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Il pienone di Watamu per il ponte lancia il Natale

Occupazione ai massimi, superati i numeri del 2018

13-12-2022 di Freddie del Curatolo

Il ponte del giorno dell’Indipendenza del Kenya si è rivelato un buon banco di prova per Watamu, la destinazione turistica di mare più in voga di tutto l’Oceano Indiano d’Africa.
Gli hotel hanno registrato l’ottantacinque per cento dell’occupazione, secondo i dati raccolti da malindikenya.net ed i charter dall’Italia hanno raddoppiato il numero dei turisti arrivati per una vacanza negli hotel del tour operator Alpitour. A questi si aggiungono i viaggiatori internazionali, i “repeaters” italiani e stranieri e ovviamente gli arrivi da Nairobi che non sono unicamente keniani ma anche tanti “expat” che lavorano per organizzazioni internazionali.
Ecco composto il vario e promettente quadro delle presenze nella “perla dell’oceano indiano” che da Natale si completeranno con chi già da mesi ha prenotato una villa o un bed&breakfast ed altre soluzioni anche alternative al classico resort.

“Il Kenya sta tirando davvero tanto – conferma Daniele Tiritò, General Manager di Jacaranda Resort - Da quando abbiamo riaperto a luglio la situazione è stata un continuo crescendo, con il pieno di italiani ad agosto e con un settembre e ottobre e novembre che ha superato i numeri del 2018. Questo ponte del Jamhuri Day è stato un banco di prova molto importante. Noi abbiamo superato le 200 presenze, dove agli italiani si sono aggiunti anche tanti keniani. In questo modo abbiamo toccato l’87% dell’occupazione. C’è un clima positivo in tutta Watamu e andiamo incontro per le feste addirittura ad un “overbooking” con Natale con più presenza straniera e verso Capodanno si torna al 50% con gli europei, non solo italiani ma anche tanti francesi”.

Cresce anche la domanda immobiliare ed il periodo delle festività sarà utile a tanti viaggiatori per mettere nero su bianco (e non è una battuta) sull’acquisto di una proprietà.
Sorridono anche i ristoratori, che si preparano a fare il pienone e i fornitori di prodotti di qualsiasi tipo. Uno degli aspetti più importanti della natura salvifica del turismo sulla costa keniana è il cosiddetto “indotto”, quello che aldilà del guadagno degli imprenditori e dei salari garantiti a decine di migliaia di dipendenti (e quindi relative e numerose famiglie) attiva tutta una serie di piccoli lavoratori, dalle donne che vendono la frutta e la verdura al mercato (quelle che in swahili chiamiamo “mama mboga”) ai trasporti su due ruote (boda boda) e su tre (tuk tuk), dai safari alle escursioni marine, dalle boutique locali ai venditori di artigianato e souvenir.
Ormai per le feste natalizie Watamu è “tutta esaurita”, nonostante i prezzi dei voli che sono aumentati anche del 40%, a conferma che chi vuole il Kenya, il mare e il caldo d’inverno, non si ferma davanti a qualche decina di euro in più (prezzo del carburante e recupero del “rosso” contratto durante la pandemia hanno giocato un ruolo fondamentale) e quest’anno finalmente per la prima volta dal 2019 si respirerà un bel clima vacanziero che riporta indietro alle stagioni d’oro del turismo in Kenya.

“Si è realizzato quel che avevo previsto – spiega Roberto Lenzi, proprietario dei resort 7Island e di Crystal Bay, oltre che del locale Paparemo Beach - Watamu ha guadagnato perché durante la pandemia ha guadagnato il valore aggiunto dei keniani che hanno imparato a conoscerla ed apprezzarla, anche grazie alle strutture che hanno tenuto duro e non hanno chiuso come abbiamo fatto noi. In più credo di aver dato un contributo con l’organizzazione di eventi, dei festival al 7Island e del beach party inclusivo del sabato, al quale partecipa una clientela varia. Ora a Watamu si respira una meravigliosa aria internazionale e se avessimo più voli da Nairobi ci sarebbe la possibilità di ospitare ancora più gente, facendo lievitare ulteriormente le presenze in tutta la contea di Kilifi. Se non possiamo avere l’aeroporto internazionale, vorremmo almeno molte più connessioni. Sarà comunque un’alta stagione “sold out” ed elettrizzante!”

TAGS: watamuvacanzeroberto lenzidaniele tiritòjacaranda7 Islandspienone

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