La percentuale di positivi al covid-19 rispetto ai tamponi in Kenya ha ripreso a salire e questo è dovuto principalmente all’aumento di casi nella zona del Lago Vittoria.
Le Contee di Kisumu, Siaya, Busia, Homa Bay, Migori e Kisii in totale hanno registrato il 70% dei casi totali delle ultime 24 ore e questa tendenza si registra da almeno quattro giorni.
Tutto cominciò con la scoperta di 6 casi di “variante indiana” in una fabbrica della terza città del Kenya, Kisumu appunto affacciata sul Lago Vittoria.
Il problema sembra essere circoscritto e i casi non gravi, anche se molto contagiosi. Infatti in poco tempo tra le persone che sono venute a contatto con i “pazienti zero” del ceppo asiatico, i positivi rivelati dalle analisi sono diventati parecchi.
Ieri la percentuale in forza di questa recrudescenza nelle suddette regioni, complici anche la pioggia e l’abbassamento delle temperature, è salita al 8,9%.
Se le sole Contee di Siaya e Busia hanno registrato insieme 100 casi (mentre Kisumu scende a 43), Nairobi si attesta sui 54 ed è comunque la Contea con più positivi. Sulla costa da segnalare solo 21 casi a Mombasa e 9 a Kilifi.
Il Ministero della Salute ha confermato anche 17 nuovi decessi, ma si tratta di un totale di registrazioni degli ultimi giorni che porta comunque il computo totale dei morti accertati a 3.141.
Le guarigioni delle ultime 24 ore sono state 115. 76 di loro erano sotto assistenza domiciliare e 39 in ospedale. Il totale di chi si è ripreso è ora 116.133.
Sono  1.171 i pazienti ancora ricoverati in strutture sanitarie in tutto il paese, mentre 4.682 sono in isolamento e in cura a domicilio. Di quelli in ospedale, 104 sono in cura intensiva, 21 di loro con supporto di ventilatore, 58 con ossigeno supplementare e 25 sotto osservazione. Altri 90 pazienti sono separatamente sotto ossigeno supplementare, 84 dei quali in reparti generali e sei in unità ad alta dipendenza. Per quanto riguarda le vaccinazioni, 968.733 persone hanno già ricevuto la prima dose, tra cui 293.240 persone di 58 anni e più, 165.409 operatori sanitari, 152.315 insegnanti e 82.007 agenti di sicurezza. In questi giorni dovrebbe prendere il via la fase 2, quella dei richiami. Si inizierà appunto con gli operatori sanitari. Le 172 mila dosi a disposizione basteranno, ma nel frattempo sarà importante ricevere altri vaccini compatibili con AstraZeneca per concludere il ciclo di tutti coloro che hanno ricevuto il primo vaccino.