Dal prossimo 1 gennaio in Kenya non si potranno più importare veicoli di qualsiasi tipo immatricolati prima del 2017 compreso.
Lo ha stabilito Il Kenya Bureau of Standards (KEBS), che ha notificato la nuova regolamentazione a tutti gli importatori di auto usate del Paese.
Nella nota, KEBS ha avvisato importatori e rivenditori che se sono già stati ordinati veicoli più vecchi di 8 anni, dovranno arrivare in Kenya prima del 31 dicembre di quest’anno per evitare di subire sanzioni all’ingresso doganale, ovvero il porto di Mombasa, ma anche via terra. Se invece saranno stati ordinati dopo il comunicato appena pubblicato, saranno respinti a spese dell’importatore.
La regola per le auto è in vigore da anni, la novità è che da quest'anno, secondo il KEBS, la decisione riguarda anche i residenti di ritorno dall’estero, il personale diplomatico e i turisti in generale e contempla solo i veicoli a motore con guida a destra. L'importazione di veicoli con guida a sinistra è infatti vietata del tutto.
Inoltre, i veicoli importati da Paesi in cui il KEBS ha un'agenzia di controllo dovranno essere accompagnati da un certificato di idoneità alla circolazione rilasciato da una società di controllo.
I principali Paesi da cui vengono importate automobili e mezzi di trasporto in Kenya sono Giappone, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito, Thailandia, Singapore e Sudafrica.
Secondo Citizen Digital, la mossa del governo keniano arriva in contemporanea con una politica per sostenere l'assemblaggio locale di automobili, ed invogliare ancor più i produttori stranieri di veicoli a stabilire fabbriche nel paese, come da qualche anno a questa parte sta accadendo.
Se a regole e divieti poi si aggiungessero agevolazioni e sgravi fiscali per chi investe e dà lavoro in questo Paese, il Kenya potrebbe crescere ancor più in occupazione, forza lavoro e, guardando con visione meno “quotidiana”, più ritorni economici, d’erario, di PIL e di indotto.