le affermazioni da ogni parte lo confermano: c'è grande interesse per Malindi ed è sicuramente il momento di investire nella cittadina.
La prova più tangibile è data dagli acquisti di terreni e immobili che la high-class di Nairobi sta portando a termine, così come quella dell'innalzamento dei prezzi da parte dei locali che hanno proprietà da queste parti.
Come mai, insomma, ad andarsene sono solamente gli italiani?
Naturale che in quest'ottica di speculazione, chi sta investendo a Malindi e appartiene a posizioni importanti nella Capitale, non abbia alcun interesse a migliorare ora le infrastrutture, sicuramente il restyling avverrà in futuro, quando anche la situazione politica sarà consolidata: maggioranza di Governo a Nairobi, maggioranza di Governo a Kilifi. Questione di attendere quattro anni, forse prima.
Scommettiamo che durante la prossima campagna elettorale verrà inaugurato l'aeroporto internazionale?
E che verranno rifatte gran parte delle strade?
Lo sapete che la Banca Mondiale ha finanziato il rifacimento delle aree pubbliche e i soldi sono amministrati dall'Alto Commissariato Britannico? Quattro anni di progetti che attendono solo una clausola burocratica (che si risolverà) per partire.
Per chi ha investito a Malindi e crede in questo posto, per chi la ama e chi comunque ci vive bene, è il momento di attendere e di non abbassare le proprie richieste, se proprio ha deciso di vendere. Almeno questo dicono le tendenze di mercato e i loro esperti.
A meno che il proverbio di cui all'inizio dell'articolo non venga trasformato nella battuta del grande Roberto "Freak" Antoni: "Si dice che una volta toccato il fondo, non puoi che risalire, a me capita di cominciare a scavare"
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