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Luglio 2011

Tutte le notizie del mese

01-07-2011 di redazione

Gli aiuti di Cisp e Malindikenya.net per i profughi di Dadaab
300 mila scellini da Malindi per i profughi somali di Dadaab. L'iniziativa è stata lanciata a Malindi dal Cisp e promossa attraverso il nostro sito, in pochi giorni il grande cuore dei residenti malindini ha permesso di raccogliere poco meno di 300 mila scellini da convertire in prodotti da inviare attraverso il Cisp di Nairobi con l'organizzazione "Diaspora Somala". Malindikenya.net ha lanciato l'appello domenica scorsa, ma il tutto si è concretizzato nelle ultime 24 ore. "La raccolta è andata al di là delle aspettative di Nairobi - spiega la coordinatrice del Cisp Malindi, Tania Miorin - Malindi ha risposto alla grande a questa emergenza, grazie a molti imprenditori kenioti e italiani". Anche dai lettori di Malindikenya.net (come Vilma Martinelli, che ringraziamo davvero) sono arrivati contributi importanti. "Oltre ai soldi, abbiamo ricevuto 1000 litri d'acqua e 130 kg di datteri - aggiunge Tania Miorin - con i soldi invece compreremo riso, olio e farina". Ecco la lista di chi ha contribuito: Kassamjee, Raghib Store, Sheikh Mohamed, Kilili Baharini, Karibuni Villas di Mambrui, Be Clever, Pappa & Chakula, Roma Hardware, Masharubu, Bar Bar, Dielle Investments. Il convoglio con gli alimenti "malindini" partirà domani da Nairobi e le derrate verranno consegnate sabato. Intanto dalle Nazioni Unite fanno sapere che gli ultimi rifugiati verranno trasferiti in un nuovo campo, dotato di 500 tende nuove, situato vicino al villaggio di Lfo, poco lontano da Dadaab.(31/07/2011) 

Nakumatt a Malindi, entro Natale?
Arriva il Nakumatt a Malindi, e Malindikenya.net lo aveva annunciato un anno fa in anteprima. Ora però, dopo la scelta del terreno che è quello di fianco alle discoteche di Malindi e più o meno di fronte al Karen Blixen, i lavori procedono a spron battuto. L'idea della proprietà è quella di aprire il centro commerciale, che all'interno oltre al supermarket ospiterà anche una banca, un bar e dei negozi, entro il prossimo Natale. Mission Impossible? Lo vedremo. L'Africa ci ha insegnato ad aggiungere sempre una coda di qualche mese alle date di conclusione dei progetti in essere, ma la grossa catena di centri commerciali ha saputo rispettare i tempi (più o meno) anche a Diani, dove è stato inaugurato il supermercato dopo soli otto mesi di cantiere. Qui i lavori sono cominciati lo scorso marzo, quindi davvero si potrebbe avere il Nakumatt per dicembre. Cambierà il modo di fare la spesa dei residenti, dei villeggianti, degli hotel e dei ristoranti di Malindi? Sicuramente i piccoli market, che da sempre hanno l'esclusiva della "spesa" alimentare, dovranno rinnovarsi e stare al passo con cotanta concorrenza. E magari offrire qualcosa di più o di diverso (prodotti freschi, servizio a domicilio, orari ampi) che la grande distribuzione nazionale del Nakumatt non prevede. Per il resto, possiamo augurarci che le assunzioni portino benessere a manovalanza e dirigenti locali, invece di portare impiegati dal nord del Paese. Staremo a vedere.(30/07/2011) 

Raccolta per Dadaab
L'iniziativa è partita dalla Diaspora Somala a Nairobi ed è coordinata a Malindi dal CISP. Chiunque volesse contribuire, entro questa mattina a mezzogiorno, ad inviare tramite il CISP aiuti alimentari alla nuova ondata di profughi somali, fuggiti dalla siccità, oltre che dalla guerra del loro paese e ospitati dal traboccante campo di Dadaab, può farlo scrivendo anche a info@malindikenya.net o chiamando il 0720/178982. C'è da seguire precise indicazioni riguardo agli alimenti da inviare (farina, riso, olio eccetera). Ci si può anche rivolgere direttamente al CISP, la cui sede è in Ruby Plaza, di fianco alla nuova corte di Malindi.(29/07/2011) 

Leone a 30 km da Malindi: ucciso
Chissà se a Malindi, per la prima volta dal 1870, proveremo il brivido di un safari senza muoverci da casa. Scherzi a parte, i ranger del KWS di Malindi purtroppo hanno ucciso lunedì mattina uno dei due leoni che erano stati avvistati, da quattro giorni a questa parte, nei pressi del villaggio di Jilore, a 30 chilometri dalla cittadina. I felini avevano portato scompiglio tra la popolazione ufficiale, specialmente per via dei loro raid notturni nei quali hanno ucciso quattro mucche, cibandosi di due di esse. La denuncia di due pastori di Jilore ha messo in allarme il Kenya Wildlife service, ma invece di intervenire dallo Tsavo, sono stati allertati i ranger del Parco Marino di Malindi, sicuramente più avvezzi a circuire cernie ed isolare barracuda, piuttosto che avere a che fare con il Re della savana. Così il Kws di Malindi, di stanza al parco marino, si è messo sulle tracce dei pericolosi ed affamati animali e ne ha individuato uno, che è stato ucciso col fucile. Peccato che gli ufficiali non siano riusciti a catturarlo vivo, addormentandolo per riportarlo nel suo ambiente naturale. Fa tristezza, specialmente in un periodo in cui si lamenta la scomparsa annuale di grandi predatori, che non si sia riusciti a salvaguardare un leone. Speriamo che si riesca a catturare il suo compagno d'avventura fuori dal parco, senza bisogno di un'altra esecuzione. Gli esperti di fauna africana e soprattutto di Tsavo, ci hanno spiegato come mai il leone ucciso non avesse la criniera: trattasi dell'originale leone dello Tsavo, che da sempre è sprovvisto della sua folta chioma. Lo erano anche i famosi "men eaters" che attaccarono all'inizio del secolo scorso gli operai che costruirono la ferrovia Mombasa-Nairobi, raccontati nel bel film "The ghost and the darkness". (28/07/2011) 

