Un tragico destino lo accomuna al suo papà italiano Vittorio, che perse la vita quarant’anni fa in un incidente aereo, volando da Malindi a Zanzibar. Ieri se n’è andato, troppo giovane per non addolorarsi a scriverne, Giovanni Battista Tofani, conosciuto da tutti da Malindi a Lamu, come John.
Quarantanove anni, quattro figli e una vita d’avventura, spesa ad aiutare i ranger nello Tsavo e nella Nairobi reserve, l’enorme savana lungo il Tana River. I suoi racconti di leoni salvati, di bufali presi per le corna e di mille pericoli evitati e fatti evitare, resteranno nel grande libro della Malindi in cui italiani e keniani hanno sempre vissuto insieme, e lui, figlio di entrambe le etnie, ne era uno degli esempi più fulgidi. Come suo padre, era “buono a fare tutto”, riparare motori come districarsi nel bush, proteggere l’ambiente così come chi aveva subito un torto.
E’ stata una corsa in motocicletta, sulla strada che ben conosceva, quella che da Malindi porta allo Tsavo Est, ad ucciderlo. La moto è uscita fuori strada e John è morto sul colpo.
Oltre alla famiglia, figli fratelli l’affezionata moglie Lucy che conobbe il padre Vittorio Tofani negli anni Settanta, lo piangono tantissimi italiani a Malindi per cui John Tofani era un amico, un factotum sempre pronto ad intervenire per qualsiasi cosa.
Con noi della Progress Welfare Association of Malindi, era spesso presente alle pulizie della cittadina e delle spiagge, con i suoi trattori e mezzi movimento terra che erano il fiore all’occhiello dei suoi lavori.
In più aveva un’officina ed ha insegnato il mestiere al figlio Luciano, che ora proseguirà l’attività del padre.
Più di questo, John era una persona affidabile, seria e conosceva questa parte di Kenya come le sue tasche.
Fai buon riposo, amico, l’Africa ti ha voluto con sé troppo presto.