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01-09-2008 di redazione
Si è spento a Malindi Athos Tanzini, oro olimpico nel 1936.
Era tornato a Malindi tre mesi fa, per stare vicino al figlio Armando, noto artista e proprietario del glorioso resort White Elephant. E' mancato ieri, a 95 anni, Athos Tanzini, nato a Livorno nel 1913 e conosciuto nell'ambiente sportivo per essere stato campione olimpionico a Berlino nel 1936, nella scherma. Faceva parte dello squadrone che si aggiudico l'oro nella sciabola, insieme al nonno dell'altro oro olimpico (più recente, Sidney 2004) Aldo Montano. Le più sentite condoglianze della redazione ad Armando.(30/09/2008)
Bilancio positivo per il "World tourism week" a Malindi.
Come tutte le prime volte, è stata indimenticabile ma sicuramente si potrà fare meglio in una seconda occasione. Questo può essere, in breve, il giudizio dato alla prima edizione malindina del "World Tourist Week". Complimenti all'organizzazione sono giunti dall'Assistant Minister for Tourism Cecily Mbarire e plausi al coordinamento italo-keniota della festa.(30/09/2008)
Interesse in Italia per il libro keniota dell'italo-africano Matteo Fraschini Koffi.
La storia di Matteo Fraschini Koffi non è soltanto interessante, ma anche sintomatica dei tempi in cui viviamo e della società italiana attuale. Anche per questo il Corriere della Sera ha dedicato un articolo al giovane giornalista italo-togolese che vive gran parte dell'anno a Malindi e che ha pubblicato la sua autobiografia per la casa editrice malindina "Il circo calante". I recenti fatti di cronaca nera a sfondo razzista in Italia hanno riportato a galla il grave problema dell'integrazione che non riguarda soltanto i clandestini ma migliaia di persone che in maniera onesta e regolare cercano di condurre una vita "normale" nel Belpaese.
A tale riguardo il libro in cui Matteo racconta la sua esperienza di ragazzo africano adottato da una famiglia benestante milanese, i suoi disagi e la diffidenza incontrata in molti italiani, tra ignoranza e razzismo (o "imbarazzismo" come lo definisce lo stesso autore) suscita ancora più interesse. "I 19 giorni di Lomè", questo il titolo dell'autobiografia di Matteo Fraschini Koffi (il cognome togolese è quello di molti orfani, significa "nato di venerdì") è in vendita in Italia ma anche in Kenya, a Malindi si trova in numerosi esercizi pubblici. Il racconto di una vita vissuta alla ricerca delle proprie origini è alla fine un viaggio alla ricerca di un'identità perduta che Matteo ha ritrovato nel cuore dell'Africa, decidendo a soli 24 anni che la sua vita è nel continente nero. Oggi l'autore si divide tra giornalismo (tra l'altro è collaboratore di Avvenire) e volontariato, tra Malindi e l'Uganda.(30/09/2008)
Kenya a Milano: un successo di visite e di interesse per la costa keniota.
Mettete un fiero rappresentante della tribù masai, infreddolito ma orgoglioso, sotto un grigio e imponente loggiato seicentesco milanese. Voltatevi e vedrete nella piazza muoversi al ritmo incalzante di tamburi africani un intero villaggio giriama che inscena una danza ancestrale indossando pelli di facocero e di gnu, il tutto a due passi dal Duomo meneghino. Uno squarcio di magia, un'incantesimo che per un attimo regala emozioni alla razionale concezione spazio-temporale. Era l'atmosfera che si è respirata fino a ieri nel capoluogo lombardo ed uno dei motivi del successo della manifestazione "Il Kenya a Milano", voluta dal ministero del Turismo keniota. Un successo di visitatori e di interesse per il Paese africano che ha deciso di rilanciare la propria immagine, aiutato da tanti operatori di Malindi e Watamu. Negli stand del loggiato infatti erano presenti attività della costa keniota, come i resort Aquarius, Coral key e Dorado, il Casino di Malindi e tour operator come Condor e Viaggi del Ventaglio, accanto ad associazioni di volontariato (l'Amref con il libro della milanese-malindina Annelise Della Rosa "The art of recycling in Kenya") e istituzioni, con l'Utalji College, università del turismo keniota. Soddifazione da parte degli operatori che hanno destato l'interesse dei visitatori con le proposte di luoghi di vacanza in vista della prossima stagione invernale. Commenti positivi anche da parte dello stesso Ministro del Turismo, Najib Balala, che ha incontrato numerosi rappresentanti di istituzioni e enti turistici nel convegno organizzato dalla Regione Lombardia che ieri ha di fatto concluso la kermesse milanese. Con buona pace del fiero masai che può tornare al caldo e ai ritmi a lui congeniali del Kenya.(30/09/2008)
Finale a tutta musica per la settimana mondiale del turismo a Malindi.
Una sfilata di gente festante, i malindini che con il loro sorriso contagioso invitano la gente ad unirsi in un'allegra processione per le vie della cittadina fino allo stadio comunale. Così è iniziata la giornata conclusiva della settimana mondiale del turismo, che quest'anno il ministro Najib Balala ha voluto celebrare proprio a Malindi, in gemellaggio ideale con Milano, che negli stessi giorni accoglieva gli stand del Kenya e di Malindi nella centralissima piazza dei Mercanti.
Allo stadio si è svolta la premiazione del torneo di beach soccer tenutosi nei giorni scorsi e i discorsi e ringraziamenti delle autorità, dal sindaco al viceministro del Turismo ai rappresentanti del Governo e dell'associazione Malindi & Watamu Tourism & Welfare Group. Nel pomeriggio via ai concerti, che hanno messo in mostra gli artisti migliori, tenuti in serbo per il sabato. La festa è terminata a mezzanotte davanti allo Stardust con gli applausi di turisti e residenti ai gruppi folkloristici locali. L'appuntamento, ci si augura, è per l'anno prossimo!(29/09/2008)
Si chiude oggi la kermesse del Kenya a Milano, dopo 5 giorni di grande affluenza.
Il giudizio degli operatori turistici e delle istituzioni keniote sarà sicuramente positivo: si concludono oggi le cinque giornate di festa del Kenya a Milano. Iniziata giovedì con l'inaugurazione dello spazio di piazza Mercanti, con la sua splendida loggia a due passi dal Duomo, alla presenza del Ministro del Turismo del Kenya, Najib Balala, la kermesse che ha presentato le meraviglie del Kenya ai lombardi ha registrato un'ottima affluenza e grande interesse hanno suscitato le esibizioni folokloristiche, lo stand gastronomico e quelli di informazione turistica di hotel e strutture presenti soprattutto sulla costa. Questa mattina il saluto ufficiale con il convegno sullo sviluppo dei rapporti tra Kenya e Lombardia. Ultimo giorno, dalle 10 alle 17 anche per informarsi su questo Paese e magari progettare una vacanza, gustare le specialità gastronomiche e conoscere le attività dell'associazione MWTWG e del portale malindikenya.net(29/09/2008) Il blog "Maldimalindi" compie un anno di vita.
29 settembre, una data cara tanto a Lucio Battisti ("seduto in quel caffé, io non pensavo a te...") quanto a Silvio Berlusconi, che compie 72 anni. Ma è una data importante anche per Nicola Biscardi e il suo blog "Mal di Malindi" che festeggia un anno di attività. Strumento utile per i frequentatori della rete che vogliono avere approfondimenti e curiosità sul pianeta Kenya e spazio di discussione, il blog del residente malindino Biscardi offre con puntualità e con arguzie uno sguardo alternativo di informazione italiana in questo Paese. Auguri, dunque!(29/09/2008)
Le cattive abitudini del praticante Senio Bonini.
