L'angolo di Freddie

SATIRA

Non solo politica, tutti i pericoli del Kenya

Viaggio tra le insidie di Malindi e dintorni. Prima puntata: gli insetti

29-10-2017 di Freddie del Curatolo

I media italiani e i catastrofisti nostrani (intesi come connazionali residenti in Kenya che vogliono dimostrare di vivere da eroi in un Paese pieno di insidie) in questo periodo sono molto concentrati sulle elezioni e sulla presunta ondata di violenza che le loro conseguenze possono portare.
Vorremmo in questa rubrica a puntate ricordare loro che il Kenya, anche senza democrazia e senza quei meravigliosi istrioni che sono i suoi politici, è già abbastanza pericoloso di suo, quindi si potrebbero sbizzarrire raccontando le loro avventure alle prese con belve feroci, malattie, piante urticanti, creditori indiani ed altre sciagure.
Ad esempio, tra le cause di morte non naturale che il Kenya e Malindi in particolare possono annoverare, secondo i media e alcuni siti specializzati in tragedie, al terzo posto (dopo la malaria e il terrorismo) non ci crederete, ma ci sono gli insetti.
Con questi ultimi apriamo la nostra rubrica,  per farvi capire quanto sia diversa e difficile la vita, specie sull’Oceano Indiano con tutti i coleotteri che la popolano (no, non fraintendete… a Malindi ci sono davvero tanti coleotteri e anche parecchi rompicoleotteri, una specie di insetti ancora più fastidiosa, ma non stiamo parlando di loro…).
Se da noi in Italia sempre più raro è il cervo volante (ma anche Malindi è piena di cornuti che non hanno i piedi per terra), in Kenya c’è addirittura il bufalo volante, lo gnu saltellante, il facocero paracadutista e l’ippopotamo surfista.
Sono tutte categorie di insetti pericolosi soltanto per sé stessi, ma comunque non piacevoli da vedersi capitare addosso, un po’ come una malaya ubriaca alle 4 del mattino.
Scherzi a parte, ormai le schifezze volanti di cui Malindi è piena convivono tranquillamente con l’uomo.
Ogni casa che si rispetti ha almeno uno scarafaggio in ogni stanza e guai se qualcuno lo calpesta.
I residenti più pazienti hanno addomesticato i ragni, che appaiono sul muro durante la doccia e gli aracnidi più intelligenti hanno addirittura imparato ad aprire loro la boccetta del bagno-schiuma.
Altri mzungu si servono dei pipistrelli per spengere le luci prima di andare a dormire (sono gli stessi a cui i ricci portano loro le ciabatte dopo averle spazzolate).
Tra le insidie che l’uomo bianco ancora non è riuscito ad evitare c’è invece la temutissima scolopendra.
Della famiglia degli scorpioni, ascendente bastarda e di religione cattolica integralista, la scolopendra keniota predilige il fresco e l’umidità e ama annidarsi specialmente tra la biancheria e gli asciugamani puliti (capite il perché dell’integralismo?).
Il suo pungiglione, sistemato nel retrotreno, non è mortale, ma la puntura può provocare un dolore tremendo, paragonabile al fallimento dell'Imperial Bank di un paio d'anni fa per decine di risparmiatori.
Tra i residenti italiani viene tuttora considerato un eroe il noto professionista che, anni fa, fu punto da una scolopendra sui testicoli e riuscì a raggiungere l’ospedale con le sue forze e a farsi praticare un’iniezione di morfina.
Risoluto e sprezzante del dolore, davvero stoico.
L’unica cosa che a tutt’oggi non è dato sapere, è se anche la compagna, nell’intimità, lo consideri un eroe.
Tra i dudu (grande famiglia che comprende formiche, scarafaggi e pterodattili) fastidiosi, è doveroso citare le particolarità del mangofly, una specie di tafano che ama vivere nei pressi degli alberi di mango e, come la scolopendra, è attirato dai panni stesi sotto le piante che ha scelto come dimora.
Quando l’houseboy di casa ritira le lenzuola asciutte e normalmente non le scuote a dovere, nonostante glielo abbiate detto quaranta volte (perché? Non c’è un perché…) il mangofly finisce a dormire con voi e nottetempo decide di riprodursi sulla vostra pelle, covando e depositando le uova nell’epidermide delle gambe, delle braccia o, quando il soggetto è femmina e lo merita, sui seni o sui glutei.
Uova che poi si gonfieranno come un brufolone anche un po’ doloroso e infetto che purtroppo bisognerà incidere, come un disco di Amedeo Minghi.
Come i mangofly, esistono molti altri esemplari: i bananafly, tafani gay che amano fare le uova sugli organi sessuali maschili, i dolcissimi ananasfly, che s’innamorano del soggetto prescelto e ci fanno l’amore invece di fare le uova, gli acidissimi limefly, insetti single che procurano fastidiosi bruciori ma disinfettano il corpo e i disgustosi papaiafly, che invece di fare le uova vi ricoprono interamente di cacca. 
A differenza di leader di coalizioni, avvocati in carriera, funzionari corrotti e parlamentari separazionisti che fanno parte di un’oligarchia, gli insetti in Kenya si moltiplicano continuamente. 
Anche se, contrariamente ai politici, li puoi schiacciare, lasciare fuori da una zanzariera o rincoglionire con spray velenosi.   

(art cover di Max Banfi per "Malindi dall'Askari alla Zanzara) 


 

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