Il Kenya in tavola

PIATTI

Ecco il "Pokenya", dal Pacifico all'Oceano Indiano

Come adattare un piatto fresco di moda in Kenya

13-03-2022 di Freddie del Curatolo

Da qualche anno nell’ambito della gastronomia creativa che sa di estate, vacanze e di piacere sano, impazza il Poke Bowl, un piatto (fondo…) originario delle isole Hawaii, che è conosciuto anche come Hawaiian Sushi Bowl.
Sì perché il Poke Bowl è un piatto a base di pesce fresco ed ingredienti genuini e variabili, che ne hanno fatto un mito per i cultori del cibo salutista.
Il Poke Bowl, come del resto il sashimi e il sushi in giappone, nasce come piatto povero dei pescatori locali. Poke significa letteralmente “sfilettato e tagliato a pezzetti”.
Se gli hawaiani si tenevano i pezzi meno nobili del pesce che vendevano e li sminuzzavano, accompagnandoli con riso, alghe e la prima verdura o frutta che trovavano in giro, oggi il Poke Bowl si presta a centinaia di variazioni sul tema.
Sulla costa del Kenya, ad esempio, non è facile trovare le edamame, tipo di fave di soia asiatiche che in un poke bowl originale non possono mancare, mentre il tonno fresco, l’avocado, il mango e i semi di sesamo abbondano.
C’è da dire che i pescatori locali, pur amando il riso e utilizzando il cocco spesso con gli stessi effetti con cui nel Pacifico utilizzano l’aceto di riso o mele per compattarlo, non amano il pesce crudo, quindi tendono a cuocerlo in zuppette che poi si integrano con il riso stesso e verdure varie, ed anche con il mango, aggiunto spesso nel sugo, e gli anacardi. A Lamu si possono trovare diversi piatti unici del genere, ma mai con pesce crudo.
Il tonno però non viene mai cotto troppo e a volte basta che venga ricoperto di riso caldo e una spruzzata di limone, ed ecco che diventa quasi “pokabile”.
Quindi ecco la ricetta ideale del Poke Bowl keniano, elaborata da malindikenya.net e che chiameremo “POKENYA”.
Un filetto di tonno crudo (sempre meglio abbatterlo, nel freezer classico ci vogliono almeno 24 ore) tagliato a cubetti, ottanta grammi di riso locale (non basmati o pishori, il riso keniano che si consiglia di lavare per rimuovere residui di campo, poi bollire in poca acqua, lasciar riposare aggiungendo dopo 10 minuti una spruzzata di aceto di soia, prima di metterlo nella “bowl” e cospargerlo di semi di sesamo), mezzo avocado tagliato a fette sottili, un mango a cubetti, anacardi sbriciolati e una foglia verde a scelta, tra spinacini locali a foglia piccola o rucola. Si possono anche aggiungere, al posto della foglia, rapanelli tagliati sottili e del cipollotto (spring onion).
Per condire, una spruzzata di soia o di salsa teriyaki per condire. Al posto del tonno si possono anche utilizzare gamberi scottati nel succo di lime.
Per evitare di fare i salutisti fino in fondo, consigliamo di bere insieme al “Pokenya” una Tusker Baridi Sana.

TAGS: cucina kenyaricette kenyasashimisushiavocado

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