Gli ospedali della capitale si riempiono, i pazienti curati a domicilio vengono dichiarati guariti in massa, i morti giornalieri non sono più uno o due, ma una decina.
Questi i segnali della cosiddetta “curva” che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità e i suoi accoliti, dovrebbe portare il Kenya al picco verso fine agosto.
Nel frattempo l’economia del Kenya fa le prove (lente) di ripresa e già venerdì si dovrebbe capire, come annunciato ieri da malindikenya.net, quale sarà la direzione intrapresa per le prossime settimane.
Nel bollettino di ieri trasmesso dal Segretario Amministrativo della Sanità, Dottor Rashid Abdi Aman, sono stati confermati 397 nuovi positivi al virus Covid-19, di cui 8 sono stranieri, 236 di sesso maschile e 161 di sesso femminile. I casi sono stati rilevati dopo aver analizzato 3397 campioni, con una media che supera di poco il 10%.
Il totale dei contagi nel Paese ora è salito a 14168.
Solo 65 pazienti sono stati dimessi dalle strutture ospedaliere, mentre 587 sono stati dichiarati guariti ma erano già in cura o sotto osservazione a domicilio.
Purtroppo, altri 12 pazienti hanno perso la vita a causa della malattia, portando il numero totale dei decessi dallo scorso 13 marzo a 250.
Come sempre, Nairobi fa segnalare il maggior numero di casi, 239 vale a dire quasi i due terzi del totale, seguono la Contea di Kiambu che è attaccata a Nairobi, quella di Machakos (idem) ed altre che fanno registrare tra i 17 e i 3 casi. A Kisii, Kisumu, Lamu e Nyandarua un solo positivo.
Ieri è stato anche il giorno dei “coming out” di personaggi famosi keniani: dopo la morte prematura, a 58 anni, di Charles Bukeke (alias Papa Shirandula) uno degli attori più noti del Paese, l’anchorman e giornalista numero uno in Kenya, Jeff Koinange ha dichiarato di essere positivo al Coronavirus, e così hanno fatto i colleghi Stephen Letoo e Bonnie Musambi, celebre volto della KBC.
“Sono positivo ma asintomatico – ha dichiarato Koinange – sono già in quarantena e sotto osservazione a casa mia”.