Aprono le spiagge!
La spiaggia organizzata di Rosada Beach ha preceduto tutti e questa sera (vedi locandina a fianco) il gestore Pippo inaugura il suo beach party. Ma questa settimana anche gli altri piccoli paradisi in riva al mare, da Watamu a Mambrui attendono i primi clienti dell'estate (italiana, qui c'è una temperatura ideale, per nulla torrida). Paparemo Beach, l'esclusivo ristorante su una delle più incantevoli baie di Watamu, quella dell'isola dell'amore, sta per aprire i battenti sotto l'egida come sempre della famiglia Lenzi e con la novità dell'esperta ristoratrice Nicla Gonfiantini, in Kenya da diverse stagioni e garanzia di qualità. Anche il Kitangani, sulla spiaggia dell'Albaclub SunPalm, già aperto, saluta il ritorno del suo anfitrione Maurizio Michelotti, altro toscano ed ancora più "longevo" in fatto di Kenya e di gestione di locali. In questi giorni apre anche il Mapango, locale sulla spiaggia del resort Aquarius, con le sue specialità di pesce, i lettini sulla Watamu Bay e la bella piscina. A Mambrui è tutto pronto per le meraviglie del Kola Beach, che promette di bissare il successo dell'anno scorso, con il ristorante Gold 55 e la sua favolosa piscina davanti alla spiaggia dorata. Insomma, sulla costa keniota le soluzioni per chi vuole vivere la giornata di mare in luoghi che abbinano bellezza, comfort e buona cucina, non mancano. Buone vacanze!(27/07/2011) 

Meridiana Fly ingloba Air Italy
Buone notizie per i voli charter sul Kenya e la Tanzania, la compagnia Air Italy è stata acquisita dal gruppo Meridiana Fly, che ha acquistato l'intera quota azionaria della compagnia per novanta milioni di euro, dando vita ad una grande realtà nel trasporto aereo di oltre 800 milioni di euro fatturato. Nel mercato charter, il nuovo gruppo perseguirà una strategia di leadership dai principali mercati italiani (Malpensa, Bologna, Fiumicino e Verona) offrendo un portafoglio completo di destinazioni, in particolare verso East Africa, Oceano Indiano, Caraibi, Sud America e altri Paesi del bacino del Mediterraneo.(27/07/2011) 
 
Leone fugge da riserva e divora donna
Un leone è fuggito dalla riserva naturale di Laikipia, a circa 150 km da Nairobi, e ha divorato una donna che abitava in un villaggio nelle vicinanze. Le autorità - scrive il Sun - danno ora la caccia al felino che potrebbe colpire ancora. I resti della vittima, 58 anni, tra cui i brandelli dei suoi abiti e una scarpa, sono stati identificati dai familiari. La donna sarebbe stata attaccata nella sua abitazione e poi trascinata via. I rangers del Kenya Wildlife Service stanno cercando di catturare il leone, il quale sarebbe scappato da un buco della recinzione della riserva.(26/07/2011)

Ospedale di Malindi, ecco i nuovi macchinari 
Si apre un'epoca nuova per la sanità a Malindi, da oggi la cittadina keniota entra a far parte del sistema sanitario lombardo. Potrebbe risultare una battuta di spirito, ma basta fare un giro nell'ala nuova dell'ospedale municipale di Malindi per rendersi conto che qualcosa di eccezionale è accaduto. Artefice di questo mezzo miracolo (l'altro mezzo lo hanno fatto i soldi, le partnership e l'importante contributo del CISP) è il Policlinico San Matteo di Pavia, grazie a un progetto voluto fortemente dal suo presidente Alessandro Moneta e coordinato da Gian Battista Parigi, "deus ex machina" del Centro di Cooperazione Internazionale del Policlinico. E' lui a guidarci, con il sindaco Samson Mapinga e il direttore dell'Ospedale Morris Buni, per ammirare le nuove modernissime strutture ospedaliere. Si parte con le stanze di degenza (otto letti nuovissimi), i letti di ricovero del pronto soccorso (quello per le fratture, quello per i casi importanti) e la sala per le operazioni urgenti, con il letto completamente elettronico. Totalmente computerizzata anche l'unità di alta intensità ospedaliera, dove sarà possibile il consulto in diretta con i medici di Pavia, dal lettino del paziente. Non è fantascienza, perchè cinque medici dell'ospedale di Malindi sono attualmente impegnati a studiare questi sistemi a Pavia e vengono indicati come studenti modello. "La dottoressa Martina Mwanguza - spiega Parigi - tornerà a fine mese, ma al San Matteo non vorrebbero farla andare via, talmente è brava. Sarà la caporeparto, qui". Il tour del nuovo ospedale prosegue con le unità neonatali, con incubatrici e altre strumentazioni utili, le sale per le teleconferenze e i consulti con Pavia in tempo reale. Nuovo anche l'ufficio del direttore. Intanto, in collegamento telefonico, il presidente Moneta ha confermato il secondo lotto di finanziamenti della Regione Lombardia, che permetteranno di ottimizzare e migliorare anche strutture già esistenti all'interno dell'ospedale. Si aggiungono ai 210 mila già stanziati e ai sei-settecento mila complessivi (compresi i 120 mila del CISP per realizzare la struttura del Pronto Soccorso) attorno a cui gira, per adesso, questo splendido progetto che alza decisamente il livello sanitario di Malindi e farà bene in primis alla popolazione locale, ma anche al turismo e ai tanti italiani che ormai ci vivono.(24/07/2011) 

