Editoriali

RICORRENZA

15 anni fa nasceva Malindikenya.net

La storia del portale degli italiani in Kenya

14-07-2023 di Freddie del Curatolo

Quindici anni fa, il 14 luglio 2008 nasceva questo sito, con il nome Malindikenya.net e il sottotitolo “Il portale degli italiani in Kenya”.
Una data familiare per le rivoluzioni, e questa nel mio piccolissimo lo è stata, grazie alla spinta e al finanziamento di 36 attività che hanno supportato la mia idea e hanno avuto fiducia non solo nel “pedigree” da giornalista professionista, ma anche in un “matto” come il sottoscritto, capace di trasformarsi in cantastorie, scrittore e cabarettista e di vestirsi con abiti tradizionali della tribù giriama.

Ma il lavoro è lavoro e il portale è nato unicamente per l’informazione e la promozione turistica dei luoghi frequentati dai nostri connazionali, per far conoscere le “cose di Kenya” senza né il sensazionalismo a tutti i costi dei media del terzo millennio, né i luoghi comuni che non portano da nessuna parte, e tantomeno bugie e “fake news” che prima o poi vengono a galla e ti sputtanano.
Il settore turistico italiano di Malindi e Watamu (ma anche qualcuno da Diani, come non ricordare l’entusiasmo dell’indimenticato Mario Scianna) e da Nairobi (il Comites, con Franco De Paoli fu il primo a plaudere all’iniziativa, e l’attuale direttivo con il presidente Bruno Giachino fa ancora di più) ha da subito apprezzato i miei sforzi e, credo, anche la mia professionalità.

Il 14 luglio 2008 ufficialmente iniziarono le “trasmissioni”.
Sì, pensai subito che l’anniversario della rivoluzione francese cadeva a pennello. Perché per Malindi e Watamu si trattava di una rivoluzione, direi più un miracolo! Riuscire a mettere insieme tutti quegli imprenditori, quando gli italiani si sa al massimo fanno comunella in due e prima o poi litigano.
Da allora è partito un lavoro quotidiano che ha portato alla pubblicazione di più di 7000 articoli, che hanno riguardato tutto ciò che può interessare i connazionali che hanno a che fare a vario titolo con questo paese.
Più tutto il lavoro dietro le quinte, quello da “sportello informazioni”, che significa ricevere decine di mail alla settimana che mi chiedono lumi e moderare gruppi e pagine con migliaia di iscritti su Facebook.

Per fortuna (oltre alla mia personale, che è molto di più) dal 2012 non sono solo in questa “missione”. Mi affianca Leni, non solo per le splendide immagini che a volte raccontano più di ogni capoverso, ma per tutta la parte commerciale e quella più noiosa ma fondamentale di redazione.
Chi ci segue fin da quel periodo, sa che siamo spesso riusciti a conciliare questo lavoro con la passione per il sociale, l’ambiente e la cultura, promuovendo iniziative, pubblicando libri, ed allestendo spettacoli, recital, mostre ed altro per tenere viva l’attenzione sulle nostre destinazioni turistiche.

In tutti questi anni ne abbiamo passate di belle e di meno piacevoli: il terrorismo (anche se non direttamente sulla costa) ci ha minacciato, con l’attentato al centro commerciale Westgate di Nairobi nel 2013 e quello all’Università di Garissa nel 2015. Altri rischi di tumulti dopo le elezioni del 2017 e ora la siccità e la fame che mettono in ginocchio milioni di keniani. Senza contare il rapimento della connazionale Silvia Romano a Chakama nel 2019, fino al rischio di chiusura per mancanza di fondi e di introiti pubblicitari durante la pandemia, con una commovente e gratificante campagna di donazioni da parte dei lettori più affezionati e degli sponsor che non ci hanno mai abbandonato, tra i quali è doveroso citare gli unici due che c’erano il primo giorno e ci sono ancora: Roberto Lenzi e Pasquale Tiritò, e chi ci ha dato una fondamentale spinta commerciale, Pasquale Pes.

Abbiamo raccontato la crescita del Kenya ed il suo ingresso nel novero dei paesi in via di sviluppo del mondo, i disagi delle grandi diseguaglianze sociali visitando gli slum, le vacanze di personaggi celebri che hanno verificato di persona la magia e la meraviglia di certi luoghi, la volontà ed il cuore delle onlus e Ong italiane, le iniziative del nostro Governo per migliorare le relazioni tra i due stati e tanto altro.
Ci siamo spesi per dare sempre chiarezza su tanti argomenti di non facile interpretazione e per cercare di promuovere un turismo responsabile, sostenibile ed onesto, così come una vita integrata e senza cattive pratiche da parte dei nostri connazionali residenti e non.

Dal 2016 inoltre abbiamo potenziato il sito, rivolgendoci anche in inglese a chi pur non essendo italiano vuole essere aggiornato sulle nostre attività e ha piacere a leggere lo sguardo di chi vive in Kenya da straniero e ne parla con professionalità, etica e senza tendenze politiche o doppi fini. E oggi un lettore su 5 non è italiano. L’informazione nel frattempo è cambiata, siamo bombardati da intelligenze artificiali che rincuorano le idiozie artificiose, ma crediamo ancora al valore della parola e del “racconto sul campo”. Perché chi c’è, c’è e noi c’eravamo 15 anni fa, quando c’era da ricostruire una credibilità al turismo in Kenya, e ci siamo ancora oggi, occupandoci anche di tanti altri aspetti: belli, doverosi, tristi, piacevoli, difficili, delicati, sconvenienti, radiosi. Sempre con la stessa passione e sempre grazie a voi lettori, che ci seguite a migliaia ogni giorno, con sempre nuovi “contatti” e nuove testimonianze di stima.

Auguri a noi, e tanti auguri a voi tutti…italiani in Kenya, italiani fuori dal Kenya e italiani con il Kenya nel cuore!

TAGS: portaleitaliani in kenyainformazionepromozionefreddie del curatololeni frau

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