ARCHIVIO
01-09-2013 di redazione
Studenti istruiti a Malindi per evitare abusi di droga
Gli studenti provenienti da 60 scuole in 6 contee presso la regione costiera hanno beneficiato di una campagna di sensibilizzazione della droga che miri a eliminare l'abuso di droga nelle scuole. Parlando ai diversi soggetti interessati ad un seminario di un giorno organizzato dalla Kenya Girl Guides Association, la presidente Elizabeth Ogoti ha detto che le studentesse sono più soggette al consumo di alcool e di farmaci e di droghe, rispetto al numero di studenti maschi. Secondo Ogoti, una ricerca condotta per la loro organizzazione ha indicato che gli studenti di sesso femminile di età compresa tra i 10-18 anni nella regione sono ad alto rischio di abbandono scolastico se si considera che la maggior parte di loro rischiano matrimoni precoci, che spesso sono conseguenza di abuso di droghe che portano a partorire prima della maggiore età . "Le studentesse che abusano di droghe possono essere vittime di abusi sessuali in conseguenza dell’assunzione di sostanze, ma anche perché costrette a pagare in natura i narcotrafficanti che stuprandole le mettono in cinta", ha dichiarato la signora Ogoti. Ms Ogoti inoltre esortato gli insegnanti ei genitori a cooperare pienamente e assicurarsi che i loro studenti non abusino di droghe sia a scuola che nella vita di tutti i giorni. Un’azione concreta è attesa anche da parte del Governo, almeno è quel che si augura l’associazione.(30/09/2013)
Avis Campania inaugura reparto maternità a Malindi
E' stato inaugurato ieri dal Dottor Leonardo De Rosa, responsabile della sezione di Casalnovo dell'Avis Campania, il nuovo reparto di Maternità della clinica municipale di Muyeye, uno dei quartieri più poveri di Malindi. Il progetto, iniziato alcuni anni fa, è stato portato a termine quest'anno ed inaugurato alla presenza del Governatore di Kilifi Amason Kingi e dalla responsabile della Sanità della costa, Anisa Omar. "Le condizioni della clinica erano davvero critiche - ha spiegato nel suo intervento De Rosa - così abbiamo iniziato una vera e propria corsa alla solidarietà, coinvolgendo anche residenti di Malindi". Ma è stata soprattutto l'organizzazione campana, con l'aiuto di Avis Basilicata ed altri sponsor, a provvedere all'acquisto di letti, materassi e strutture indispensabili alle quali si sono aggiunte le strumentazioni mediche. Ora la maternità è provvista di Radiografo, incubatrici ed altri macchinari per assistere le donne prima e dopo la gravidanza. Il Governatore Kingi, dal canto suo, ha annunciato un piano del Governo per aumentare il gettito economico della sanità della provincia di Kilifi, di cui Malindi è il centro non soltanto numericamente parlando, ma anche a livello strategico e di servizi. Questo lo si deve alle iniziative come quella dell'Avis, che unitamente a quello che è stato fatto dalla Fondazione del San Matteo di Pavia, dal Cisp e da Karibuni Onlus nella struttura d'appoggio di Gede ed in altri dispensari, rende la situazione sanitaria un po' meno disastrosa per la comunità malindina.(29/09/2013)
Splendido mare a Watamu in settembre
Non ci sono tantissimi turisti in questo periodo a Watamu, e gli assenti non sanno cosa si perdono!