Bonini a tutta querela. Non solo le istituzioni in Kenya, ma anche quelle della sua regione se la sono presa con i suoi metodi squallidi di fare giornalismo. Evidentemente quello del giovane free-lance toscano è un "modus operandi" ben studiato. La ricetta è semplice: parli di una cosa in generale, fai dare alla persona con cui stai parlando alcuni giudizi in generale e poi scrivi un bell'articolo su un altro argomento. L'ABC del giornalista truffaldino è in tavola! L'ambasciatore del Kenya è stato tirato in mezzo proprio nella stessa maniera che toccò a suo tempo al Presidente del Parco dell'Arcipelago toscano, il geologo e conduttore televisivo Mario Tozzi, al quale Bonini attribui giudizi pesantissimi sugli amministratori dell'isola d'Elba. In realtà Tozzi aveva fatto un discorso in generale, e lo rimarcò a più riprese. L'intervista da querela è stata pubblicata dal mensile livornese Trentagiorni e, una volta raggiunto dalle controaccuse di Tozzi, Bonini si è difeso attaccando, proprio come su Panorama contro la comunità malindina. "Confermo tutto".
" È bastato che il mensile livornese Trentagiorni diffondesse l’anticipazione dell’intervista al futuro presidente del Parco dell’Arcipelago, il geologo e conduttore tv Mario Tozzi, per far scoppiare una bufera. Una pioggia di reazioni, dichiarazioni, prese di posizioni che dall’Elba si è estesa a Firenze e a Roma. Pesantissime, infatti, le dichiarazioni attribuite a Tozzi, all’attacco dei sindaci elbani col suggerimento che si sottopongano a «una seduta psicanalitica», affermando anche che l’isola «sconta un’arretratezza culturale impressionate». Possibile che il presidente designato, la cui nomina è stata appena ratificata dalla commissione Ambiente della Camera e non ancora da quella del Senato, entri così a gamba tesa nel suscettibile mondo politico elbano, che nei suoi confronti nutre il timore che tra impegni scientifici e tv governerà il Parco part-time? Ma Tozzi smentisce. Dice che il consiglio psicanalitico non era rivolto ai sindaci elbani, ma che il suo era una riflessione generale sugli amministratori «che non si rendono conto dei patrimoni naturalistici»: «Non ho detto che i sindaci dell’Elba sono matti, neppure li conosco e con l’unico con cui ho parlato, Peria di Portoferraio, su Capobianco, mi ci sono trovato d’accordo». Alle 20.08 il geologo affida a un’email la sua posizione: «Trovo spiacevole oltre che non corretta l’interpretazione del mio pensiero. Voglio ribadire la mia massima stima e rispetto per i sindaci e le comunità elbane. Con loro collaborerò con la massima serenità e disponibilità, elemento indispensabile per un proficuo lavoro». Lui smentisce, ma Senio Bonini, elbano, 26 anni, giornalista praticante a Sky, conferma: «Confermo quanto riportato nell’intervista,raccolta intorno al 24 settembre»."(26/09/2008)
Ritmi e musica per la prima serata del turismo a Malindi.
Concerti, danze, colori, suoni e ritmi. Il trittico di giornate mondiali del turismo a Malindi sono iniziate all'insegna dello spettacolo, con i due palchi messi a disposizione dall'associazione Malindi & Watamu Tourism and Welfare Group. Dopo le iniziative programmate dal Kenya Tourist Office di Malindi (pulizia della cittadina, visite guidate nei luoghi d'interesse storico e naturalistico) dalle 16.30 al Sabaki Center ha preso vita un palco musicale con una band locale che ha intrattenuto i presenti con un mix di composizioni orginali e classici della canzone pop keniota, con l'immancabile "Jambo Jambo". Intermezzo piacevole con l'esibizione degli acrobati e applausi, proprio sul ciglio della strada. Ancora più coinvolgente l'atmosfera serale davanti alla discoteca Stardust, con il palco teatralmente ricavato dalla nicchia all'ingresso della discoteca (che per via dei lavori di rinnovamento ha cambiato l'ingresso), una scenografia affascinante che ha attirato molti presenti, turisti e locali. Purtroppo la mancata chiusura della strada ha evitato che le danze "giriama" coinvolgenti e variopinte scaldassero ancora di più l'ambiente. Confidiamo nella serata di oggi e soprattutto nel gran finale, per la giornata mondiale del turismo che cade proprio domani e inizierà con la processione, il meeting allo Stadio con le autorità e poi i due concerti conclusivi.(26/09/2008)
Inizia oggi la tre giorni del turismo a Malindi.
La festa è già iniziata, con l'accoglienza festosa ai turisti provenienti da Nairobi e Lamu e arrivati all'aeroporto di Malindi. Già da martedì ogni giorno ad accogliere i visitatori un villaggio turistico o un hotel, con un presente e un sorriso per ognuno, il Tourist Office di Malindi e l'associazione Malindi & Watamu Tourism and Welfare Group, che pubblicizza il portale malindikenya.net quale punto di riferimento per i servizi, le informazioni.
Il pianeta Malindi è online e anche in una settimana come questa, tutta dedicata nel mondo al turismo, può farsi conoscere meglio ed essere utile. Ma le iniziative più importanti e coinvolgenti della settimana del turismo a Malindi avranno inizio oggi, giovedì: dapprima con le visite guidate nei luoghi di interesse storico o naturalistico (il programma completo della manifestazione lo trovate nelle notizie), poi con la pulizia della cittadina, ad opera di studenti e di un comitato scelto per l'occasione. Ma per gli amanti delle danze e delle baldorie, ecco a partire dalle 16.30 il primo dei due palchi musicali situati in Lamu Road. Si accendono le luci sul Sabaki Center, per due ore di live concert ed esibizioni.
Alle 21 e fino a mezzanotte sarà invece la volta dello Stardust, che all'ingresso proporrà altri spettacoli per allietare turisti e residenti e onorare al meglio le giornate mondiali del Turismo, che il Kenya ha voluto quest'anno celebrare a Malindi. I palchi e la musica dal vivo proseguiranno con gli stessi orari anche domani e sabato. Al Galana Center inoltre sarà attivo il banchetto di malindikenya.net con le informazioni sull'iniziativa e la raccolta di firme contro il giornalismo becero e menzognero che infanga Malindi.(25/09/2008)
Cinquanta milioni di scellini dal Governo per gli ospedali del distretto di Malindi.
I fondi per la sanità, in Kenya, sono quanto mai importanti per migliorare le condizioni della popolazione locale e diminuire numeri di malattie e decessi che ne fanno inesorabilmente un Paese del terzo mondo. Così il Governo ha iniziato gli stanziamenti per migliorare le strutture ospedaliere pubbliche e nel distretto di Malindi arriveranno cinquanta milioni di scellini (circa cinquantamila euro) per nuovi equipaggiamenti e lavori di ripristino di reparti attualmente in disuso. Le migliorie riguarderanno circa venti strutture tra Malindi e Garsen. I soldi non sono molti ma è un primo passo avanti verso una riqualificazione della sanità locale che, senza l'aiuto degli italiani e delle cooperazioni, sarebbe davvero in condizioni preoccupanti.
(25/09/2008)
FERMIAMO I GIORNALISTI IRRESPONSABILI E IN MALAFEDE! MALINDI SI DEVE UNIRE PER DIFENDERE LA PROPRIA DIGNITA'!