Ponte di Kilifi: siamo andati a capire i problemi 
Una notizia che tiene in ansia molti operatori che lavorano con la costa keniota, tutti i residenti e chi ha una casa o comunque fa le vacanze a Malindi e dintorni. Il ponte di Kilifi, come annunciato dai giornali locali, sta per chiudere? E se sì, per quanto tempo? Ripristineranno i ferry come prima del 1991? Malindikenya.net è andata a verificare direttamente e a chiedere lumi a chi conosce la storia. Gli operai del cantiere di Mnarani, che lavorano alle riparazioni della vecchia strada che portava al ferry, e i pescatori del creek, che tutto osservano e molto sanno. 
"Sono venuti i tecnici a fare sopralluoghi - spiega il capocantiere - hanno preso le misure della strada e ci hanno dato la consegna di iniziare ad allargarla. Ma tutto avviene con molta calma. Agosto? Mi sembra decisamente troppo presto per essere pronti con tutto". I pescatori di Mnarani conoscono la storia (o dicono di conoscerla) da più tempo. "Si sono fregati i ferri che sostenevano l'inizio del ponte, arrivando da Malindi, e ora è in pericolo". I tecnici hanno spiegato loro dove starebbe il problema. "Ci hanno detto che il ponte dovrà essere chiuso per qualche giorno, forse una settimana. I ferry effettueranno servizio in quei giorni, poi tutto tornerà alla normalità". Su chi sia riuscito a sfilare da cemento delle barre di ferro enormi, c'è assoluto riserbo. "Noi non lo sappiamo" dicono i pescatori. Insomma, a fidarsi agosto sarebbe salvo. Basta che non decidano di chiudere a Natale...(23/07/2011) 

Sud Sudan, entra nell'Est Africa?
Il neonato Stato del Sud Sudan, se ne manifestasse la volonta', sarebbe accolto a braccia aperte nella Comunita' dell'Africa orientale (Eac), cui aderiscono Kenya, Tanzania, Uganda, Ruanda e Burundi. Lo ha sostenuto il presidente del parlamento dell'Eac, Abdirahin Haithar Abdi, il quale ha sottolineato che le gia' buone relazioni economiche esistenti tra Juba, capitale del nuovo Stato, e i paesi comunitari "fanno prevedere enormi possibilita' di sviluppo" L'affermazione di Abdi, secondo gli analisti, costituisce una risposta indiretta all'allusione piuttosto esplicita, fatta recentemente dal presidente del Sud Sudan, Kiir Mayardit, sulla "disponibilita'" di Juba ad aderire al blocco regionale, per beneficiarne dei vantaggi.(22/07/2011)

Emergenza Dadaab
Centinaia di migliaia di rifugiati sono ammassati nei campi di Dadaab, Kenya nord orientale, fuggiti dalla siccità e dal conflitto nella vicina Somalia.I campi di Dagahaley, Ifo e Hagadera di Dadaab, in grado di ospitare 90.000 persone, ora accolgono circa 370.000 persone. I dati provengono dall'Unicef, che ha raccolto anche altri dati e testimonianze. 
Nel loro insieme, i campi costituiscono il più grande insediamento di rifugiati al mondo. «Ci sono troppi profughi in arrivo», dice la signora Ahmed, che ha visitato i campi. Secondo l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, Dadaab ha accolto tra i 6.000 e gli 8.000 rifugiati somali ogni mese nel corso del 2010. 
Quest'anno, la media è aumentata arrivando a 10.000 al mese, e i numeri sono cresciuti rapidamente nelle ultime settimane. 
I rifugiati arrivano soprattutto a piedi, esausti e disidratati da un viaggio che può durare addirittura due mesi. «È un viaggio lungo e insidioso», dice la signora Ahmed. «Quando arrivano nei campi, sono affamati, molti arrivano quasi completamente nudi, tenendo in braccio i loro figli.»  Quando arrivano in Kenya, i profughi raccontano storie orribili di privazione e pericolo. «Alcuni di loro hanno perso dei familiari lungo la strada a causa di fame e sete. Alcuni hanno riferito che i membri della famiglia sono stati assaliti e mangiati da animali selvatici» ci dice la signora Ahmed. Con le risorse attuali, i campi non possono soddisfare la domanda. L'ONU stima che ogni mese 15.000 somali lasciano il loro paese, verso il Kenya e l'Etiopia. Il conflitto è stato il rischio principale per la sopravvivenza dei somali da anni, ora è la siccità che li ha portati a un punto di rottura.(22/07/2011) 

Un libro di filastrocche swahili per non perdere le tradizioni
Un libro che aiuta a non perdere la tradizione orale swahili e giryama. In questo caso sono filastrocche, ninna nanne e canzoncine che le madri cantano ai figli e qualche bravo insegnante ancora fa cantare agli alunni. Le ha raccolte, con un lavoro appassionato e certosino, la coreografa e studiosa della cultura mijikenda Mela Tomaselli, che ha presentato ieri al Museo Nazionale di Gede "La giornata di Sidi e Karisa". Si tratta del secondo libro illustrato dell'autrice, insieme con il disegnatore keniota Churchill Ochieng. Nel primo, intitolato "The magic pot" (Il vaso magico), ha riunito le principali leggende dei mijikenda, tra cui quella del primo esodo dell'etnia che ha dato origine alle nove tribù costiere. Questo secondo volume è invece dedicato ai più piccoli, ma è anche un modo per far capire agli studenti e ai maestri di scuola che esiste un patrimonio locale importante, che bisogna tramandare. "Libri come questo e "The magic pot" dovrebbero essere inseriti nei programmi delle scuole elementari - spiega la Tomaselli - speriamo che ciò avvenga presto. La cultura e le tradizioni della costa keniota vanno protette e rispettate". Concetto ribadito anche da George Abungu, esponente dell'Unesco ed ex direttore del Museo Nazionale. Nell'ambito della presentazione del libro, avvenuta ieri, le principali scuole di Gede e Watamu hanno interpretato le filastrocce e ninnananne contenute nel libro, dando un saggio della loro bravura e disciplina. Le canzoni sono state raccolte dall'autrice anche in un cd, allegato al libro, in cui artisti italiani del calibro di Eugenio Finardi, Cristina Donà, Roy Paci, Tetes de Bois, Banda Osiris e altri hanno riletto a modo loro le melodie swahili, traducendole in italiano. Ecco un'altra interessante iniziativa per proteggere la cultura di Malindi e dintorni dall'estinzione.(21/07/2011) 