La località di villeggiatura che più delle altre viene scelta dagli italiani per il suo mare e le bianchissime spiagge, in questi giorni offre un panorama unico, affacciandosi sulla riva. Le diverse tonalità di azzurro e di blu dell'oceano indiano regalano scenari incredibili, paragonabili a Maldive e Caraibi. Meritano una visita la baia dell'amore a Paparemo Beach, con le sue piscine naturali e gli isolotti corallini, e l'esclusiva spiaggia con lettini e ristorante. Incantevole anche l'atmosfera al Mapango, la spiaggia con piscina e pizzeria (oltre che ristorante) collegata al resort Aquarius. Più selvaggia ma altrettanto bella è la spiaggia del resort Garoda, particolarmente adatta a chi ama il kitesurf e la libertà assoluta. Tre luoghi incantevoli e unici, con le loro particolarità, per godere del bellissimo mare di questo periodo.(27/09/2013)
Turisti tranquilli in Kenya, ma le agenzie spingono per altre mete
La costa keniota è tranquilla e il periodo non è di quelli migliori per il turismo, ma di certo il recente attentato al Westgate Mall di Nairobi potrebbe ulteriormente danneggiare chi lavora a Malindi e dintorni. Non solo gli italiani ma l'intero comparto che vive grazie al turismo, composto da oltre 12 mila dipendenti di attività italiane o a servizio nelle abitazioni private, più liberi professionisti, agenzie di safari, autisti, negozianti eccetera. Fortunatamente la stampa non si è lanciata nella solita persecuzione di Malindi e della costa, accorpandola ai problemi della Capitale, così come era avvenuto all'indomani del caos postelettorale del 2008. D'altronde con un po' di buonsenso si può immaginare (ad esempio) che dopo un attentato a Milano i turisti non vogliano più frequentare la Sicilia? Il problema semmai in questo caso è rappresentato dalla Farnesina, che oltre a considerare il Kenya tra i paesi più pericolosi dove trascorrere le vacanze, senza fare distinguo tra Nairobi o peggio anche tra il confine con la Somalia e Watamu e Malindi, sconsigliano il viaggio in tutto il Paese. Così molte agenzie di viaggio, per non sbagliare, si affidano ai consigli del Ministero degli Esteri e a chi chiede la costa keniota o un safari, insomma a chi sogna l'Africa consigliano Zanzibar o il Madagascar. Da qualche giorno si registrano defezioni, anche se non ci sono ingenti annullamenti di vacanze e soprattutto chi sta progettando la sua vacanza nel periodo natalizio, difficilmente rinuncerà. Molte invece in questi giorni (ma è capibile) le cancellazioni di biglietti su Nairobi dall'Italia, specialmente per uomini d'affari e appuntamenti fieristici.(26/09/2013)
Strade da allargare: muri di ville a rischio a Malindi
La decisione era nell'aria e l'aveva annunciata il Town Manager Daniel Chome in un'intervista a Malindikenya.net. Alcuni muri di ville anche italiane di Malindi dovranno essere abbattuti per riportare le sedi stradali di Malindi alla loro larghezza originale. Ovviamente chi potrà esibire un permesso comunale o qualsiasi tipo di autorizzazione data per poter costruire oltre la delimitazione originaria delle strade, potrà presentare ricorso con la possibilità di essere ascoltato. Per gli altri rimangono solo 14 giorni per adeguarsi, altrimenti saranno gli operai del Comune di Malindi a procedere all'abbattimento. Per alcune ville questo significa dover rompere anche un'intera dependance, o arrivare fino quasi alla piscina. Alcune ville nel quartiere di Kibokoni sono state segnate con i metri di "sforo", e la richiesta è sempre quella di adeguarsi. Speriamo che prevalga la ragione e che chi dovrebbe eseguire questi adeguamenti possa valutare i danni e cercare di limitarli, sempre nel rispetto della viabilità e di chi non si è "allargato troppo" e senza nemmeno avvertire i tecnici comunali.(25/09/2013)
Westgate di Nairobi, è tutto finito
Il Westgate mall non c'è più, da foto messe online e poi ritirate sembra che tutto sia esploso e non ci sia più traccia di attentatori. Oltre ai tre attentatori uccisi, al sospetto fiancheggiatore arrestato all'aeroporto di Nairobi, mentre tentava di imbarcarsi su un volo Turkish per Istanbul, si cercano una donna inglese e altri due americani ritenuti i cervelli dell'organizzazione. Intanto nel resto del Paese si fanno i conti con la sicurezza nazionale. Nairobi, la capitale, è sempre stata un caso a sé, una realtà diversa e problematica, come d'altronde gran parte delle metropoli africane (basti pensare a Johannesburg in Sudafrica, oppure a Lagos, Accra e Kinshasa). Ieri per quanto riguarda la costa keniota, zona che ci riguarda particolarmente, è intervenuto il Governatore della provincia di Kilifi, di cui Malindi e Watamu fanno parte, Amason Kingi. "Nella decisa condanna dell'episodio di Nairobi, dobbiamo rassicurare i nostri concittadini della costa. La situazione qui è sotto controllo perché oltre a una soglia di attenzione molto alta, da tempo monitoriamo il nostro territorio per avere più sicurezza". Il Governatore ha invitato anche i media locali a non speculare su notizie non vere o tendenziose, cosa che ama fare spesso anche la stampa straniera. "Ciò non solo non aiuta il nostro lavoro - ha spiegato Kingi - ma pone i cittadini in una situazione di ansia che qui sulla costa è immotivata".