L'associazione Malindi & Watamu Tourism & Welfare Group, il portale malindikenya.net con la collaborazione del Consolato Italiano di Malindi, promuove una raccolta di firme per far sentire la propria voce al mondo dell'informazione. Basta notizie gonfiate, basta infamità su Malindi, sulla sua comunità italiana e sui turisti che la frequentano. E' sotto gli occhi di tutti che i problemi che ci possono essere qui, esistono in ogni altra cittadina turistica del mondo e fanno parte dei tempi che stiamo vivendo. Perchè allora accanirsi contro Malindi e il Kenya? Fino a ieri, uno dei motivi è senza dubbio la mancanza di un contradditorio credibile, a causa anche della mancanza di unità e coesione all'interno della comunità italiana. Oggi però gli imprenditori e gli operatori turistici di Malindi, Watamu e Mambrui sono compatti ed il numero crescente di adesioni all'associazione MWTWG lo dimostra. Ma non solo: anche le istituzioni locali, gli operatori del sociale, i residenti e i villeggianti di lungo corso partecipano attivamente e con passione alle iniziative per promuovere il turismo e per salvaguardare il buon nome della costa keniota. Invitiamo pertanto tutti i cittadini, gli operatori, chiunque abbia una casa, un'attività e interessi di ogni tipo in questo Paese a sottoscrivere il documento allegato, aperto ovviamente anche alla popolazione locale e ai turisti che conoscono e frequentano la costa keniota. Una volta raggiunto un cospicuo numero di firmatari, provvederemo a spedire copie delle petizioni all'Ambasciata Italiana a Nairobi, al Ministero degli Esteri italiano e ai principali organi d'informazione. Contiamo sul vostro aiuto e sulla volontà di costituire un precedente per difendere Malindi e il Kenya dalle diffamazioni. Centinaia di lettere giunte al portale malindikenya.net e commenti sparsi tra il blog di Panorama e altre realtà di internet, una catena di e-mail arrivata a più di diecimila indirizzi, confermano che l'amore per questa terra è più forte della volontà di qualcuno di metterla in cattiva luce.
(25/09/2008)
Procede a gonfie vele la raccolta di firme anti giornalisti bugiardi.
Sono già centinaia le firme raccolte da malindikenya.net e dall'associazione MWTWG contro il giornalismo fazioso e menzognero che infanga Malindi. Nata dopo lo sconcertante articolo del periodico Panorama, la raccolta di firme si propone di raccogliere quante più adesioni possibili dalla comunità malindina (residenti stranieri, popolazione locale, turisti e operatori) per far sentire la propria voce alle istituzioni keniote e italiane e creare un precedente. "Si vuole far capire ai prossimi cronisti o reporter che verranno in Kenya in cerca di scoop - ha spiegato il presidente di MWTWG, Renzo Quaciari - che non possono inventarsi le notizie di sana pianta nè calpestare la nostra dignità senza subirne le conseguenze. Ovviamente siamo sempre disponibili a parlare con la stampa, a collaborare con loro ed aiutarli se è il caso, ma non presteremo il fianco a campagne denigratorie che non si basano su prove concrete e che non tollerano il contraddittorio".(25/09/2008) Ora la Serie A italiana scopre i giovani campioncini kenioti. Il Kenya per gli italiani è da tempo sinonimo di vacanze: terra di safari unici al mondo, di escursioni e, lungo la costa, di mare, sole e spiagge bianche. Ora anche un'altra passione tipicamente italiana attrae i nostri connazionali e fa sognare i kenioti, il calcio. Da qualche tempo infatti i talent-scout delle squadre della Penisola hanno messo gli occhi sui giovani talenti di Nairobi e dintorni. Il varco è stato aperto dal Parma, che l'anno scorso si è assicurato le prestazioni di Mc Donald Mariga, centrocampista della nazionale e punto di forza degli emiliani. Adesso la notizia arriva da Udine, e vuole la compagine friulana interessatissima a Francis Kahata, diciassettenne fantasista del Thika United e titolare della Under 17 keniota. L'Udinese è da anni conosciuta come una delle migliori piazze in Europa per l'inserimento e la crescita di talenti africani, non soltanto dal punto di vista calcistico ma anche sul piano umano, con college e responsabili che si interessano in primis all'ìstruzione e all'educazione dei giovani. Così fecero con Suleiman "Sulley" Muntari, preso giovanissimo in una scuola di calcio in Ghana e ora approdato nell'Inter dei campioni e di Mourinho. La stessa scuola in Ghana in cui i bianconeri di Udine manderanno la stellina keniota a fare uno stage di un mese, per poi ingaggiarlo. Per lui è un'occasione unica, la chance di riscattare la povertà a colpi di pallone e di promuovere il Kenya nel mondo dello sport, come già fanno da anni gli atleti del mezzofondo.(25/09/2008)
Tourism Week a Malindi, il programma completo:
MARTEDI' 23 settembre: h 8.00 Accoglienza all'aeroporto di Malindi organizzata dal Kilili Baharini.
MERCOLEDI' 24 settembre: h. 8.00 Accoglienza all'aeroporto di Malindi organizzata dal Turtle Bay Hotel e dal Coral Key Resort
GIOVEDI 25 settembre: h. 8.00 Accoglienza all'aeroporto di Malindi organizzata dal Sea View Resort, dalle 9 alle 12.30 pulizia di Malindi nella zona del porto, piantumazione di alberelli. Visita al Kipepeo Butterly Project, passeggiata a Mida Creek, visita al Vasco Da Gama Pillar. Ore 16.30 palco in Lamu Road, esibizioni live davanti al Sabaki Center fino alle 18.30. Ore 21.00 palco in Lamu Road all'ingresso della discoteca Stardust fino alle 24. Banchetto dell'associazione MWTWG nel parcheggio del Galana Center. Mercatini tribali.
VENERDI' 26 settembre: h. 8.00 Accoglienza all'aeroporto di Malindi organizzata da Ocean Sports Watamu. Dalle 9.00 alle 14 Workshop al Temple Point Watamu con pranzo. Dalle 14 alle 15 al campo di beach football del porto, torneo di calcio. Ore 16.30 palco in Lamu Road, esibizioni live davanti al Sabaki Center fino alle 18.30. Ore 21.00 palco in Lamu Road all'ingresso della discoteca Stardust fino alle 24. Banchetto dell'associazione MWTWG nel parcheggio del Galana Center. Mercatini tribali
SABATO 27 settembre: h. 9.00 Processione per le vie di Malindi fino allo Stadio. Ore 10 Intrattenimento allo Stadio e cerimonie con premiazioni. Ore 12 Presentazione degli ospiti d'onore. Ore 16.30 palco in Lamu Road, esibizioni live davanti al Sabaki Center fino alle 18.30. Ore 19 Serata culturale al Lawford's Hotel (serata ad invito). Ore 21.00 palco in Lamu Road all'ingresso della discoteca Stardust fino alle 24. Banchetto dell'associazione MWTWG nel parcheggio del Galana Center. Mercatini tribali.(22/09/2008)
Malindi celebra il World Tourism Week con tre giorni di musica e iniziative.