Oggetto misterioso cade in Kenya: "sono alieni!" 
In Kenya si grida agli alieni e alla caduta sulla terra di un “oggetto non identificato”. In realtà non è ancora chiaro cosa sia precipitato sabato scorso, tra le città di Kilimambogo e Tala, a nord del Paese, intorno alle 10 di mattina. Ufficiali militari e della polizia locale si sono recati sul posto, hanno prelevato l’oggetto e delimitato la zona, che iniziava ad essere invasa dai curiosi. Il tenente colonnello John Vungo, ufficiale artificiere, afferma che dalle prime analisi non si tratterebbe di un oggetto fabbricato dall’uomo e si ritiene provenire dallo spazio. L’oggetto sarebbe una roccia nera liscia, di circa 5 chili, e la sua caduta non ha causato feriti, pur essendosi verificata a pochi metri da una fattoria.
“Riteniamo che si tratti di un oggetto spaziale, probabilmente un pezzo di meteora si è disintegrato nell’entrare nell’atmosfera”, ha detto il Tenente Colonnello Vungo, accompagnato sul posto al capo della polizia Paul Leting. Vungo riferisce anche che rapporti provenienti dall’area di Ndunyu Sabuk parlano di un oggetto più grande visto disintegrarsi in ariacon un forte boato. Secondo i testimoni, nell’impatto l’oggetto ha sollevato una grossa quantità di polvere, e dopo l’impatto risultava estremamente caldo e ruotava su sé stesso.
Una testimone, la signora Jane Wangui Kibugi, dice che si trovava a soli 50 metri di distanza quando l’oggetto è caduto. “Ho visto una nuvola di polvere, così mi sono avvicinata, e ho visto quella roccia nera e liscia, che aveva scavato un buco nel terreno”.(20/07/2011) 

Cacciata perchè non riesce ad avere figli maschi
Nella zona di Moiben, una vedova con tre figlie è stata cacciata dalla sua abitazione - in seguito distrutta -  da " clan" di famiglia per aver "fallito" nel partorire un figlio maschio. Secondo le tradizioni locali solo un figlio maschio puó ereditare dal padre deceduto. Al momento le tre figlie sono alloggiate con dei parenti perché la donna ha perso l'abitazione con tutte le masserizie. Il chief (capo villaggio) locale non sembra interessarsi al caso eccetto che nel raccomandare alla gente di aiutare la donna ad erigere una "casa" temporanea.(19/07/2011)

In Kenya si muore ancora dal dolore
In Kenya si muore dal dolore, ed è una delle cose più spiacevoli da dire, oltre che uno dei tristissimi risvolti di uno dei Paesi più corrotti del mondo. Nelle zone come Turkana, nella valle del Rift, e nelle province nordorientali, orientali ed occidentali, gli interventi chirurgici si effettuano infatti senza il ricorso agli anestetici. Questa è la denuncia del capo esecutivo della Ong Kenya Treatment Access Movement (Ketam), James Kamau, il quale afferma anche che gli anestetici si trovano soltanto a Nairobi ed in alcuni ospedali generali provinciali.
Per gli esperti e le associazioni della società civile la responsabilità è da attribuire ad un altissimo livello di corruzione della burocrazia. Intanto Willis Akhwale, capo della sezione “Controllo sulle malattie” del Ministero della Salute ha chiesto alle industrie farmaceutiche di giocare un ruolo maggiore in questa battaglia, soprattutto per quanto riguarda la produzione locale di medicinali.
Il Kenya non è nuovo alla scarsezza di medicinali, in apparenza causata dalla lentezza burocratica per la loro acquisizione. A questo punto, però, si genera una grossa contraddizione perché il Kenya è anche un grosso centro di attività commerciale farmaceutica nella regione ed è assurdo, oltre che tragicamente ironico, che continui ad importare farmaci di base per le anestesie invece di promuoverne la produzione locale.(18/07/2011)

Restauri per il ponte di Kilifi, ma quando?
L'inquietante notizia è apparsa sui quotidiani nazionali di ieri: il ponte di Kilifi, unica via di comunicazione attuale possibile tra Mombasa e la costa nord del Kenya, sarebbe bisognoso di riparazioni e potrebbe essere chiuso, prossimamente. Ovviamente, conoscendo tempi e modi del regno del "pole pole", non si tratterebbe di lavoretti di due o tre giorni, e questo preoccupa non poco chi tra Watamu, Malindi e Mambrui ci vive e ci lavora. Per queste persone, tra cui moltissimi italiani, il ponte di Kilifi è una fonte di guadagno se non proprio di sopravvivenza. Il "Kilifi bridge" fu costruito nel 1991 dai giapponesi, che ebbero in cambio facilitazioni sulla pesca ed altri bonus economici dall'allora governo del presidente assolutista Arap Moi. Da allora ovviamente la manutenzione è stata appannaggio dei kenioti, che oggi sollevano dubbi sulla tenuta del ponte al passaggio dei carichi molto pesanti diretti spesso a nord del Paese, se non addirittura in Somaliland o al confine, nei campi profughi o per l'esercito keniota stanziato in quelle regioni. L'idea sarebbe quella di ripristinare temporaneamente il servizio dei "ferry", come accadeva prima del 1991 e come ancora oggi succede a Likoni, per andare verso Diani e la Tanzania da Mombasa. I dubbi sono rappresentati dal fatto che sono passati 20 anni da quando c'era questo servizio ed in pochi giorni bisognerebbe ricominciare da capo, con molto più traffico e l'agosto del turismo malindino. Speriamo che si arrivi a una soluzione che accontenti tutti, sempre tenendo presente la priorità assoluta della sicurezza di chi viaggia.(17/07/2011) 

Ecco la Sylicon Savannah

Dopo la "Silicon Valley", ecco la "Silicon Savannah". Così è stato rinominato ultimamente il Kenya da chi mastica di tecnologia applicata all'informatica. è "The Silicon Savannah" definisce una passione per le nuove tecnologie informatiche. È qui che si sviluppano le nuove applicazioni, i programmi e i progetti (come Ushaidi, utilizzato ormai in tutto il mondo e nato a Nairobi). Programmi e sistemi destinati a migliorare il futuro del continente. Tutto a partire dallo smartphone che, in assenza di grandi infrastrutture, risponde alla richiesta di internet degli africani.(16/07/2011) 

Vincent Otieno al Thika: il primo prodotto del nostro vivaio in Premier League keniota!