Kingi ha invece invitato la stampa a mettere l'accento sulle opere buone che si stanno attuando nella provincia di Kilifi, come ad esempio l'aiuto concreto delle associazioni e dei politici in occasione della maratona benefica di Malindi organizzata dal Rotary Club Malindi. Il nostro portale era presente come sempre e con lui la Onlus Karibuni di Como, una delle realtà della costa più vicine ad ogni evento sociale. Il Governatore di Kilifi ha donato 100 mila scellini per l'organizzazione della maratona, che devolverà i proventi della manifestazione sportiva a chi si adopera per curare la poliomelite ancora presente da queste parti.(24/09/2013)
Attentato di Nairobi, ora la costa keniota teme per il turismo
All'indomani del gravissimo attentato al Centro Commerciale Westgate Mall di Nairobi, gli imprenditori del settore turistico e i residenti malindini si interrogano sui possibili contraccolpi che la tragedia della capitale del Kenya potrebbe avere sul turismo costiero. Le prenotazioni per l'alta stagione, da Natale in poi, iniziavano già ad essere buone, ma sicuramente qualche passo indietro si registrerà. "La situazione qui è più che tranquilla - dice l'albergatore e costruttore Roberto Marini - è giusto che i media italiani lo rimarchino. Non è mai successo nulla di simile nemmeno ai tempi di altri attentati nella capitale". C'è da aggiungere anche che sulla costa la convivenza con i mussulmani è pacifica e che la comunità islamica si è sempre trovata in prima fila a condannare gli attentati di matrice somala. Non ci sono integralismi a Malindi e dintorni, quel che preme a tutti è poter vivere di turismo grazie alle bellezze della natura e alla pace che regna. Non a caso la provincia di Kilifi è stata ribattezzata tempo fa "Amani Riviera", la riviera della pace.(23/09/2013)
Attentato di Nairobi: 62 le vittime, terroristi ancora asserragliati
Un brutto colpo per la sicurezza del Kenya e per il processo di pace instaurato con il governo Somalo, dopo la sua formazione a Mogadiscio. Una falange di Al Shabaab, o quantomeno dei suoi fanatici sostenitori, hanno compiuto un attentato davvero grave ai danni della città di Nairobi e dei suoi abitanti. L'irruzione di un commando che dopo quasi due giorni è ancora asserragliato nel centro commerciale Westgate Mall, ha già lasciato a terra 70 morti ed altri se ne aggiungeranno dai letti degli ospedali della capitale. Intanto le forze dell'ordine e l'esercito keniota stanno cercando di stanare gli attentatori che nella notte avevano ancora in loro possesso alcuni ostaggi.
I numeri parlano di 150 feriti mentre oltre mille sono i frequentatori del centro commerciale che sono riusciti a fuggire e salvarsi dai colpi del fuoco incrociato innescato tra terroristi e polizia. La rivendicazione, ancora non sicura, è arrivata attraverso il social forum Twitter (e uno si chiede come mai se un cittadino qualunque scrive "puttana la maestra" viene arrestato, mentre Al Shabaab può avere tranquillamente un suo account...). La situazione è grave, il recente intervento del Kenya in territorio somalo, con le sue implicazioni economiche legate alla costruzione di un oleodotto, hanno creato più problemi di quelli che probabilmente l'Unione Africana si sarebbe aspettata.
