Racconti

I RACCONTI DI CLAUDIA

Askari innamorato

LO SGUARDO IRONICO E GARBATO DI UNA DONNA CHE HA VISSUTO A MALINDI

20-12-2009 di Claudia Peli

Il fido askari Kamau se ne è andato dieci giorni in ferie: è tornato al villaggio al nord per riunirsi alla sua grande tribù.
Si è portato anche la moglie e i cinque figli.
Gli ho raccomandato di stare bene attento a non fare il sesto e lui si è messo a ridere e ha scosso la testa.
“Guarda che non ti do l’aumento se ne fai un altro … hai capito?”
L’ho minacciato cercando di restare seria.
“Oh mama… se Dio vuole altro bambino per Kamau…io felice, moglie felice.”
E guarda devoto al cielo, alzando le braccia.
Che attore melodrammatico!
“Io non penso tua moglie tanto felice.” Obietto cinica.
Ma lui declama convinto che le donne son fatte solo per fare figli, tutto qui. E pure il giardiniere Mungo che pota la siepe acconsente.
E mi vien voglia di ingranare la retro e tirarli sotto entrambi…
“Va beh Kamau, buone vacanze… e tirati fuori quel dito dal naso!”
Lui ciondola la testa e pigramente richiude il cancello alle mie spalle, avvolto nella nuvola di polvere della mia sgommata.
Alla sera, quando sono rientrata dal lavoro, ho trovato un askari più giovane, impettito dentro la sua nuova uniforme.
Mi ha aperto il cancello, è scattato sull’attenti e mi ha fatto pure il saluto militare battendo i tacchi.
Tra me ho pensato: ecco un vero askari!
Jambo, come ti chiami?”
“Edward.” E mi ha sorriso, aveva tutti i denti.
Per il momento il bravo Edward la notte resta sveglio a vigilare il cancello, ed ogni ora fa la sua ronda su e giù per il giardino; mentre il buon vecchio Kamau spesso si concede un pisolino appollaiato dentro la siepe.
Edward non sputacchia marungi di qua e di là e si tiene la camicia ben abbottonata fino al collo, ma cosa più importante: lui non si mette a parlottare con gli altri dello staff che arrivano alle sette del mattino, proprio sotto la mia finestra.
Cosa avranno mai di così importante da raccontarsi tutte le sante mattine? Mah …
Oggi sono tornata con una cassa di bottiglie d’acqua, Edward si è subito offerto di portarmele su in casa. Quando l’ho salutato sulla soglia mi è sembrato che mi strizzasse l’occhio…no, devo essermi sbagliata, sicuramente gli è entrato qualcosa.
Più tardi sono scesa in giardino  a buttare il taka taka, lui era lì.
“Posso fare domanda?”
“Certo, dimmi.”
“Tu sposata?”
Resto un attimo senza parole, poi decido di dirgli la verità e già me ne pento perché lo vedo illuminarsi di false speranze.
Il giorno dopo, nel mettere in moto la macchina, noto un rametto di buganvillea incastrato sotto il tergicristalli.
Come ci è finito qui?
Vedo Mungo che ride sotto i baffi e mi indica l’askari, che mi saluta con una mano e poi mi manda un bacio.
Oh mamma mia, ma che si è messo in testa adesso questo qui?
Lo ringrazio solo perché sono una persona gentile, lui si sporge un po’  dentro il finestrino e mi fa un invito.
“Giovedì io giorno libero, sai mama? Io porto te mio villaggio sul fiume, tu conosce mama e baba, mangiamo testa di capra bollita e facciamo festa, eh?”
“Ma sei matto?”
Si sporge dentro ancora un poco e mi dice a bassa voce con grande complicità:
“Io ho segreto per fare te mama tanto felice!”
“Ah sì? Ma dai… e quale sarebbe?”
Quando mai gliel’ho chiesto.
“Io avere grosso mamba nero tutto per te.”
O santo cielo mi è impazzito l’askari!
Lo fulmino con uno sguardo da orco e ingrano la prima e sgommo via.
Mi chiedo: ma questi uomini seducono e conquistano le loro donne sbandierando le dimensioni dei loro genitali?
O lo fanno solo con noi donne bianche?
Arrivo al lavoro e racconto l’episodio a una collega.
“Ma lo sai che il mio askari nuovo ci ha appena provato?”
“Anche il mio cuoco ci prova da un pezzo: ha cominciato a sfornare chapati a forma di cuore… naturalmente gli esce sempre storto.”
“Ecco, allora hanno il vizio.”
“Ma no, cercano solo di sistemarsi, lo sai che noi rappresentiamo un lasciapassare verso il benessere. Sono dei furbi.”
“Mica tanto.”
La sera torno a casa ed Edward mi apre il cancello col suo gran sorriso e mi sussurra: “i love you”.
Neanche gli rispondo.
Salgo in casa e chiudo la porta con sette mandate, si sa mai che me lo ritrovo sul pianerottolo …
Il mattino dopo niente fiori sulla macchina, e niente askari al cancello, ma cosa è successo?
Il vicino mi dice che lo hanno mandato via ieri notte.
“E perché? Si era imboscato a dormire dentro la siepe di Kamau?”
“Ma no, importunava la signora Wanda, le ha fatto proposte d’amore  oscene, poverina…”
“Ma chi?  Wanda la vecchietta un po’ sorda e gobba in affitto al piano terra?”
“Sì sì, proprio lei.”
“Nooooo, non ci posso credere …”
“Ma come Claudia, non conosci il famoso detto che l’amore è cieco?”
Mi viene da ridere e mi sento sollevata.
Per fortuna che fra tre giorni torna quel puzzone, maschilista, meraviglioso devoto buon vecchio Kamau.

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