Si è chiusa ieri, con un ultimo appuntamento per i più piccoli a Mombasa, la settimana della cucina italiana nel mondo. La kermesse che va in scena in contemporanea in tutti i paesi che hanno una nostra rappresentanza diplomatica, ha avuto la sua appendice naturale sulla costa, laddove le attività legate alla ristorazione, al turismo e alla promozione dell’italianità sono moltissime e specialmente concentrate nelle cittadine di Malindi e Watamu.
Proprio a Watamu l’Ambasciatore d’Italia Roberto Natali ha voluto incontrare le autorità locali, il governo della Contea (rappresentato dalla Vice Governatrice Flora Chibule, dal Ministro del Turismo John Raymond Ngala e dalla Ministra dell’Educazione Racheal Musyoki), quelle nazionali che operano sulla costa per la sicurezza, la giustizia e la pubblica amministrazione, e gli imprenditori italiani.
Ne è uscita una serata interessante ancorché piacevole in cui in maniera informale si sono gettate molte basi per un prossimo futuro ricco di proposte e possibili collaborazione con il nuovo governo, a più livelli.
L’Ambasciatore Natali, durante l’intervista alle televisioni nazionali, ha ricordato l’importanza del turismo italiano per la costa del Kenya e ribadito l’intenzione di voler aiutare i keniani ad inserirsi sempre di più in questo settore e all’interno delle attività di Malindi e Watamu, istituendo corsi di lingua italiana con indirizzo turistico”. Il nuovo ministro del turismo della Kilifi County, Ngala, nel suo intervento ha espresso la volontà di lavorare in partnership con le attività italiane per creare sinergie utili ad aprire la contea di Kilifi ad altri possibili paesi interessati alla “riviera” da Mtwapa a Mambrui. Si parla di Uganda, Ruanda, Etiopia e anche del medio oriente. Fondamentale dovrà essere spingere per un allungamento della pista dell’aeroporto di Malindi, senza sognare l’adeguamento per far atterrare i boeing. Per iniziare e portare aerei da 150 posti, basterebbero 500 metri in più dell’attuale pista. Durante la serata molti altri gli spunti negli incontri tra imprenditori, istituzioni e chi da sempre si dà da fare per Malindi e Watamu. Speriamo che molte di queste parole, volate tra una frittura di pesce e una melanzana alla parmigiana, con un calice di vino italiano in mano per celebrare la nostra enogastronomia, si trasformino in fatti. Per i soliti coltivatori del proprio orticello sempre più arido (come i loro cuori), i lamentosi e critici non costruttivi ad ogni costo, gli arroganti e i poco di buono, ho idea che ci sarà sempre meno spazio da queste parti.