E ora bisogna ripristinare la sicurezza nazionale.(23/09/2013)
Al via la Maratona benefica di Malindi
Il via verrà dato questa mattina, 22 settembre, alle 7. La maratona di Malindi, giunta alla sua quarta edizione, partirà dall'ex Sinbad (di fianco al Casinò). Si tratta di una manifestazione sportiva benefica, organizzata dal Rotary Club, nella quale è comunque inserita una gara competitiva a premi. La quota di iscrizione è di Kshs. 500 e vi saranno tre competizioni: sui 5, sui 10 e sui 21km (mezza maratona). Il presidente dell'associazione, Majid Houssein, ha raccomandato a noi di Malindikenya.net di divulgare la notizia, invitando tutti i residenti e i turisti a partecipare. "Il ricavato quest'anno andrà ai ragazzi poliomelitici, una malattia che purtroppo in Kenya è molto presente". Il Rotary ne sta seguendo ben 15 ed a loro andranno i proventi delle iscrizioni della manifestazione sportiva. In questi giorni a Malindi si vedono giovani corridori e anche donne che si stanno allenando facendo jogging sul lungomare e a Casuarina. Sono i partecipanti alla gara vera e propria.(22/09/2013)
Commando attacca centro commerciale a Nairobi: già quaranta le vittime
Sono salite a quaranta le vittime dell'attacco di un commando armato vicino alle milizie integraliste somale Al-Shaabab all'interno di uno dei piu' esclusivi shopping center di Nairobi, frequentato anche da stranieri. I feriti sarebbero secondo le fonti ufficiali almeno 150 e ci sarebbero ancora ostaggi in mano ai terroristi, barricati all'interno del centro commerciale, il Westgate Mall. La polizia ha circondato l'area del centro commerciale Westgate fin dal pomeriggio di ieri e ha fatto irruzione in alcune zone, riuscendo a liberare e far uscire parecchia gente, tra cui quattro italiani. Secondo la ricostruzione di Sky News il commando sarebbe entrato lanciando granate. Il commando ha preso in ostaggio almeno sette persone: lo hanno confermato fonti della polizia kenyota e del servizio di vigilanza del complesso. Ieri in serata è apparso un comunicato online attribuibile ad Al Shaabab, nel quale si rivendica l'attentato. Una strage simile è avvenuta alla stessa ora in un affollato mercato di Mogadiscio. Il resto della città e della nazione, inutile dirlo, è tranquilla. Non si tratta di cittadini kenioti e la convivenza con gli islamici, specie sulla costa, è pacifica come sempre è stata. Si tratta solamente di ritorsioni per l'invasione da parte dell'esercito keniota della Somalia, per la messa in sicurezza del confine in vista della costruzione di impianti petroliferi internazionali. Ora Nairobi dovrà però rivedere la sua sicurezza interna.(21/09/2013)
Caseifici kenioti in vetrina: al Jahazi di Malindi si gusta il meglio dei prodotti
In principio era solo Highland Cheese, un "cheddar" della rift valley, buono da fondere nei toast e poco più. Da vent'anni a questa parte il Kenya ha fatto passi da gigante nella produzione casearia, tanto che ora si possono vantare prodotti di tutto rispetto, che iniziano a fare concorrenza anche al quotato Sudafrica. Oltre al veterano della qualità (ma che prezzi...) Brown, con i suoi brie e camembert e con i cremosi freschi, oggi si fanno avanti la Doyno Lessos di Eldoret, che abbina ai latticini anche prodotti più da alpeggio, ed alcuni caseifici di Meru, piccoli ma dediti a formaggi all'italiana, come asiago e taleggio. Da segnalare però anche la malindina Bosco Farm, che oltre ai bocconcini di mozzarella, produce tra l'altro squacquerone e primo sale. Il meglio di queste delizie casearie si può gustare a Malindi al Jahazi Restaurant in una selezione arricchita da miele d'acacia e marmellata di Meru al carcadé.(20/09/2013)
