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Bimbo di 4 anni vaga nello Tsavo per 6 giorni: salvato

Trovato a 15 km da casa, tra felini, iene e sciacalli

09-12-2022 di redazione

Un bambino keniano di soli 4 anni ha vagato per sei giorni e sei notti all’interno del parco nazionale dello Tsavo Est, tra felini, iene e sciacalli, prima di essere miracolosamente salvato da un pilota della David Sheldrik Trust, la fondazione che si occupa di salvaguardare gli animali del parco.
La cosa incredibile è anche che il bimbo, di nome Ayub, è stato trovato a 15 km dal suo villaggio, da cui si era allontanato mentre giocava con i fratelli più grandi che guardavano il bestiame di famiglia, dopo essersi perso ed aver camminato anche sotto la pioggia battente, tra le mille insidie della savana.
E’ lo stesso pilota, Roan Carr-Hartley a raccontare, sul sito della fondazione, l’incredibile ritrovamento del bambino, a cui la comunità del villaggio di Asa ha aggiunto il nome del suo salvatore.
“La sera del 29 novembre, abbiamo ricevuto una telefonata dal capo di Asa, una comunità a 52 chilometri a est del confine settentrionale del parco Tsavo Est. Ci ha riferito che un bambino di quattro anni era scomparso durante una tempesta il giorno prima, mentre era fuori a pascolare il bestiame con i suoi fratelli – ha raccontato Carr-Harley - Quella sera era troppo tardi per avviare una ricerca, ma il mattino seguente sono partito dal quartier generale di Kaluku alle 6:15 circa e ho volato per 70 minuti per raggiungere il villaggio del ragazzo. Mentre ero in volo, una squadra di ricerca di 70 uomini si aggirava nella boscaglia selvaggia alla ricerca del bambino. Il capo mi aveva dato una direzione approssimativa della posizione del gruppo di ricerca. Il gruppo aveva seguito le tracce del bambino fino a un'area a 7 chilometri dal suo villaggio, ma poi le tracce hanno cominciato a diventare illeggibili per via della pioggia”.

Sono seguiti altri cinque giorni di ricerche vane sia per cielo che per terra. Da una parte le forti piogge costituivano un’ulteriore minaccia, dall’altra avrebbero permesso al bimbo di dissetarsi, anche se gli animali della savana costituivano, specie di notte, una terribile minaccia.
Il sesto giorno, il miracolo: “La sera del 3 dicembre, cinque notti dopo la scomparsa del ragazzo, ricevetti un'altra telefonata dal capo. Mi disse che la squadra di terra aveva ritrovato le tracce del bambino a ben 15 chilometri dal suo villaggio. Avevo quasi perso le speranze che il ragazzo fosse ancora vivo, dopo quasi una settimana di forti piogge, senza cibo e con i predatori che si aggiravano nella zona – rivela il pilota della Sheldrick - Tuttavia la fiammella si era riaccesa e io ero incredibilmente desideroso di continuare a cercare”.
Il pilota racconta di come la mattina ha ripreso le ricerche in volo, perdendo però nuovamente le tracce del piccolo e la comunicazione con la squadra di terra. Quando ad un certo punto…
“E’ accaduto un miracolo: dalla mia ala sinistra, ho visto una piccola figura sotto di me, circondata da una massa di arbusti e alberi. Non potevo credere ai miei occhi, ma era lì: un bambino minuscolo circondato da un'infinita natura selvaggia. Ero sconvolto dal fatto che fosse ancora vivo e camminasse…”. Il pilota è riuscito ad atterrare non lontano da lui, il bambino inizialmente ha cercato di nascondersi, ma era debole ed inciampava. Quando è arrivato il gruppo con alcuni adulti del suo villaggio, alla gioia si sono aggiunte le cure: flebo e bevande e curare le ferite da taglio provocate dalla boscaglia e le punture da insetti. Ma tutto è finito nel migliore dei modi. Ayub ha raccontato ai genitori di aver mangiato bacche e bevuto anche dalle pozzanghere.

“Prima di lasciare il ragazzo in buone mani, gli anziani del villaggio si sono riuniti e mi hanno regalato una capretta. È stato un dono molto generoso e significativo, perché le capre di questa zona sono molto ricercate – conclude il suo racconto Roan - Io e la capra siamo tornati a casa in aereo, estremamente soddisfatti e grati. Per il ragazzo, il suo calvario di sei giorni era finalmente giunto al termine. Oggi ho ricevuto un messaggio dai genitori del ragazzo, che mi hanno informato che il figlio si è completamente ripreso e sta giocando con i suoi amici. Hanno anche comunicato di aver aggiunto Roan al suo nome, cosa che mi ha commosso molto. I suoi amici lo hanno soprannominato "Pilota": un modo meraviglioso per commemorare la sua saga di sei giorni!”

TAGS: TsavoSheldrickpilotasalvatosavana

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