E' arrivato il grande giorno per uno dei nostri ragazzi dell'accademia Malindi United. Ragazzi di strada che arrivano da Malindi o anche dal Nord del Paese, che non hanno nulla se non il calcio e i più fortunati qualche parente che non ha potuto mantenerli ma fa il tifo per loro. La storia di questi adolescenti che sognano un futuro nel mondo del pallone, è anche la storia di Vincent Otieno, difensore della Malindi United che è risultato uno dei migliori giocatori del torneo internazionale d'Italia, in cui il Kenya si è classificato secondo. Ora per il diciassettenne Vincent si aprono le porte della serie A keniota, la cosiddetta Kenya Premier League. Il ragazzo è stato infatti prelevato in prestito dal Thika United, compagine tra le più quotate della massima divisione nazionale. Prima di essere inserito nella squadra titolare, Vincent si farà le ossa nella squadra under 19 che parteciperà ai campionati nazionali di categoria, trasmessi anche sul canale sudafricano Supersport, che trasmette in Kenya sul satellite DSTV. "E' una grande emozione - spiega Vincent - anche perchè mi sento il portabandiera nella Premier League, del messaggio dell'accademia di calcio e di tutti i ragazzi che la frequentano".(15/07/2011) 

La Merkel in Kenya

In Kenya per la prima tappa del suo viaggio africano di quattro giorni, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha gia' ottenuto un primo risultato significativo: l'apertura, a Nairobi, di un ufficio di contatto che curerà gli interessi dell'economia tedesca nel Paese africano. Piu' in generale, la Germania e il Kenya intendono rinforzare le relazioni economiche e lottare insieme contro la corruzione che affligge Nairobi.(14/07/2011) 

"The first grader" una storia vera keniota

La storia vera di Kimani Maruge, il nonno veterano della resistenza keniota che alla tenera età di ottantaquattro anni decise di voler prendere la licenza elementare, è diventata un gran bel film. Almeno così dicono i critici e chi questo film lo ha già visto in inglese. Perchè in Italia "The first grader" è arrivato solo adesso (negli Usa è fuori da sei mesi, ma non ha avuto grande distribuzione) e si spera possa superare l'angusto confine dei piccoli festival e delle rassegne d'essai. 
Il lungometraggio, ovviamente ambientato nel nord del Kenya, racconta la sfida di questo vecchio veterano Mau Mau (Oliver Litondo) che dopo una vita con le armi in pugno, per liberare il suo Kenya dai colonialisti inglesi, vuole imparare a leggere e a scrivere. ‘Istruzione gratuita per tutti’, è la promessa del governo di Nairobi. E Maruge l'ottuagenario vuole finalmente andare a scuola, stare dietro un banco tra ragazzini di sei anni, e imparare a leggere e a scrivere. In questa sua battaglia contro tutto e tutti, si troverà accanto solo la direttrice della scuola. ‘’Una storia letta una mattina sul Los Angeles Times – racconta il regista Justin Chadwick ("L’altra donna del re") – Volevo farla a tutti i costi. Sono andato a incontrare il vero Maruge, che in quel momento si trovava in ospedale ed è poi morto poco prima dell’inizio delle riprese, ed è iniziata questa avventura. Il set in Kenya è stato molto difficile: mancava tutto, al punto che ci è anche venuto in mente di spostarci in Sudafrica ma sarebbe stato un errore. L’esperienza più forte è stata quella con i bambini, una vera classe. Alcuni non avevano mai visto una tv o non si erano mai visti in foto ma soprattutto non sapevano nulla del passato del loro paese". Speriamo di riuscire presto a vedere questo delicato e prezioso film basato su una storia vera.(13/07/2011)

Nominato il nuovo vescovo di Malindi

Chissà che collegamento ci sarà tra Malindi e Malta (a parte le prime tre lettere uguali). Qualsiasi cosa ci sia, evidentemente per i cattolici funziona. 
Scherzi a parte, se la diocesi di Malindi aveva bisogno di un segnale di continuità, questo è arrivato dal Vaticano e ora può iniziare una nuova epoca. Dopo la dipartita del primo (e unico fino a ieri) storico Vescovo Francis Baldacchino, maltese di nascita, c'è stato un anno e mezzo di "anarchia" per il distretto malindino, che acquisisce sempre più importanza per il numero di fedeli di tutto il mondo che lo frequentano e anche per le centinaia di progetti di solidarietà che vedono coinvolti gli ambienti cattolici e i preti della diocesi stessa. Così finalmente è stato chiamato un secondo maltese a dirigere la diocesi di Malindi. Benedetto XVI ha infatti nominato Vescovo della diocesi di Malindi il Reverendo P. Emmanuel Barbara, Ministro Provinciale dei Cappuccini a Malta e Presidente della Conferenza Cappuccina Europea. Ne ha dato notizia il bollettino della Sala Stampa della Santa Sede. Emmanuel Barbara e' nato il 27 ottobre 1949, nella parrocchia di Gzira, nell'Arcidiocesi di Malta. Il 19 settembre 1965 e' entrato nel noviziato; il 26 settembre 1966 ha emesso la prima professione religiosa. Dopo aver compiuto gli studi a Malta, e' stato ordinato diacono il 5 agosto 1973 e sacerdote il 20 luglio 1974, nella Co-cattedrale de La Valletta a Malta.(12/07/2011) 