Che la festa abbia inizio! Malindi, chiamata a rappresentare il Kenya per la giornata mondiale del Turismo che, come ogni anno, cade il 27 settembre, risponde con tre giorni di feste per coinvolgere i turisti e i malindini e la sua via principale, Lamu Road, trasformata in una sfilata di colori, musica, mercatini e baldoria. In realtà già da martedì prossimo, all'aeroporto di Malindi, si inizierà a respirare un'aria di accoglienza particolare, infatti i bambini dello Watoto Kenya Orfanage di Makobeni offriranno gadgets forniti dalla rivista Travelkenya e anche diversi hotel e villaggi turistici di Malindi e Watamu contribuiranno a rendere l'atmosfera gioviale. L'accoglienza all'aeroporto di Malindi sarà attiva fino a venerdì, dalle otto del mattino. Giovedì invece, a partire dalle 9.30 fino alle 12.30 circa, si entra nel vivo delle iniziative, con la pulizia della città, da parte di bambini e volontari lungo la zona del porto e il centro della città in particolare, saranno piantati alberelli e ci saranno visite guidate in siti di importanza storica e naturalistica. Dalle 16.30 si accendono i colori e le musiche in uno dei due palchi allestiti dalla MWTWG: al Sabaki Center ci sarà musica dal vivo fino alle 18.30. Il "secondo set" è previsto invece a partire dalle 21, all'ingresso della discoteca Stardust, fino a mezzanotte. Di fronte, nel parcheggio del Galana Center, ci sarà il banchetto dell'associazione con informative, la raccolta firme contro la stampa faziosa e gadgets. Il programma musicale avrà la stessa cadenza per tutti e tre le giornate degli "World Tourism Days", e Lamu Road sarà un'unica kermesse arricchita dalla presenza di mercatini tipici masai, giriama e dagli "handcraft" locali. Venerdì a partire dalle 9 il Temple point organizzerà uno workshop in cui si discuterà di turismo con media e operatori del settore e nel primo pomeriggio nel campo di beach football del porto di Malindi inizierà un torneo di calcio. Dopo un'altra serata di balli e concerti, sabato la giornata più importante e conclusiva con la processione dal centro cittadino allo Stadio di Malindi, la cerimonia ufficiale con le autorità locali e le celebrazioni con gli ospiti d'onore. Palco a tutta musica alle 16.30, sempre al Sabaki Center fino alle 18.30 circa e grande festa finale, con appuntamenti culturali al Lawford's Hotel a partire dalle 19,30. Si chiude con le esibizioni dal vivo davanti allo Stardust dalle 21 in poi e tutta Lamu Road vestita a festa per celebrare Malindi quale località turistica più importante di tutto il Paese, istituendo anche una sorta di gemellaggio con Milano, dove negli stessi giorni, nella centralissima piazza dei Mercanti, si tiene la mostra sul Kenya.
(20/09/2008)
La replica del recidivo Bonini e una raccolta di firme all'orizzonte a Malindi.
Dieci giorni dopo il diffamatorio articolo di Panorama, che tratta la comunità di Malindi come un'accolita di pedofili o complici dello sfruttamento di minori e di "boss" in grado di fare il bello e il cattivo tempo con le forze dell'ordine e con le istituzioni (l'autore Bonini o è in una malafede senza precedenti o non sa proprio l'enormità delle panzane che ha scritto...), arriva la sua replica alle centinaia di mail e di lettere spedite a lui, alla redazione del periodico e al nostro sito. Nel correggere il tiro ("parlavo solo di alcuni italiani"), Bonini conferma le interviste fatte e presta il fianco, con la sua recidività, all'azione legale che l'associazione Malindi & Watamu Tourism and Welfare Group sta preparando con dovizia di particolari e a una raccolta di firme in tutta la costa Nord che coinvolgerà non soltanto imprenditori e operatori turistici, ma chiunque viva, frequenti e abbia acuore questi luoghi.
(20/09/2008)
Tremila euro dagli amanti liguri delle Harley Davidson ai bambini di Mayungu.
Un successo pro-Kenya, il raduno di domenica scorsa a Portofino. Gli amanti delle Harley Davidson della Liguria si sono dati appuntamento per un meeting particolare, che aveva come fine la raccolta di fondi per il Mayungu Children Center. "Abbiamo raccolto tremila euro - conferma il presidente del "Portofino Coast Chapter" Beniamino Migliore - che destiniamo ai bambini di Mayungu. Questa operazione di solidarità si deve a una mia vacanza a Malindi, durante la quale ho avuto la possibilità di conoscere le brave persone che mandano avanti l'orfanotrofio". Le sfavillanti cromature delle moto americane per una volta non offrono un colpo d'occhio fine a se stesso, ma aiutano il "motore" della solidarietà italiana a Malindi. "Eravamo in trecento - assicura Migliore - un successo che ripeteremo presto!
(20/09/2008)
Malindi: un battesimo in riva al mare per la splendida Cassandra.
E' nata dieci giorni fa a Mombasa, i suoi genitori Ivan e Valentina lavorano entrambi a Malindi e l'hanno voluta battezzare sulla spiaggia di Rosada, in una cornice ricca di fascino ed evocatrice di emozioni. Il prete, un'enorme conchiglia per l'acqua benedetta, il tramonto che colora di tinte tenui l'oceano e soprattutto una buona rappresentanza di residenti malindini con parenti e amici giunti dall'Italia. In un continente in cui grazie a Madre Natura è facile tornare ai primordi, all'essenza delle cose, un evento come questo diventa l'occasione per condividere insieme un'emozione quale deve essere la nascita di un nuovo essere umano, generato dall'amore di due persone che sapranno in questo luogo trasmettergli con i tempi giusti e senza tante sovrastrutture del mondo occidentale, i principi e la passione per la vita. Visibilmente emozionati, papa Ivan e mamma Vale si sono coccolati la loro meravigliosa Cassandra che, nonostante la sfilata di amici, parenti e conoscenti desiderosi di vedere il piccolissimo gioiello di famiglia, ha continuato imperterrita a dormire, coprendosi gli occhietti dai flash dei fotografi con la manina. Tornare a vivere con gioia e passione rituali ormai assimilati, Malindi e l'Africa offrono anche questo.
(19/09/2008)
Le Harley Davidson sfilano a Portofino, per aiutare gli orfani di Mayungu.
Il cuore, se c'è di mezzo l'Africa, è capace di rombare come un motore. In questo caso il motore di una sfavillante Harley Davidson. Si sono dati appuntamento domenica scorsa a Portofino, gli appassionati delle due ruote più famose del mondo, con un nobile intento, radunarsi per raccogliere fondi da destinare al Mayungu Children Center, uno degli orfanotrofi gestiti da italiani a Malindi. Lo hanno fatto attraverso una lotteria, raccogliendo una cospicua somma che verrà utilizzata quanto prima per opere di miglioramento della struttura. Alla manifestazione, organizzata dal "Portofino Coast Chapter" avrebbe dovuto partecipare anche l'attore americano George Clooney, appassionato di Harley Davidson e spesso ospite nella splendida cittadina ligure, ma all'ultimo minuto ha declinato per altri impegni. In ogni caso la festa è riuscita in pieno, con il Kenya e i bambini di Mayungu a ringraziare!
(18/09/2008)
Si prepara una raccolta di firme a Malindi, continuate a scrivere nello spazio lettori e al direttore di Panorama!
E' arrivata finalmente la risposta di Senio Bonini alle centinaia di mail ricevute dal periodico Panorama, dal blog online della testata e dal nostro spazio lettori. Nel frattempo a Malindi si prepara una raccolta di firme estesa a tutti coloro che operano, vivono, risiedono anche saltuariamente in questo Paese e conoscono la realtà di Malindi, una realtà che è propria di una cittadina africana che vive di turismo ma che è ben lontana da quella descritta in articoli come quello pubblicato da Panorama. Anche i cittadini kenioti hanno risposto positivamente all'iniziativa. Nei prossimi giorni si passerà dal "porta a porta" a veri e propri banchetti pubblici in alcuni esercizi di Malindi, come il Bar Bar, di fianco al consolato italiano che pure appoggia l'iniziativa, organizzata dall'associazione MWTWG e dal portale malindikenya.net. E' sempre attivo sul portale lo spazio lettori, nel quale da oggi potete esprimere il vostro parere anche riguardo alla replica del freelance Senio Bonini, la sua risposta alle nostre rimostranze nei confronti del suo articolo infamante e diffamatorio. Potete anche continuare a scrivere al direttore di Panorama e all'autore dell'articolo, ecco le mail: belpietro@panorama.it eseniobonini@yahoo.it.
