E’ stato un incontro interessante, con scambio reciproco di vedute e con un ministro della Repubblica italiana, cosa non frequentissima in Kenya (l’ultimo era stato Luigi Di Maio nel 2023) che ha illustrato i progetti e la filosofia del Piano Mattei per l’Africa, ribadendo la centralità del Kenya nell’interesse a far crescere il continente africano in vari settori.
Nella missione di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, in primo piano ci sono spazio e sviluppo della connettività, con interesse anche all’intelligenza artificiale, ma l’incontro con il ministro del Commercio Salim Mvuryia ha permesso a Urso di illustrare le tante opportunità che può avere il Kenya, stringendo collaborazioni con aziende italiane, sia quelle presenti in loco che quelle che potrebbero arrivare in futuro.
L’incontro con gli imprenditori di lunedì sera al Capital Club di Nairobi, ha permesso a tanti italiani che operano soprattutto nei settori delle tecnologie, delle infrastrutture, del turismo e dell’importazione, ma anche ai membri del Comites e a liberi professsionisti, di confrontarsi e portare anche le loro impressioni e domande ad un alto rappresentante del nostro governo in trasferta.


E’ stato l’Ambasciatore d’Italia in Kenya Roberto Natali ad aprire l’incontro, ricordando quanto gli italiani hanno fatto e stanno facendo in questo paese e quanto le istituzioni italiane non solo ne tengano conto ma li seguano nelle loro vicissitudini, cercando anche di dare loro informazioni e strumenti per operare al meglio nel Paese. Anche per questo, su iniziativa dello stesso Natali, è stato creato il “Caffè delle imprese”, un appuntamento trimestrale che permette agli imprenditori italiani residenti in Kenya non solo di incontrarsi tra loro e “fare comunità”, ma anche di apprendere novità normative e percorsi comuni dei due Paesi e di porre questioni da affrontare poi nelle sedi adeguate.
Urso, prendendo la parola, ha illustrato il perché della sua visita, alla luce di nuove leggi europee sullo Spazio, che si integrano con l’idea di rilancio del centro spaziale “Luigi Broglio” di Malindi in collaborazione con il governo keniano.
“L’Italia ha una storia più che sessantennale di cooperazione con il Kenya nel campo dell’osservazione della Terra – ha ricordato Urso – iniziata con la gloriosa base e i primi lanci di sempre dall’Africa. Anche in forza di questa presenza in Kenya, l’Italia si è guadagnata la fama di leader nell’osservazione della Terra dallo spazio e la nostra intenzione è riprendere i lanci di piccoli satelliti da Malindi per continuare questa tradizione nel segno dello sviluppo delle competenze spaziali e della connettività del continente africano”.


Urso ha ricordato come nell’idea del governo Meloni, il centro spaziale Broglio dovrà essere un polo formativo di tecnici, scienziati ed astronauti kenioti e africani e che grazie alla nuova legge sullo Spazio che include nelle ricerche e osservazioni anche il settore privato, potranno beneficiarne a livello di collaborazioni con il Kenya ed investimenti, anche piccole e medie imprese di casa nostra.
Il ministro si è poi soffermato sul ruolo preponderante del Kenya nello sviluppo dell’intelligenza artificiale.
“Apriremo un centro per l’IA africana in Italia, su 300 start-up che si sono proposte, ben 117 sono keniane, segno che questo Paese molto giovane ha una grande vocazione alla connettività e a progettare il futuro del digitale”.
Urso ha infine risposto alle tante domande dei nostri connazionali, che hanno chiesto al ministro, come rappresentante del governo anche se non sempre per cose che riguardano direttamente il suo “docket”, di intervenire su una reale partnership di opportunità tra i due Paesi, a partire dallo sveltire la burocrazia e finendo con la ben nota ed annosa questione della doppia imposizione fiscale.