La buona notizia è che tutto il settore turistico di Watamu ha richiesto un incontro con il Governatore della contea di Kilifi, Gideon Mung’aro, alla luce degli incendi di Barracuda Inn e Mbuyu Lodge e delle varie problematiche sorte di conseguenza, e che il Governatore ha risposto partecipando e portando con sé la sua vice, Flora Chibule, il Ministro del Turismo Raymond Ngala e quello della sanità Peter Mwarogo.
La riunione si è tenuta al Seven Island Resort su iniziativa di Roberto Lenzi con l’associazione Watamu Against Crime (WAC) e con gli altri importanti hotelier e operatori dell’ospitalità della destinazione turistica, in rappresentanza di tutte le strutture che in questo periodo garantiscono oltre 1500 turisti internazionali alla settimana che si aggiungono ai villeggianti “fai da te”, ai keniani o residenti in Kenya, e ai proprietari o affittuari di case.
“Una quarantina di persone – si legge nel verbale del meeting - nella sua introduzione il Governatore ha espresso solidarietà a coloro che hanno perso proprietà e ai turisti colpiti.  Ha ammesso che ci sono stati problemi con il team di risposta alle emergenze per i quali si è scusato”. 
Mung’aro, a quanto segnalano alcuni dei presenti, ha affrontato aspetti chiave legati alla sicurezza e ha rivelato di aver ordinato nuovi mezzi per i pompieri e apparecchi ospedalieri per la terapia intensiva di cui si attende l’arrivo a marzo.
Si è parlato molto della situazione e dell’evoluzione dei beach boys.
“Quelli che si trovano oggi in spiaggia non sono gli organizzatori di escursioni e gli “amici” dei turisti – ha spiegato Roberto Lenzi I vari ex beach boys con i nomignoli italiani particolari ormai sono piccoli imprenditori. Sulla spiaggia sono rimasti individui poco raccomandabili che propongono affari non proprio limpidi”. Ma soprattutto questi personaggi si sono resi autori dei saccheggi nei due hotel che lo stesso governatore ha definito “inaccettabili”. La sicurezza delle strutture e perfino il proprietario del Barracuda Inn, hanno dovuto difendersi dagli attacchi e sono stati picchiati. Mung’aro ha chiesto un confronto con l’associazione dei beach operator per discutere del triste e pericoloso fenomeno.
Per quanto riguarda invece l’ennesima brutta figura dei vigili del fuoco, partiti già in colpevole ritardo e fermatisi a 500 metri dagli hotel senza benzina, Mung’aro, sempre secondo il verbale ha detto che “le squadre dei vigili del fuoco saranno addestrate, grazie ad un finanziamento dall'Ambasciata tedesca.  La risposta deve essere migliorata”. 
Per quanto riguarda la sanità, il Governatore sta discutendo con la Croce Rossa per creare un centro di emergenza.  Inoltre, la “Disaster Management Unit” deve essere riattivata.
Su Watamu, fondamentale potrebbe essere dichiarare la località, che dipende da sempre da Malindi e Kilifi, una municipalità, in modo da avere il suo status e poter migliorare i servizi, dato che non è più il villaggio di pescatori di 30 anni fa.
“Le strutture ospedaliere devono essere migliorate, è una priorità – ha detto Mung’aro - siamo in contatto con la Croce Rossa per Watamu. Sono in carica da soli 5 mesi, ma da quando ci sono io non c’è un ospedale che sia privo di medicine”.
C’è moltissima carne al fuoco e dalle parole ora occorrerà passare ai fatti. L’imprenditoria turistica di Watamu con alfieri come Pasquale Tiritò, Guido Bertoni e Max Cheli, ad esempio, farà la sua parte. Purtroppo si arriva sempre ad unirsi e viaggiare su percorsi paralleli con le istituzioni solo dopo incidenti e tragedie. Speriamo almeno che questa disgrazia possa portare una delle località clou del Kenya ad avere servizi, sicurezza e l’attenzione che merita.