(18/09/2008)
Caso Panorama, la risposta di Bonini: "Ho parlato solo di alcuni italiani".
Bonini al contrattacco, con qualche tentativo di ridimensionare le bordate sulla comunità italiana di Malindi. Sono passati undici giorni dall’uscita dell’inchiesta di Panorama dal titolo “Gli italiani che comprano le bambine a Malindi”, firmata dal freelance Senio Bonini, e finalmente arriva la sua risposta (in versione integrale nello Spazio Lettori). Ci ha pensato molto, insieme con il direttore del periodico Panorama, sommersi dalle mail arrivate a lui personalmente e in redazione, ai “post” pubblicati sul blog della testata online e dalle lettere pubblicate dal sito malindikenya.net. La risposta non è conciliante, come ci si poteva anche aspettare, né riduce la portata del fenomeno (come oggettivamente dovrebbe essere, secondo una realtà che è sotto gli occhi di chiunque viva risieda per diverso tempo a Malindi), anche se si cerca di spostare il tiro sulla comunità italiana di residenti. Bonini però conferma la fondatezza della sua inchiesta e punta il dito su chi lo ha criticato. Il giornalista attacca subito scrivendo come la quantità di “calunnie” e di offese che gli sono arrivate “rappresentino più una conferma di quanto denunciato che una legittima confutazione”. A questo insomma porta, secondo Bonini, il diritto di replica di centinaia di persone che si sono sentite chiamate in causa. Chiaramente non si fa menzione di tutte le mail garbate che sollevano il problema, delle critiche costruttive, dei dati contrapposti alle molte sue dichiarazioni campate in aria. A meno che il parere di un venditore di conchiglie ex spacciatore di eroina non valga più di quello del console di Malindi... Bonini dice di essere in possesso di foto di ragazzine dai 10 ai 14 anni davanti, se non dentro, ai locali citati nel pezzo. Peccato però che nel pezzo non venga citato alcun locale e che le foto pubblicate da Panorama non mostrino nulla di tutto ciò. Poi sceglie di rispondere solo ad alcune critiche a lui mosse, senza mai citare la fonte: chi nega che lui sia stato in Kenya (noi non lo abbiamo mai fatto, magari qualche lettore nelle mail inviate), chi non crede che le sue interviste siano vere o ricalchino i temi da lui trattati. Le nostre informazioni a riguardo sono totalmente opposte. Vedremo. Ma l’autore dell’inchiesta è anche capace anche la mano che ha lanciato sassi e fango contro Malindi, assicurando che non ce l’ha con la cittadina e con la sua comunità italiana, affermando che non ha mai fatto discorsi in generale, ma di aver parlato solamente di “alcuni italiani”. Insomma, Bonini riesce a smentire anche il suo stesso articolo, in cui citando il rapporto Unicef sentenzia: “mette spalle al muro la comunità italiana di Malindi” (nel rapporto si parla di Malindi come di Mombasa, Ukunda, Mtwapa e altre località della costa, ndr). Gli italiani che vivono qui secondo Bonini fanno i loro porci comodi in ville blindate che sono come “fortini inaccessibili” e tra i pedofili ci sono “imprenditori, gente che è venuta qui a rifarsi una vita e anche residenti storici”, d’altronde lui ha decine di nomi e cognomi fatti da una ragazzina di dieci anni e dal famigerato ex spacciatore di eroina Ali… In conclusione del suo nuovo “articolo”, Bonini ammette che l’inchiesta pubblicata da Panorama è retrodatata, come noi per primi abbiamo denunciato. Ma “l’accusa è pretestuosa se non strumentale” dice il freelance toscano, che si giustifica con il fatto che Panorama gli avrebbe chiesto verifiche e riscontri. La domanda viene spontanea, ma se un giornalista è in buona fede, perché non scriverlo subito? I reati gravissimi come lo sfruttamento dei bambini non cadono mai in prescrizione, purtroppo è così anche per i pessimi articoli di giornalisti che cercano lo scoop a tutti i costi, anche dove c’è una sola vera notizia: Sulla costa keniota (e non solo a Malindi) secondo un’indagine dell’Unicef di Nairobi che si riferisce a poche decine di racconti estrapolati da diari di ragazzine minorenni problematiche, il 18% del turismo sessuale minorile vede coinvolti clienti italiani. E’ facile rilevare che, nonostante la poca consistenza dell’indagine dell’Unicef di Nairobi, il problema esiste, ma lo scoop giornalistico, lo ribadiamo, proprio no.
(18/09/2008)
Presentazione a Milano del libro "The art of recycling in Kenya"
Viene presentato oggi alle 19 a Milano, allo spazio "Nhow Art" del Nhow Hotel di via Tortona 35, il libro della "malindina" Annelise Della Rosa sull'arte del riciclo in Kenya. Il bellissimo volume, presentato in anteprima lo scorso agosto al Lawford's di Malindi, è un viaggio tra le discariche e gli slu, dove la povertà estrema diventa creatività, dove c'è la possibilità di un riscatto artistico per i ragazzi di strada e i giovani disagiati. Sono scatti fotografici realizzati tra villaggi e mercati kenioti dove si sviluppano anche attività e forme di sostentamento autonome. Un'iniziativa veramente affascinante e singolare, un libro imperdibile che ci racconta un Kenya contemporaneo il cui ricavato andrà totalmente ad Amref per progetti nel Paese.
(18/09/2008)
Trasferito a Mombasa l'italiano accusato di adescamento di minorenni.
“Medardo Caretta, l'italiano di 75 anni condannato in primo grado dalla corte di Malindi per adescamento di minorenni e assolto dalle accuse di violenza sessuale, è stato trasferito ieri dall'ospedale distrettuale di Malindi, dove era ricoverato a causa delle sue precarie condizioni di salute, nell'infermeria del carcere di Shimo La Tewa a Mombasa, ritenuta più idonea alla sua sorveglianza. Dalle informazioni in nostro possesso, le autorità lo hanno prelevato ieri mattina e Caretta era in condizioni precarie, camminava e ha potuto intrattenersi con la figlia. L'italiano, originario di Alba, in provincia di Cuneo, è stato condannato in primo grado a cinque anni di carcere ed è in attesa di appello. A differenza di quanto enunciato dall'ormai squallidamente noto articolo di Panorama, la legge keniota è inflessibile sulle violenze o sui tentativi di violenza a minori e la vicenda Caretta, qualora l'italiano sia riconosciuto colpevole di adescamento, lo sta ampiamente dimostrando.
(17/09/2008)
Il Kenya in festa a Milano, dal 26 al 29 settembre: ecco il programma.
Una grande festa, un'occasione per scoprire il Kenya e tutte le sue meraviglie: natura, tradizione, cultura, gastronomia, viaggi e turismo. Le "quattro giornate" del Kenya a Milano, da venerdì 26 a lunedì 29 settembre, si inseriscono nelle celebrazioni annuali della settimana mondiale del Turismo, e il Ministro keniota Najib Balala ha pensato bene di offrire una panoramica sul suo Paese nella centralissima Piazza dei Mercanti con la sua affascinante loggia, a due passi dal Duomo, che si trasformerà in una fiera di Nairobi, Mombasa o Malindi. Sarà Balala stesso ad inaugurare la festa, dando il la a un calendario fittissimo di appuntamenti, segnati da spettacoli tradizionali dal grande potere evocativo, vere e proprie attrazioni: le danze dei guerrieri Masai, e le esibizioni, una per giornata, di tre gruppi etnici della costa keniota: Swahili, Giriama e Taita. Negli stand della loggia milanese, spazio a mostre d'arte e fotografia, offerte turistiche (presenti anche agli associati MWTWG, Casinò di Malindi, Coral Key Resort, Aquarius di Watamu oltre a tour operator, alberghi ed altre compagnie) e promozioni. Interessante anche lo stand gastronimico della mostra, in cui si potranno assaggiare le specialità di una cucina esotica e a suo modo "fusion", perchè sapiente commistione tra arte culinaria araba, indiana, portoghese e inglese e la cucina di sostentamento africana. Gli orari: venerdì 26 Inaugurazione ore 11, apertura al pubblico 13-18. Sabato 27 e domenica 28 orario continuato dalle 10 alle 20. Lunedì 29, infine, dalle 10 alle 16. Sarà presente alla quattro giorni keniota anche il portale malindikenya.net, per farsi ulteriormente conoscere, insieme con l'associazione Malindi & Watamu Tourism and Welfare Group, e far conoscere tutti i lati migliori di questo Paese e degli italiani che qui vivono e lavorano.
