LUTTO
28-03-2016 di Freddie del Curatolo
Se n'è andato proprio negli storici giorni in cui gli Stati Uniti sono tornati nella "sua" Cuba. Mentre Barack Obama, il Presidente con sangue keniano, metteva fine all'annoso embargo, rilanciando il turismo americano, il fondatore del Casinò di Malindi e di altre sale da gioco in Kenya e in Africa, dal sangue italiano, perdeva la sua battaglia con un male che lo affliggeva da tempo e che una recente operazione all'anca negli States non aveva debellato.
Robert J. Cellini, da tutti conosciuto come Bobby, se n'è andato a 76 anni dopo una vita avventurosa, come fosse giocata su un tavolo verde, tra il rosso e il nero della roulette.
Originario della provincia di Pescara, figlio di emigranti, era cresciuto negli Stati Uniti ma manteneva il ricordo indelebile della giovinezza all'Avana. "Quelli erano tempi, i migliori tempi di sempre - mi confessò una volta, raccontandomi della vita magica habanera negli anni Cinquanta - il massimo per un ragazzo. Poi, con la maturità, ho sposato l'Africa". Prima in Nigeria, sempre nel ramo di famiglia delle sale da gioco, infine in Kenya dove approdò a metà degli anni Ottanta. La scommessa del Casinò proprio a Malindi, dove il turismo italiano si stava consolidando, fu vincente. Alla fine del 1990 Bobby inaugurò molto più di un ritrovo per i giocatori d'azzardo: un punto d'incontro quotidiano per residenti e uno svago per i turisti da vacanza nei villaggi. Anche i non giocatori la sera si ritrovano da trentasei anni al Casinò e chi ha provato a strappare a Bobby la palma del locale più frequentato di Malindi, compreso un certo Flavio Briatore ha fallito. E' stato l'unico a portare artisti di rilievo sul palco del suo ristorante, da Franco Califano a Fred Bongusto e Daniele Silvestri.
Sarebbe troppo facile aprire certi armadi, parlando di lui. Ma chi si aspetta saltino fuori chissà quali scheletri, resterebbe deluso.
Quando anni fa un'importante testata italiana gli diede del mafioso e lo paragonò ai lavasoldi italo americani di Las Vegas, Chicago o Miami, mi mostrò l'articolo dicendo: "Ma secondo te, se uno vuole fare affari con la mafia, sceglie di vivere a Malindi?".
E' quello che ancora molti soloni mediatici, ma soprattutto tanti blogghettari ignoranti non hanno capito: in Kenya si viene per stare bene e spesso proprio per fuggire da certi giochi più grandi, ai quali non si vuole partecipare o che hanno stancato. Robert J. Cellini amava Malindi e il Kenya e se i primi anni ha guadagnato con la sua creatura, è stato solo in forza della sua abilità di imprenditore.
Piuttosto quel che ci sentiamo di dire di Bobby è che lascia una grande famiglia, una radicata stirpe d'altri tempi.
Dall'energica, saggia e vitale moglie Esther ai quattro figli e ai tanti nipoti. A loro le condoglianze di Malindikenya.net
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