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Abba Gadas, così i Borana resistevano alla siccità

La storia dell'antica società della tribù keniana

12-01-2023 di Leni Frau

Nelle pianure polverose del nord est del Kenya, all'ombra delle acacie, si vedono sei vecchi seduti insieme. Alcuni di loro si tirano la barba bianca e ocra mentre annuiscono. È il consiglio di Adula; sono venuti a discutere su chi debba gestire i pozzi della comunità. Gli uomini sposati Borana guardano da lontano nella loro direzione, mentre abbeverano i cammelli. Dopo qualche minuto arriva il capo del consiglio, l'Abba Gada o "padre di Gada", come viene chiamato in lingua borana. Vecchio e saggio come i suoi anni, arranca con il bastone in mano. I suoi occhi brillano ancora del rigore della sua lunga giovinezza. Siede a capo del consiglio come ha fatto per otto anni, dall'inizio del suo governo. Gli altri membri del Consiglio si inchinano in segno di riverenza. Consigli come questo si sono riuniti in circostanze simili negli ultimi cinquecento anni.

Per cinquecento anni, i Borana, che si sono stabiliti in maniera seminomade tra le regioni aride del nord est del Kenya, del sud est dell’Etiopia e dell’ovest della Somalia, hanno mantenuto intatta la loro unità seguendo questo sistema di governo. Le divisioni tra gli uomini del Consiglio sono rare perché i membri appartengono alla stessa fascia d'età, ovvero alla classe Gada o Warra Bora. Da giovani, alcuni di questi anziani possono aver fatto parte dell'Assemblea Borana o del 'Salgan ya'a Borana. L'assemblea comprendeva il presidente, due vicepresidenti e altri sei funzionari molto importanti che gestivano l'amministrazione borana. Questi erano l'Abbaa Cha a, il presidente dell'assemblea, l'Abbaa Dubbi, l'oratore, l'Abbaa Seera, il Memorizzatore delle leggi, l'Abbaa Alanga, il giudice, l'Abbaa Duula, il comandante dell'esercito, l'Abbaa sa'a, responsabile dell'economia. Il presidente era chiamato Abba boku.

Come i parlamenti moderni, il parlamento borana convocava le sedute per emanare, abrogare o controllare che le leggi venissero rispettate. La fine di una discussione su un tema era accettata senza discutere e l'Abba Muriti, il "Padre della Risoluzione", era presente per assicurarsi che i presenti alla discussione si attenessero a questo requisito. Anche gli uomini sposati potevano partecipare o inviare rappresentanti all'assemblea. Al di sotto dell'assemblea c'erano gli hayyus o consiglieri che prendevano le decisioni di minor peso. Essi si assicuravano che le leggi emanate ai livelli superiori dell'autorità arrivassero al popolo. Tra i Borana, il popolo teneva le elezioni per eleggere un nuovo gruppo di leader ogni otto anni, secondo la tradizione. Le decisioni prese dai consigli tradizionali Borana si estendevano all'uso delle risorse naturali. Ad esempio, alcune aree, come le foreste, venivano messe da parte come rifugio durante la siccità. Le mandrie di bovini o cammelli non potevano recarvisi a meno che non si verificasse una siccità estremamente grave.

Oggi sembra che abbiamo dimenticato queste importanti regole e il bestiame invade e danneggia le foreste ogni stagione secca. In caso di grave siccità, potrebbe non esserci più alcun rifugio per loro.

(notizie a cura del Museo Nazionale del Kenya)

TAGS: boranatribùstorienomadisiccità

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