SOLIDARIETA'
18-05-2024 di Freddie del Curatolo
Marina è una ragazza italiana di origine giordana ed è arrivata a Nairobi dalle Marche qualche mese fa con il desiderio di fare volontariato in Africa. In questi giorni ha lanciato un lodevole progetto in una zona altamente degradata di Nairobi, in cui sporcizia e malattie vanno purtroppo a braccetto, ma dove la resilienza delle persone e la loro creatività dà grandi speranze.
“Mi sono specializzata in comunicazione e culture digitali all'università di Macerata, e ho dovuto rimandare per qualche anno il mio approccio con la realtà africana – racconta la trentenne al Portale degli Italiani in Kenya – ora grazie ad un’azienda partner di una multinazionale, sono stata selezionata per il Kenya, ed eccomi qua! Mi è sempre piaciuto molto viaggiare, conoscere nuove persone e nuove culture, ma l'Africa per me aveva un significato che andava oltre alla mia personale concezione di viaggio. Mi sono sentita attratta dalla possibilità di poter avere una concezione diversa, di aprire la mia mente a nuove prospettive. Vivo a Nairobi, ma mi sposto per lavoro anche a Mombasa e Kisumu”.
All’inizio, come tante ragazze straniere catapultate in una nuova realtà così diversa dalla loro, ha avuto qualche difficoltà di ambientamento e si è sentita “bombardata” da tante cose nuove, senza sapere bene come metabolizzarle.
“Poi ho semplicemente realizzato che questo posto va vissuto in modo diverso – spiega Marina -, ho iniziato a conoscere persone nuove, rimettendomi in discussione quotidianamente. Ed è proprio qui che ho iniziato a imparare tantissimo. Le persone mi regalano tanto. Con la loro musica, il loro modo di condividere e il loro atteggiamento, mi hanno fatto capire cosa vuol dire vivere le proprie giornate con spensieratezza e gioia immensa. Non a caso hanno quello che si chiama “pole pole style". Tutti corriamo verso qualcosa, cerchiamo di raggiungere la felicità e spesso ce l'abbiamo li, ma non la vediamo perché siamo presi dalla frenesia e diamo per scontato la fortuna che abbiamo”.
Con questo nuovo piglio, la giovane marchigiana ha iniziato a dare il massimo per l’associazione in cui sta facendo volontariato ma allo stesso tempo è entrata in contatto con la comunità della baraccopoli di Kambinoto, nella capitale keniana, che deve affrontare tantissime difficoltà, acuite dalle recenti alluvioni. Per un ulteriore sostegno, sta anche collaborando anche con 2Hands, un'associazione no profit italiana.
Prosegue Marina: “Per questo con il mio compagno ho creato una raccolta fondi attraverso la piattaforma “GoFundMe”, per riuscire a procurare a questa comunità locale una toilette (al momento non ne hanno nemmeno una e sono tantissime persone). Molti di loro raccolgono immondizia e la rivedono per vivere. Altri invece creano dellle cose meravigliose riciclando il materiale raccolto. Mi sono letteralmente venuti i brividi vedendo quello che fanno. Raccontano la propria storia attraverso l'arte e lo fanno in modo meraviglioso”.
Un progetto che lega il presente al futuro e una storia di umanità che sono spiegate a questo link https://www.gofundme.com/f/secure-sanitation-and-hygiene-in-kambimoto-nairobi da cui si può effettuare la donazione. Basta un minimo contributo, ma il più presto possibile. "Abbiamo organizzato una giornata di pulizia della zona il prossimo 1 giugno - dice la ragazza – poi inizieremo con un training e speriamo entro la seconda o terza settimana di luglio di poter consegnare il bagno”.
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Il mio mal d'Africa risale a tanto tempo fa.
Dicembre 1971,avevo 17 anni e ricordo perfettamente (perchè la rivivo ogni volta che torno)la sensazione di essere arrivata,di essere a casa.