(17/09/2008)
Malindi in festa, si è sposato il "genio" dei computer!
Chi non lo conosce, evidentemente non possiede un computer o in alternativa non ama le nuove tendenze della musica da discoteca. Lui è Vincenzo, alias Dj Doctor Vey, titolare dell'internet point più frequentato di Malindi e "music maker" di Radio Capital. Al suo matrimonio, sulla spiaggia del White Elefant, c'era una bella fetta di residenti di Malindi, ma anche molti amici di Nairobi dell'incantevole consorte, Lilian Odongo, ex manager di un noto ristorante malindino. Cornice incantevole, organizzazione perfetta, gran buffet e festa danzante fino a sera inoltrata con musica dal vivo. Questi gli ingredienti di un matrimonio che si è trasformato in festa mondana. La redazione di malindikenya.net fa i migliori auguri alla coppia per un'unione felice e duratura.
(14/09/2008)
Valanga di mail nello spazio dei lettori di malindikenya.net e anche sul blog di Panorama!
Prosegue l'iniziativa lanciata da malindikenya.net, le caselle mail della redazione di Panorama sono continuamente inondate di lettere di sdegno da parte dei lettori che conoscono la realtà di Malindi e condannano l'articolo terrorista di Bonini. Molte anche le mail che arrivano alla nostra redazione, non tutte sono pubblicabili per il loro contenuto. Ricordiamo che pubblicheremo nella "spazio lettori" solo quelle che non contengano insulti o volgarità. Ringraziamo chi ha capito, dopo i primi giorni (in cui la rabbia era ancora da sbollire) le mail offensive sono diminuite e fanno spazio sempre più a critiche costruttive e denunce a ragion veduta (che non è nemmeno impresa ardua, di fronte a questo articolo). Segnaliamo, tra le tante, un'appassionata lettera di Paolo Sapone dal titolo "La vera tristezza degli italiani" e quella, altrettanto indignata, di Camilla Frasca Caccia, inviata anche a Belpietro. Difficile davvero stare dietro a tutti i lettori, ma lo spazio di malindikenya.net è nato per questo e la vostra voce è fondamentale, quindi continuate a scrivere, a noi nel form apposito, al direttore (belpietro@mondadori.it) e all'autore (seniobonini@yahoo.it). Ringraziamo tutti coloro che hanno lasciato una testimonianza importante di quanto l'amore per Malindi, per il Kenya e in naturale senso di protezione da chi invece vi si accanisce, sia un fatto reale, a differenza delle balle inventate da chi è apparso sulla costa nel luglio 2007, vi ha trascorso una settimana e si è inventato il 90% di ciò che ha scritto. Intanto si possono leggere commenti interessanti anche sul blog di Panorama, che viaggia alla media di 5 "post" al giorno. Riconosciamo, semicelati dai "nickname", alcuni ex residenti in Kenya (Baridi, Pippovero,Umberto) che hanno ancora Malindi nel sangue e nel cuore e conoscono bene la vita e le abitudini degli italiani quaggiù. Chi conosce Malindi non può che criticare (è un understatement) questo articolo. Ricordiamo che bisogna iscriversi al blog del sito per poi poter aggiungere un commento. Chiaramente, da Panorama e dall'autore delle assurdità, ancora nessuna risposta.
(13/09/2008)
Panorama: ecco perchè le vie legali sono l'unica strada.
Un'inchiesta confezionata tredici mesi fa, due interviste mai effettuate e altrettante estorte con l'inganno, oltretutto a due rappresentanti delle istituzioni italiane. Uno pseudo prefetto o comunque una carica amministrativa malindina completamente inventata, due giornalisti locali le cui annotazioni si riferiscono al 2004 e il resto un resoconto senza testimoni o fatti realmente accaduti. Non è il manuale del pessimo giornalista e nemmeno un'avvertenza su come non bisogna effettuare un'inchiesta, ma l'incredibile articolo pubblicato su uno dei periodici più letti in Italia.
Sono passati quattro giorni dalla pubblicazione della nostra risposta alla sciagurata inchiesta di Panorama, carica appunto di falsità, inesattezze, dati parziali, interviste mai effettuate o distorte e stralci copiati in maniera grossolana e tendenziosa da articoli internet, risposta che è coincisa con l'invio di una mail all'indirizzo personale del direttore della testata, Maurizio Belpietro. Nessuna replica, commento, nemmeno una semplice “ricevuta di ritorno”. Né dal direttore, né tantomeno dall'autore dell'articolo. Così, com'era stato annunciato nella lettera, l'Associazione Malindi & Watamu Tourism and Welfare Group (MWTWG), che raccoglie un buon numero di imprenditori e operatori turistici della costa nord keniota, ha iniziato le pratiche per adire a vie legali, ovviamente in Italia, contro Panorama e Bonini. Nel frattempo si prepara a Malindi una raccolta di firme per un'altra iniziativa comune, estesa anche ai residenti e ai cittadini kenioti che si sentono offesi e penalizzati da un'inchiesta del genere. Tra i dati raccolti in questi giorni, che vanno ad aggiungersi alle menzogne e alle “sparate” dell'inchiesta dal titolo “Gli italiani che comprano le bambine a Malindi”, risaltano altri particolari che, se ce ne fosse bisogno, vanno a confermare che l'inchiesta è quasi totalmente inventata! Intanto le intervista all'ambasciatore Pierandrea Magistrati (come ci ha confermato il responsabile del Comitato Italiani all'estero per la costa keniota, Franco Nofori, che ha parlato con lo stesso Magistrati) risale a tredici mesi fa ed è ingannevole, infatti riguardava un discorso ad ampio raggio su possibili iniziative del Ministero degli Esteri italiano in Kenya, non si parlava di pedofilia né tantomeno di Malindi. Estorta invece dopo una semplice richiesta di non parlare dell'argomento, l'intervista riportata con virgolettato che riguarda il console di Malindi, Roberto Macrì, interpellato sempre in quel periodo. Vanno ad aggiungersi all'intervista totalmente inventata all'ex capo della polizia di Malindi Opyo (che non è più tale dal luglio 2007) e a una serie di riferimenti falsi o datati. Ultimo tra i quali, risultante da un'indagine effettuata in questi giorni da malindikenya.net, il nome “Haman Shambi”. Ritenuto da Bonini “una sorta di prefetto della città”. Ricerche approfondite nelle pubbliche amministrazioni malindine, nelle piazze, nelle comunità islamiche, indiane e locali, hanno confermato che non solo il presunto Shambi non risulta negli annali come dipendente o rappresentante di qualsivoglia ente pubblico o privato, ma che il nome Haman non esiste a livello locale e che tutti gli Shambi di Malindi, interpellati (sono una trentina) non hanno mai sentito parlare di un individuo che possa aver utilizzato quel nome o che sia in grado di spacciarsi come “una sorta di prefetto” e conoscere le abitudini o la storia degli italiani a Malindi. Se l'associazione MWTWG è già coinvolta in una causa, il portale malindikenya.net e il suo direttore, giornalista professionista, ha ottimi elementi per chiedere la sospensione, se non la radiazione, dall'albo dei giornalisti, di Senio Bonini, ammesso che ne faccia parte.