Muri da abbattere per tante case italiane a Malindi
La decisione era nell'aria e l'aveva annunciata il Town Manager Daniel Chome in un'intervista a Malindikenya.net. Alcuni muri di ville anche italiane di Malindi dovranno essere abbattuti per riportare le sedi stradali di Malindi alla loro larghezza originale. Ovviamente chi potrà esibire un permesso comunale o qualsiasi tipo di autorizzazione data per poter costruire oltre la delimitazione originaria delle strade, potrà presentare ricorso con la possibilità di essere ascoltato. Per gli altri rimangono solo 14 giorni per adeguarsi, altrimenti saranno gli operai del Comune di Malindi a procedere all'abbattimento. Per alcune ville questo significa dover rompere anche un'intera dependance, o arrivare fino quasi alla piscina. Alcune ville nel quartiere di Kibokoni sono state segnate con i metri di "sforo", e la richiesta è sempre quella di adeguarsi. Speriamo che prevalga la ragione e che chi dovrebbe eseguire questi adeguamenti possa valutare i danni e cercare di limitarli, sempre nel rispetto della viabilità e di chi non si è "allargato troppo" e senza nemmeno avvertire i tecnici comunali.(19/09/2012)
Riqualificazione delle strade di Malindi, qualcuno piangerà
E' ufficialmente partito il progetto di riqualificazione delle strade di Malindi. Così sulla carta sembrerebbe un'ottima notizia: strade nuove, più asfalto nelle arterie frequentate da traffico pesante, sedi stradali più larghe. Quest'ultima correzione nella viabilità cittadina però significherà, secondo quanto i tecnici comunali hanno stabilito, abbattere eventuali muri divisori o impedimenti che siano stati costruiti in passato senza tenere conto della larghezza effettiva delle strade. I primi effetti si sono visti per alcuni negozietti, chioschi e baracche locali sulla strada dell'aeroporto e in quella che porta al mercato nuovo e alla stazione dei bus, che sono stati rimossi. Molti altri muri e muretti sono stati contrassegnati. "Si dovranno adeguare entro 30 giorni o verranno rimossi - questo il monito del Municipio". Ma rimangono alcune questioni abbastanza spinose: una ad esempio riguarda le strade che sono sempre state sterrate, quindi con una certa larghezza e delimitazione, che dovrebbero diventare asfaltate e quindi più larghe. Secondo il Comune anche queste ultime causeranno l'abbattimento di muri, ma in queste strade sono comprese anche tante ville di italiani. Sicuramente bisognerà trovare un accordo perché chi ha costruito negli anni passati secondo le regole di allora non può vedere i propri terreni ristretti e i propri muri abbattuti per una riqualificazione che non può essere retroattiva. Il quartiere del Golf Club-Palm Tree è uno degli esempi. Molti lettori ci chiedono lumi, poiché alcune ville sono già state contrassegnate. Ma la questione è tutta ancora da vedere. Malindikenya.net vi darà gli aggiornamenti della situazione.(18/09/2013)
Il Turkana: acqua ed elettricità per il Kenya, ma arriveranno a tutti?
