“Sosteniamo ora il grande vecchio e aiutiamolo a guidare il paese nell’interesse di tutti e proteggere la nostra eredità. Quando il giovane si metterà in riga in futuro, noi... lo prenderemo in considerazione".
Con queste parole il Presidente Uhuru Kenyatta ha ufficialmente annunciato di appoggiare la candidatura del leader dell’opposizione di governo Raila Odinga (il vecchio) contro il suo attuale vicepresidente William Ruto (il giovane).
Kenyatta lo ha fatto durante la più importante conferenza dell’anno che rappresenta lo spartiacque finale prima della fase infuocata (si spera solo a parole e colpi di fioretto virtuali) della campagna elettorale in vista delle votazioni nazionali del prossimo 9 agosto 2022.
Il partito di Odinga, nel frattempo, aveva confermato con un quasi plebiscito di considerare “Baba Raila” il candidato ideale, stroncando le residue velleità dell’unico avversario all’interno del suo partito, l’imprenditore Jimmy Wangigi.
E’ stata la prima volta in cui Kenyatta ha chiesto formalmente al paese, rivolgendosi alla platea di in fluenti personalità della zona del Monte Kenya, ritenuta la “base” strategica dei voti e delle alleanze politiche del paese, di votare il suo ex rivale, perché “il paese sarà più sicuro nelle sue mani”.
Criticando i metodi di Ruto, Kenyatta lo ha collegato alla corruzione rampante in Kenya, ricordando ai convenuti che molti fondi destinati al Monte Kenya e nelle regioni attigue sono stati da lui deviati per suoi interessi.
“Con una stretta di mano, abbiamo garantito la pace al paese – ha detto il Presidente parlando del suo rapporto con Raila Odinga – non ho pensato da subito di collaborare con lui per farlo diventare presidente. In passato sono stato rude con lui e l’ho insultato. Non avevo niente da perdere, ma ho voluto personalmente recuperare i rapporti. Non mi avete eletto solo per fare il presidente. Mi avete eletto per proteggervi. Ho avuto dei colloqui con Raila e ho detto a Ruto che avevo un accordo con lui... Eravamo d'accordo di andare avanti con la BBI. Ditemi dove avrei sbagliato? Non siamo ancora in pace?”.
Kenyatta ha infine esortato la comunità a diffidare delle divisioni in vista delle elezioni di agosto. "Una casa divisa è una casa costruita sulla sabbia – ha detto - Dobbiamo rimanere uniti per poter combattere giorno dopo giorno".
Il presidente ha insistito che sul fatto che ha fatto del suo meglio per completare tutti i progetti iniziati sotto la guida del precedente presidente Mwai Kibaki e che ha superato di gran lunga le aspettative, anche se ha ammesso di non essere riuscito a portare a termine tutte le iniziative in opera.
Kenyatta ha concluso la prima fase della preparazione alle prossime elezioni con un proverbio della sua tribù, i kikuyu: "Un vecchio su uno sgabello vede più lontano di un ragazzo su un albero".