(13/09/2008)
EDITORIALE | Bombe e boomerang.
“Avete visto che bomba ho fatto scoppiare?”. Questa è la frase che il freelance autore dell'assurda inchiesta pubblicata da Panorama (davvero, per chi ha fatto la gavetta in strada tanti anni e ha il mestiere nel sangue, risulta difficile chiamarlo “giornalista”) ripete a tutti in questi giorni. Come un invasato, la propone con fierezza anche a chi lo chiama per fare le sue rimostranze e a rappresentanti delle istituzioni. Ecco con chi abbiamo a che fare, con un ragazzino piromane a cui è stato insegnato che l'etica dell'arte che fu di Calasso, Montanelli e nel campo delle inchieste all'estero di Enzo Biagi, Tiziano Terzani, Ettore Mo, viene molto dopo del potere deflagrante di una balla, di un'esagerazione, di uno scandalo strappato con il forcipe e scagliato con forza in faccia al lettore. D'altronde viviamo ai tempi dell'audience, tempi in cui i giovani cronisti sognano di lasciare prima possibile la carta stampata e approdare in televisione (Bonini stesso si vanta più di aver condotto un programma su Radiorai, piuttosto che di un buon articolo, forse anche perché non ne ha mai fatti...), tempi in cui l'importante è spararla più grossa possibile per ottenere notorietà. Poi c'è da accontentare lo sponsor, l'inserzionista o il destinatario della “marchetta”. Perchè Bonini (se non è proprio un bimbo) sa bene che questa sua sparata totale costituisce un servizio, uno “smash” vincente a quei soggetti che nel denunciare una situazione mille volte più grave di quella che è in realtà, ne trarranno indubbiamente benefici, anche economici. Ecco quindi che le ambizioni del giovane freelance e quelle di chi se ne è servito. In una società allo sbando e con un Governo italiano all'interno del quale si avvertono azioni concrete contro le cattive abitudini abitudini, sarebbe ora che le “bombe esplose” tornassero ad essere boomerang.(13/09/2008)
Via del Ministro Balala alla nuova strada per Lamu e al porto.
Sembrano già maturi i tempi per iniziare a progettare i lavori per collegare con una strada asfaltata Lamu a Malindi. Com'è noto ad oggi la strada asfaltata arriva dopo Garsen, restano centoventi chilometri di sterrato fino alla cittadina-isola a nord della costa keniota. "I lavori partiranno presto" ha assicurato il ministro del Turismo, dopo aver concertato i tempi con il ministero delle infrastrutture. Ma nel frattempo si parla anche di un nuovo polo marittimo in Kenya, con la ristrutturazione e l'ampliamento del porto di Lamu, per il quale sarebbero già stati stanziati i fondi. Il porto di Lamu, in coincidenza con la nuova strada, potrebbe alleggerire il lavoro di quello di Mombasa ed essere un ottimo svincolo per le merci provenienti da est, che prenderebbero poi la strada di Nairobi da Lamu, senza congestionare il traffico sulla Mombasa-Nairobi, senza contare i camion che transitano da Malindi perchè diretti a Lamu o Garissa o al confine con la Somalia.
(12/09/2008)
E' tornato in Italia l'italiano rapinato nel "bush" di Malindi.
"Sono stato davvero imprudente, ho rischiato grosso" Ammette la sua leggerezza, Luigi Turiello, il turista italiano che l'altra sera è stato rapinato da due malviventi armati di pistola che, al suo tentativo di resistenza, hanno sparato colpendolo di striscio a un fianco. "Ultimamente avevo cambiato le mie abitudini, è mi rendo conto di aver fatto la scelta sbagliata".
Si riferisce chiaramente alla decisione di uscire a piedi dal Muryema Cottage, nell'interno di Malindi, nella zona buia e poco raccomandabile del cimitero, alle nove di sera per andare a cena. Qualche migliaio di scellini, il telefonino cellulare e la carta di credito, bloccata l'indomani mattina dal padre Michele. Ieri Luigi era già guarito e pronto per partire, come era già previsto dal suo biglietto. "Ma tornerò - ha precisato - questa brutta esperienza fa parte delle cose della vita, ci rivedremo presto"
Intanto prosegue la caccia all'uomo della polizia nel quartiere di Mtangani e in tutta Malindi, per stanare i due protagonisti di questo episodio per fortuna isolato.
(11/09/2008)
Italiano leggermente ferito in rapina a Malindi.
Un italiano di quarant'anni, Luigi T. residente a Milano, è stato ferito leggermente ieri sera da un colpo di pistola durante un'aggressione per rapina, ieri sera a Malindi. L'uomo, intorno alle 21, stava camminando in una zona interna della cittadina, a poche decine di metri dal cimitero, quando due persone armate lo hanno fermato, intimandogli di consegnare loro lo zaino e il portafoglio. Al netto rifiuto del malcapitato, è scattata l'aggressione. L'uomo ha cercato di difendersi e di reagire, ma uno dei malviventi ha estratto una pistola e ha fatto fuoco come per spaventarlo, colpendolo si striscio all'altezza di un fianco. L'italiano, che frequenta Malindi da una ventina d'anni e vi trascorre spesso le ferie, è riuscito a tornare sui suoi passi fino al cottage dove era alloggiato, e avvertire la polizia. Le forze dell'ordine sono arrivate sul posto immediatamente, e così un'ambulanza che lo ha subito trasportato in una clinica locale. Luigi T. è stato medicato e dichiarato guaribile in due giorni. Le sue condizioni sono buone, dopo la nottata può già camminare e mangiare. Domani, come era già previsto, tornerà in Italia insieme al padre che come lui trova in vacanza a Malindi. "Nonostante si tratti di un caso isolato - spiega il console italiano a Malindi, Roberto Macrì - da sempre noi sconsigliamo di spingersi a piedi di sera, con il buio, in zone decentrate e non illuminate. Come tutte le località turistiche, anche Malindi in periferia e con l'oscurità può riservare spiacevoli sorprese". Le forze dell'ordine sono sulle tracce dei rapinatori.(10/09/2008)
Scrivete a Belpietro e Bonini!
La Malindi che lavora, si impegna, si sta risollevando dalla crisi politica del Paese, promuove questa meta e lavora di concerto con le istituzioni; la Malindi che apre ogni mese un nuovo orfanotrofio, restaura una scuola, adotta a distanza bambini, regala strumentazioni agli ospedali locali, mette in piedi progetti di solidarietà, aiuta l'agricoltura locale, costruisce pozzi. La Malindi che con i suoi business da sostentamento a 10.000 famiglie locali, sarà contenta di vedersi dare dei pedofili da chi trasforma una cittadina turistica come le altre, con gli stessi problemi, in una bolgia infernale di pervertiti. Se volete scrivere direttamente (per favore, no insulti) al direttore di Panorama Belpietro e all'autore del disgustoso articolo Bonini, ecco gli indirizzi mail: belpietro@mondadori.it e seniobonini@yahoo.it E fateci sapere se e cosa vi rispondono!
(9/09/2008)
www. panorama.it, inviate anche voi una lettera di sdegno!