Potrebbe esserci una salvezza idrica per tutto il Kenya, ed è sotto il Lago Turkana. Il condizionale è d'obbligo, non perché la scoperta di un bacino idrico che potrebbe dissetare la nazione per i prossimi settant'anni non sia reale, ma perché i tanti interessi che la cosa scatenerà, ci renderà solo testimoni (probabilmente impotenti) della spar(t)izione di tali risorse. Perché purtroppo l'acqua si può vendere, prima di "regalarla" ai propri cittadini, perché c'è tanta gente che lucra grazie alla siccità, da chi costruisce pozzi a chi porta aiuti nelle zone aride. Per l'acqua si sono scatenate guerre, sono morti migliaia di capi di bestiame che sfamavano altrettanta gente. Quanti problemi veri potrebbe risolvere questa scoperta. Staremo a vedere cosa succederà. Intanto quel che è certo è che sulla superficie del lago tra un anno sorgerà il più grande "Parco eolico offshore", un bel termine moderno e trendy per dire che uno dei panorami più incantevoli del mondo verrà rovinato per sempre da 300 pale eoliche che potrebbero (toh, un altro condizionale...) risolvere gli annosi problemi di elettricità della nazione, tempestata da blackout e instabilità di tensione. Acqua e vento, la natura africana che ci mette a disposizione ricchezze infinite che, come il cielo e il mare, dovrebbero essere a disposizione di tutti. E invece sono proprietà di chi la pensa in un altro modo.(17/09/2013)
Finalmente Malindi ha due macchine dei pompieri
Lo ha annunciato il Town Manager Daniel Chome, da oggi Malindi avrà due camion dei pompieri, E' una notizia importante, anche perché uno dei due veicoli ha il motore in fase di riparazione. "Con due veicoli attrezzati - ha detto Chome in conferenza stampa - avremo sempre la possibilità di recarci sul posto degli eventuali incendi". Sempre che la stazione dei vigili del fuoco di Malindi, situata nella piazza di Mijikenda, sia provvista di acqua e che i veicoli abbiano carburante per muoversi. A tal riguardo i fondi sono in arrivo dal Governo di Kilifi, che ha ricevuto 60 milioni di scellini per la riqualificazione dell'intera rete di protezione civile. Recentemente a Malindi è bruciato un intero condominio del quartiere popolare di Maweni, peraltro a poche centinaia di metri dalla stazione dei Vigili del Fuoco (Fire Brigade) e il camion non è partito, un altro incendio la settimana scorsa ha coinvolto il dormitorio di una Secondary School femminile, per fortuna senza provocare feriti, ma il camion appunto era dal meccanico. Con due mezzi un episodio del genere non dovrà più succedere, almeno ce lo auguriamo.(16/09/2013)
La Gazzetta dello Sport parla della scuola calcio Genoa di Malindi
(di Marco Pastonesi) C’era una volta soltanto il Genoa. Poi sono arrivate, a Genova, Andrea Doria, Sampierdarenese, Liguria, La Dominante, Giovani Calciatori Grifone, Spes Genova e Giovani Calciatori Genova. Dal 1946, anche la Sampdoria. E da allora, il derby di Genova – il derby della Lanterna – è fra Genoa e Sampdoria. Due volte l’anno, quando va bene:andata Samp-Genoa.
Ma c’è un derby fra Genoa e Samp che si gioca una volta al mese. Non a Genova, ma a Malindi, in Kenya. Karibuni Genoa (“karibuni” in swahili significa “benvenuti” ed è il nome di una onlus che propone un progetto sociale legato al calcio, ed è sostenuto dai tifosi genoani) contro gli orfani della Happy Samp Watamu (l’orfanotrofio inglese Happy House è sostenuto dai tifosi blucerchiati). A organizzare tutto il presidente Freddie del Curatolo, scrittore e giornalista, genoano, che dal 2005 vive a Malindi e si occupa di solidarietà, a sua volta sostenuto da alcune associazioni locali. In campo vanno ragazzini dai 12 ai 15 anni, dei quartieri poveri, delle favelas, degli slum. Unica condizione: i ragazzini devono impegnarsi a scuola. Maglie rossoblù e blucerchiate. Terra più che erba, e pozzanghere d’acqua durante la stagione delle piogge. Dribbling, cross, gol, invece che droga, furti, violenze. Per un po’, per un tanto, magari per sempre.(15/09/2013)
Turismo in calo a Malindi, ma il Kenya nel mondo "tiene"