Una giornata con i giriama

A Malindi, tra le tante attrazioni turistiche, ci sono anche "avventure" di tipo etno-folkloristico. Si può andare a visitare il mercatino dell'artigianato o quello della frutta, un villaggio nell'immediato entroterra o quello dei pescatori a Mayungu. Ma di certo un'esperienza come quella che si può fare nel regno dei Giriama, nella sede della Malindi District Cultural Association, è unica e indimenticabile. Per un giorno potrete vivere come gli antichi rappresentanti della tribù locale più numerosa, muovervi nella riproduzione reale di un villaggio giriama del secolo scorso, pranzare con specialità locali cucinati dalle mani esperte di mame che perpetuano una tradizione quasi millenaria ed essere ribattezzati, entrando a far parte della tribù come membri onorari, con il vostro nome e cognome giriama. La scorsa settimana la straordinaria giornata è divenuta un ricordo indelebile per cinque giovani "mzungu" stranieri (tedeschi e francesi). I ragazzi, tutti neo laureati nei loro paesi d'origine, stanno approntando un progetto di estrazione e commercializzazione del latte di cocco a Gede. Sono entrati in contatto con la comunità Giriama e hanno saputo della possibilità di vivere quest'esperienza. Così hanno conosciuto il Madca e sono diventati membri onorari. "Aiuteremo la comunità giriama a tenere vive le loro tradizioni - dice uno di loro - e insegneremo un mestiere a tanti ragazzi giriama". Intanto hanno finanziato questa bella giornata con benedizione e gran banchetto di leccornie locali, dalla "sima" con fagioli stufati, al fegato al cocco con spinaci, dalla sukuma wiki (cicoria saltata) alle banane salate e a dolci speciali. Una giornata diversa dalle solite "rotte" del turismo, in cui s'impara moltissimo, si entra davvero in contatto con le tradizioni e la cultura di questa gente, e si sta davvero bene. Per informazioni su come poter trascorrere un pomeriggio e sera con i saggi della comunità giriama, potete scrivere a info@malindikenya.net o chiamare lo 0720/178982. Inutile dire che il ricavato delle visite con cena sarà interamente devoluto al MADCA.(11/07/2011) 

Boom del mukombero keniota, il viagra naturale

Ci mancava pure il viagra al ginger. Ora l'economia del Kenya può davvero avere un'erezione e il settore turistico nel suo ventaglio di proposte per le vacanze a tutto tondo (savana, mare, escursioni montane, laghi, deserti, sociale, etno, equo, bio e chi più ne ha più ne inventi) può aggiungere che qui si trova un rimedio naturale e già ricercatissimo contro l'impotenza maschile. Si tratta del "Mukombero", un ginger chiaro e pizzicorino che a nord del Paese, ma da qualche settimana anche a Nairobi e Mombasa, si vende a pochi scellini (centesimi di euro) la "dose" e che promette performance degne di un Rocco Siffredi equatoriale. Dietro alla solita possibile bio-bufala, da segnalare la soddisfazione dei rinoceronti, il cui corno per anni è stato definito afrodisiaco e ancora viene cercato da qualche idiota bracconiere assassino al soldo di aziende cinesi. Il ginger non ammazza nessuno, nel té è perfino piacevole, la moglie può grattugiarlo nelle vivande senza che il marito abbia a vergognarsi delle sue tristezze a letto e l'amante focoso può farne incetta (masticarlo completamente produce gli effetti migliori) e presentarsi al cospetto della partner canticchiando "donna donna lo sai chi c'è, è arrivato il Mukombero!". Semmai a stupire è il fatto che i primi ad impazzire per l'eccitante naturale siano stati gli stessi kenioti, di cui ignoravamo tali problemi. Con tutti quelli ancestrali che già hanno, lo stress di una veloce civilizzazione evidentemente ha aggiunto pure questa. Oltretutto, con i loro "carichi eccezionali", la morbidità è ancora più imbarazzante. Il venditore di mukombero Boz Romora, intervistato dall'agenzia Agiafro, ammette "Ne sto vendendo tantissimo, la domanda supera l'offerta ma i prezzi rimangono bassi (20-40 scellini). Anch'io lo consumo e posso garantirvi che se le mie performance sessuali continuano a questo ritmo, le mie due mogli non avranno bisogno di soddisfare le loro esigenze altrove". Attendiamo ora che i ricercatori della Pfizer (casa produttrice della pillolina azzurra) se ne escano con gli effetti collaterali del gingerone del piacere. Altrimenti, con buona pace delle multinazionali, ci daremo tutti alla coltivazione...immaginando un nuovo tipo di turismo di cui c'è già pronto lo slogan: "Il Kenya tira...eccome se tira!"(10/07/2011) 

Muti a Nairobi, concerto-festa a Uhuru Park

E' arrivato finalmente il giorno storico del concerto diretto da Riccardo Muti all'Uhuru Park di Nairobi. Organizzato da Amani con altre organizzazioni e missioni, nonchè istituzioni di Ravenna e Piacenza, il concerto ha avuto il suo prologo ed interscambio in due serate al Ravenna Festival e nell'altra cittadina emiliana. Ieri sera il grande evento nella capitale del Kenya, nel centro cittadino con tutta la popolazione e migliaia di ragazzi degli slum coinvolti. Diretti dal grande maestro, hanno eseguito arie di Bellini e Verdi i cantanti lirici Anna Kasyan (soprano), Anna Malavasi (mezzosoprano), Piero Pretti (tenore), Alessandro Luongo (baritono) e Luca Dall’Amico (basso). Con loro, l’orchestra giovanile Luigi Cherubini, l’orchestra giovanile italiana, i musicisti della Youth orchestra di Nairobi, la stagione armonica, il coro del teatro municipale di Piacenza, artisti del coro della città di Nairobi e duecento bambini delle missioni italiane a Nairobi. Hanno partecipato a quella che oltre a un concertone si annunciava come una grande festa, anche giovani artisti acrobati e percussionisti degli slum di Nairobi, specialmente quelli del centro Koinonia di Padre Renato Kizito Sesana. Dopo il concerto si è tenuto un incontro all’ambasciata italiana a Nairobi per annunciare la costituzione, in questa città, dell’Annalena Trust Foundation, fondata dagli ex allievi e collaboratori della forlivese Annalena Tonelli (come Mohamed Elmi, già infermiere di Annalena e ora ministro per lo sviluppo del nord-est del Kenya) L’Annalena Trust sta rinnovando a Wajir la TB Manyatta (Centro antitubercolare fondato da Annalena) per trasformarlo in un ospedale provinciale specializzato preparando corsi per operatori sanitari di base in funzione del futuro sviluppo di un Medical College.(09/07/2011)