Non occorre acquistare una copia di Panorama, per leggere lo sciagurato servizio di Bonini, basta navigare sul sito del periodico (www.panorama.it). Fino a ieri l'articolo svettava in "home page", oggi lo trovate nella sezione "Mondo". Ma ad esso è collegato un blog, per commentare l'articolo bisogna registrarsi sul sito e poi si può partecipare al dibattito. Invitiamo i lettori a farlo e lasciare il loro pensiero, proprio come hanno fatto ieri tempestando la nostra casella di posta di mail, di cui diamo conto nella sezione dello spazio ai lettori. La stessa cosa si può fare inviando le proprie rimostranze e i propri pensieri in merito alle redazioni di quotidiani e riviste, alle apposite rubriche delle "lettere al direttore" e via discorrendo. Siamo in tanti a sentirci offesi e indignati da un articolo in gran parte inventato di sana pianta. Occorre reagire e mostrare che Malindi è viva e non è quella descritta da chi vuole far sensazione ad ogni costo.
(9/09/2008)
Falsità e inesattezze, la Malindi che non esiste è su Panorama.
Falsità, inesattezze, stralci vecchi, dati superati.
Non si può nemmeno parlare dell’ennesimo articolo sensazionalista in negativo su Malindi, perché questa volta il servizio pubblicato sull’ultimo numero di Panorama, dal titolo “Gli italiani che comprano le bambine a Malindi”, va decisamente oltre.
Si tratta di un reportage che ha pochissimi legami con la realtà di Malindi, costruito ad arte attraverso interviste mai effettuate, dati vecchi e parziali, citazioni datate e parti di testo tratte da articoli e servizi presi in internet da blog e siti. In tanti anni non abbiamo mai letto una simile sequela di menzogne facilmente verificabili, inesattezze e incoerenze e ci chiediamo come abbia potuto una testata storica come Panorama aver permesso la pubblicazione di un articolo del genere, senza verificarne l’attendibilità.
Il giovane giornalista freelance che lo ha scritto, Senio Bonini, l'ha combinata grossa.
In primis siamo quasi certi di poter datare la stesura di gran parte dell’articolo prima del luglio 2007, cioè più di un anno fa. Questo si evince da alcuni particolari: il capo della polizia citato nell’articolo, Patrick Opiyo, non è più in carica a Malindi da quel periodo e da più di un anno lavora al Comando di Nairobi. Oltretutto, raggiunto telefonicamente tramite il consolato di Malindi, ha rilasciato a noi una dichiarazione ufficiale, nella quale nega fermamente di aver mai rilasciato alcuna intervista ad alcun giornalista italiano e di non aver comunque pronunciato le frasi riportate dall’articolo mai a nessuno. Anche le parole del console italiano a Malindi Roberto Macrì, risalgono ad almeno un anno fa e sono state distorte, come ci ha confermato lo stesso console.
Per quanto riguarda invece le parole ascritte al “ex giornalista ora tour operator” Robert Nyaga, lo stesso ci ha rimandato ad un’intervista (l’unica da lui resa da quando è a Malindi) di cinque anni fa, di cui effettivamente abbiamo trovato riferimenti in rete, in numerosi siti e blog. Ora infatti Nyaga (senza la H finale, come erroneamente già riportato dai siti e blog di anni fa…) è tornato a fare il giornalista e tra l’altro collabora attivamente con il Corriere della Sera. Negli stessi siti e blog si trova il riferimento a Fred Oluoch, giornalista del Nation, e anche questo è un articolo che risale almeno a due anni fa e si riferisce a fatti e interviste antecedenti al 2004.
Gli stessi dati citati si riferiscono a una statistica pubblicata dall’Unicef a Nairobi nell’ottobre 2006 e si riferiscono a dati riguardanti il 2005, anno in cui ancora non erano attive numerose iniziative congiunte di governo e associazioni onlus per stroncare la pedofilia in Kenya, come SOLWODI (Solidarity with women in di stress) e Wema Centre Trust e il progetto della Child Line Kenya patrocinato tra gli altri dalla Kenya Tourism Federation, Unicef, Wto e Kenya Tourist Board. La ricerca Unicef di quell’anno fa riferimento, oltretutto, a sessanta diari di ragazzine dai 12 ai 14 anni della costa keniota e sono molto contraddittorie. Con ciò non intendiamo negare il problema, bensì ridimensionarlo notevolmente, portandolo (com’è chiaro a chi vive a Malindi e la frequenta assiduamente) ai livelli di ogni altra realtà simile nel mondo e anche in Italia. Gli stessi dati di Ecpat Italia, rispetto a quelli dell’Unicef, sono decisamente contrastanti. Nell’articolo, inoltre, si scrive erroneamente che gli italiani “occuperebbero saldamente la prima posizione nella triste classifica delle nazionalità che ne fanno uso e abuso”, mentre invece, secondo quel report, sono gli stessi kenioti, con il 35% a occupare ben più saldamente la prima posizione, con percentuale doppia rispetto agli italiani in questa disdicevole graduatoria.
L’articolo, purtroppo, è zeppo di inesattezze e di informazioni facilmente negabili, per chi conosce la realtà di Malindi e del Kenya. Impossibile (infatti l’intervista è falsa) che un ufficiale di polizia possa descrivere le ville degli italiani a Malindi come “fortini inaccessibili”, visto che in Kenya per le forze dell’ordine è possibile entrare in una proprietà privata senza bisogno di mandato di perquisizione.
In quanto ai presunti “viaggi organizzati” per pedofili, siamo davvero nel campo della fantascienza.
Altra notizia inverosimile: Nell’articolo si accenna a presunti pedofili che preferirebbero rischiare in Kenya eventuali denunce, rispetto all’Italia che sarebbe più severa sullo sfruttamento dei minori. Ricordiamo che la legge keniota prevede 14 anni di reclusione per chi ha rapporti sessuali con minorenni e fino a tre anni per il semplice adescamento di minori. E le condizioni delle prigioni keniote sono ben peggiori di quelle italiane. Non è affatto facile corrompere la polizia per reati come questi, ciò nonostante in quindici anni sono stati registrati solo due casi di condanne ai danni di italiani, l’ultima delle quali per adescamento ed ancora in attesa di sentenza d’appello.
Basta recarsi a Malindi per capire quanto sia quasi impossibile che una ragazzina minorenne possa essere avvicinata da un bianco in automobile nel quartiere povero di Maweni e invitata a salire. Basta recarsi ogni sera davanti ai locali pubblici per rendersi conto che non esistono ragazzine dichiaratamente minorenni che aspettano fuori dai locali. I locali stessi sono i primi ad allontanare ragazze che non abbiano un documento che ne attesti la maggiore età e la polizia non permette che ragazze minorenni vadano in giro da sole di notte. L’articolo di Bonini è quindi un insieme di invenzioni, errori, menzogne, inesattezze (da questo punto di vista potremmo citare ogni singola riga del pezzo: il “marungi” non è un’erba oppiacea né una droga, ma una radice stimolante legale. Il “Sultana Lodge” non è un ritrovo di italiani e nel caso fosse il Sultan Lodge non è mai stato un ritrovo di italiani ed è chiuso da più di quattro anni, Mambrui non è “a un palmo” da Maweni ma a quindici chilometri, i cartelli stradali di Malindi non sono in due lingue, o se lo sono sono in inglese e swahili e via dicendo. Prendere così alla leggera un argomento simile non è soltanto diffamante e disdicevole, ma anche pericoloso, diseducativo e tendenzioso. In un solo aggettivo, criminale.
Un articolo del genere potrebbe inoltre sortire l’effetto a noi indesiderato di attrarre qui persone interessate a questo genere di turismo che noi assolutamente non vogliamo.
Malindikenya.net vi aggiornerà sulle iniziative che sta prendendo e intende portare avanti e chiede la partecipazione attiva anche di voi lettori.
(9/09/2008)
"Mastro Daniele" porta Malindi in Cina e tra i vip.
Il suo nome è Daniele Aramini, ma a Ma
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