Accordo antitasse Kenya-Emirati Arabi

In linea con i continui sforzi per incrementare le relazioni finanziarie ed economiche con altri paesi e ad assicurare la crescita sostenibile, gli Emirati Arabi Uniti hanno firmato un accordo con la Repubblica del Kenya per evitare le doppie imposizioni/ tassazioni sui redditi. L'accordo, firmato dal Ministero delle Finanze (MOF) per conto degli Emirati Arabi Uniti, prevede di incrementare la cooperazione finanziaria tra i due paesi. Esso inoltre intende sostenere le opportunità dis viluppo e finanziarie tra gli Emirati Arabi Uniti e la Repubblica del Kenya. L'accordo appena firmato, sostiene gli sforzi per facilitare la libera circolazione dei prodotti, aumentando le opportunità di investimento disponibili, promuovendo le attività di importazione ed esportazione oltre che lo sviluppo di pratiche commerciali.(08/07/2011)

Una fattoria karibuni a Gis

"Autosostentamento", "Solidarietà attiva", "Coinvolgimento diretto". Fino a poco tempo fa avremmo detto che i nomi dati a un nuovo tipo di beneficenza in Africa fossero pura utopia, se non specchietti per allodole equatoriali. Invece la volontà e la pervicacia della Onlus Karibuni, che da tempo opera su tutto il distretto malindino, sta arrivando finalmente a risultati tangibili. Dapprima a Gede ha creato una rete di piccole imprese che sopravvivono grazie a un credito iniziale, poi ha iniziato ad investire in terreni da coltivare, per offrire un sostegno costante alle popolazioni coinvolte in progetti di educazione e sanità. 
A Gis, cinquanta chilometri da Malindi nell'interno, ad esempio sta per nascere una vera e propria fattoria, di cinque acri, a fianco della scuola creata dalla stessa Karibuni. Si spera possa in breve tempo mantenere l'intera comunità, non solo chi ci lavora dentro. La fattoria porterà il nome della scrittrice Karen Blixen, ma anche della piccola Karen, figlia, appena nata, di due collaboratori di Karibuni, Roberto Lilli e Sheila Santopietro, da Ronciglione, provincia di Viterbo. Sono stati loro, insieme con la onlus, a organizzare per sabato 16 luglio una serata di beneficenza finalizzata a raccogliere fondi per la fattoria di Karen. Un terreno per ora incolto che vedete nella foto, verrà trasformato da Karibuni in un grande orto a disposizione dell'intero villaggio e della scuola che già accoglie ottanta bambini, inaugurata lo scorso anno dal presidente di Karibuni, Gianfranco Ranieri. 
La fattoria di Karen permetterà ai piccoli ospiti della nursery school e all’intera comunità di vivere dei frutti del raccolto: pomodori, spinaci, angurie, banane, manghi e papaya, più casuarine e grano, piantati e coltivati dalla popolazione, che potrà, in questo modo, autosostentarsi. Ad agosto i volontari di Karibuni saranno come ogni anno in gran numero in Kenya per controllare i progetti (l'ospedale di Gede è uno dei fiori all'occhiello delle attività della Onlus, ma anche le scuole di Malanga e Langobaya, oltre a quella storica di Mida, esempio per chiunque voglia aiutare il mondo dell'educazione da queste parti) e far partire il sogno della fattoria di Gis.(07/07/2011) 

Riapre il Kitangani a Watamu

Ricomincia la bella stagione sul mare e riaprono i locali di culto in riva alla spiaggia per godersi le prime giornate di sole e di mare dopo le piogge monsoniche. Il sole inizia a fare capolino seriamente e non lo si può deludere. Oltretutto, giorno dopo giorno riaprono anche i resort e le ville accolgono residenti e turisti di lungo corso, o chi affitta camere e situazioni private "fai da te". A Watamu è tempo di ritrovare le atmosfere mediterraneo-tropicali del Kitangani, il beach bar e restaurant sulla spiaggia della splendida baia dell'amore, che abbina la cucina italiana, con forno a legna per la pizza e la pasta, al pescato fresco del giorno, con insalate e crudità, ma anche griglia e piatti elaborati. La terrazza ventilata e panoramica è una delle attrazioni del Kitangani, il giardino è ben curato e tra una decina di giorni anche il gestore-animatore del locale, il toscano Maurizio Michelotti, sarà della partita, completando il piacere di trascorrere una giornata, o anche soltanto un pranzo, nel caratteristico locale di Watamu. Il villaggio AlbaClub Sun Pal, invece, riaprirà i battenti lunedì 18 luglio.(06/07/2011)

Tragedia in Italia per Amani
Dovevano partecipare da attori, cantanti e acrobati al Ravenna Festival e poi all'evento già sponsorizzato anche da malindikenya.net della Onlus Amani con Riccardo Muti a Piacenza. Invece uno di loro, George, di 15 anni, non ci sarà. E' annegato in un mare che dovrebbe essere meno ostile dell'Oceano Indiano del Kenya, l'Adriatico a Lido di Ravenna. Insieme a lui, un volontario della Onlus, Marco Colombaioni, più volte ospite del centro di Padre Kizito Sesana a Nairobi. Altri quattro ragazzi di strada di Koinonia, dagli 11 ai 15 anni, sono ricoverati, fuori pericolo, all'ospedale di Ravenna. Sgomento da parte degli organizzatori e della moglie di Riccardo Muti, tra gli organizzatori di questi eventi che avranno il loro rendez-vous nel concerto che il Maestro Muti terrà il 9 luglio all'Uhuru Park di Nairobi. Alla grande famiglia di Amani e alla famiglia del volontario Marco va il grande abbraccio di malindikenya.net.(05/07/2011) 

Festa per il Kenya a Cuneo
Cuneo è un posto strano. Nemmeno chi vi ha fatto il militare, come Totò in un celebre film, può conoscerne i risvolti. Specie quelli che hanno a che fare con il Kenya. Infatti una delle più numerose rappresentanze italiane a Malindi e dintorni, arriva dalla "provincia granda" del Piemonte. Non parliamo ovviamente solo di Flavio Briatore. Così anche per quanto riguarda la solidarietà, Cuneo è spesso in prima fila per quanto riguarda gli aiuti a chi più ne ha bisogno. Anche quest'anno, ad esempio, parte l'edizione di "Music for Kenya", una rassegna di quattro giorni a suon di rock, organizzata nella frazione di Passatore. Rassegna che ha come obbiettivo raccogliere fondi per aiutare le missioni di Kisumu e altre opere benefiche nella zona. Si inizia giovedì prossimo, 7 luglio, con un tributo ai Queen e si prosegue con una serata in onore di Vasco, ospite d'eccezione uno dei chitarristi che hanno suonato con lui sui palchi d'Italia, Andrea Braido. Nel fine settimana, invece, si entra nel vivo con esposizioni dedicate al Kenya, gruppi di musica etnica e iniziative ambientali, come la piantumazione di alberi per equilibrare le emissioni di C02. Importante, come sempre, sarà il sostegno dei cuneesi e di chi parteciperà alla manifestazione. In seguito alle ultime edizioni della manifestazione, ad esempio, è stato finanziato l’acquisto di terreni da parte di una religiosa che insegna a orfani e senzatetto come coltivare la terra, per il sostentamento e per diventare imprenditori agricoli, nel Paese africano. È là che, da qualche anno ormai, i giovani di Passatore e dintorni hanno una nuova, grande famiglia, fatta di bambini e ragazzi, mamme e vedove, giovani e anziani, malati e disabili che Music for Kenya ha sostenuto e continua a sostenere.(04/07/2011) 

Benvenuto Breeze Point!

Un nuovo resort entra a far parte del ventaglio di offerte del nostro portale. Da oggi è presente anche il Breeze Point di Malindi. Hotel, residence con appartamenti in vendita e in multiproprietà, il Breeze Point sorge proprio all'ingresso di Malindi, in un oasi verde nascosta ma a due minuti dalla cittadina e a uno dall'aeroporto. Il Breeze Point, come potete vedere nella pagina creata su malindikenya.net, costituisce una delle migliori offerte nel rapporto qualità-prezzo di Malindi e dintorni e presenta diverse soluzioni di alloggio e permanenza, condite da servizi essenziali e opzionali. Il Breeze Point, proprio per queste caratteristiche, è molto frequentato da clientela keniota e africana di un certo spessore ma ultimamente non è raro vedere la mescolanza di razze e popoli che, come da sempre insegna Malindi, è una delle caratteristiche di questo paradiso pacifico. Oltre alle stanze d'albergo per pernottamenti anche quotidiani, il Breeze Point è attrezzato per vacanze settimanali e bisettimanali e offre, oltre a piscina, ristorante internazionale, gelateria di produzione propria ed altri servizi di bar-ristorante, appartamenti dotati di tv satellitare ed ogni altro comfort. Appartamenti che, suddivisi in strutture che hanno sempre nomi swahili, si possono anche acquistare o prendere in multiproprietà. Sono tante le particolarità del Breeze Point, e tutte da scoprire! Karibu sana!(03/07/2011)

Telkom Kenya lancia il 3G
TelKom Kenya, partecipata di France Telecom, ha annunciato che nel terzo trimestre di quest'anno lancera' i servizi di terza generazione (3G) in questo Paese dell'Africa orientale. In un incontro con i giornalisti, l'amministratore delegato di Telkom Kenya, Mickael Ghossein, ha spiegato che la sua societa' "intende restare a tutti i costi ai vertici del comparto e dare un servizio di ultima generazione alla clientela kenyana". Al 49 per cento pubblica, Telkom Kenya e' impegnata in una vasta iniziativa di modernizzazione delle strutture per renderle compatibili con la quarta generazione, in modo da effettuare in tempi rapidi l'inevitabile passaggio alla categoria successiva.(02/07/2011) 

Kenya: siccità record

L'entroterra del Kenya è alle prese con la più grande siccità da sessant'anni a questa parte. Un fenomeno che sta creando non pochi problemi a tutto il cosiddetto "Corno d'Africa". Le pochissime precipitazioni dall'inizio dell'anno, stanno provocando una grave crisi alimentare e alti tassi di malnutrizione, con alcune zone di Kenya e Somalia in condizioni di pre-carestia. Lo ha reso noto oggi l'Onu. Più di dieci milioni di persone sono state colpite dalla siccità che ha coinvolto aree di Gibuti, Etiopia, Kenya, Somalia e Uganda e la situazione sta peggiorando, hanno fatto sapere le Nazioni Unite.
"Due stagioni consecutive di piogge scarse hanno generato uno degli anni più aridi dal 1950-51 in molte zone di pastorizia", ha detto Elisabeth Byrs, portavoce dell'Ufficio Onu per il Coordinamento degli Affari Umanitari.
"Non c'è alcuna possibilità di un miglioramento (della situazione) fino al 2012", ha aggiunto la portavoce. I prezzi del cibo stanno crescendo sensibilmente nella regione, spingendo molte famiglie moderatamente povere al limite, ha proseguito la portavoce. E' uno dei motivi per cui l'inflazione totale del Kenya in questi giorni ha raggiunto vette storiche, fino a sfiorare il 15%. 
Ampie zone del Kenya centrale e della Somalia rientrano nella categoria "emergenza" della mappa dell'Onu per la sicurezza alimentare nel Corno d'Africa orientale. Il tasso di malnutrizione infantile nelle zone più colpite supera di più del doppio la soglia d'emergenza del 15% e si prevede che possa alzarsi ulteriormente.(01/07/2011)

 

 

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