I numeri sono impietosi e la colpa principale è da ascrivere soprattutto alla crisi europea. Il Kenya nei primi sei mesi del 2013 vede calare il turismo straniero del 9 per cento. Un dato preoccupante, se si considera che mancano all'appello 12 britannici su 100 e un italiano su dieci non ha confermato il suo gradimento per il Paese africano, rispetto all'anno precedente. Ma è anche vero che il Kenya può consolarsi con altri due dati, tra quelli trasmessi dai Tourist Boards internazionali: in primis è la meta "a lungo raggio" che ha perso meno turisti rispetto ai primi mesi del 2012 (le perdite dell'Egitto, ovviamente, sono vertiginose ma anche quelle di Thailandia e Maldive non scherzano) e poi per quanto riguarda gli introiti, il Kenya si salva grazie ai numeri portati dal turismo locale e delle altre nazioni africane. Non a caso il Ministro del Turismo Phillis Kandie ha dichiarato che gli investimenti non saranno più rivolti all'Europa, come è avvenuto negli anni passati, ma nel Continente Nero.(14/09/2013)
Vendeva filtri d'amore a minorenni: arrestata anziana fattucchiera a Marafa
Afrodisiaci potenti venduti a minorenni, arrestata anziana donna keniota. Kabunda Chache, una fattucchiera di 65 anni, è stata arrestata dagli agenti della polizia di Marereni a Marafa, cinquanta chilometri a nord di Malindi, nell'entroterra, per aver fornito a ragazzini delle scuole medie, pozioni “magiche” per convincere le coetanee a compiere atti sessuali con loro. Gli studenti e le studentesse coinvolti hanno circa 14 anni. Confermando l’arresto a Malindikenya.net, il capo della polizia del distretto di Magarini, Charles Rotich, ha dichiarato che sono cinque i ragazzi che hanno acquistato questi potenti afrodisiaci preparati dalla fattucchiera e che gli stessi giovani hanno confermato di avere utilizzato il “filtro d’amore” per portare al sesso diverse coetanee della scuola di Marafa. Alcune giovani, nei giorni scorsi, avevano rivelato alle proprie compagne di aver fatto sesso “ a loro insaputa”, in stato di incoscienza o comunque senza trovare la volontà di negarsi. Si tratterebbe di erbe allucinogene mescolate ad afrodisiaci naturali, estratti soprattutto da radici. “Tali atti malvagi e clandestini sono anche il risultato di un basso livello di istruzione della scuola – ha detto il vice commissario della Provincia di Kilifi, Richard Karani – oltre a fermare la stregoneria, bisogna anche portare più informazione nelle scuole e portare gli studenti, attraverso duro lavoro e consapevolezza, a migliorarsi”.
La donna sarà portata davanti a un giudice una volta che le indagini avranno rivelato il giro totale di afrodisiaci e intrugli illegali che ha commercializzato.(Charles Charo).(13/09/2013)
Aeroporto internazionale a Malindi: passi avanti
Sicuramente il Governatore di Kilifi Amason Kingi non avrà l'appoggio degli imprenditori italiani nella sua strada verso la costruzione di un aeroporto internazionale a Langobaya. Questo nonvuol dire che quello scalo ai piedi della savana non si possa fare, soprattutto da quando i cinesi hanno progettato una diga e stanno pensando alla superstrada che collegherebbe Lamu alla Malindi-Nairobi, passando a ridosso della Arabuko Sokoke Forest. "I prezzi dei terreni da quelle parti sono già andati alle stelle - racconta un residente italiano che possiede alcuni "shamba" nell'entroterra di Malindi - c'è una corsa ad accaparrarsi gli ultimi "sicuri" rimasti liberi". Intanto gli investitori italiani spingono verso l'aeroporto internazionale a Malindi. "E' una soluzione condivisa da tutti - spiega Roberto Lenzi, proprietario con la sua famiglia di due resort a Watamu e del Paparemo Beach - ci faremo sentire anche a Nairobi su questo punto e teniamo molto anche al progetto di tre voli settimanali da e per Nairobi". Lenzi appoggia pienamente l'operato del fondatore dell'associazione "Amani Riviera" Roberto Marini, mentre anche il proprietario del Casinò Malindi, Bobby Cellini, si sta adoperando per la soluzione Malindi International Airport.(12/09/2013)
Oggi Ruto in Olanda alla CPI
E' arrivato il primo degli appuntamenti fondamentali per uno dei "pezzi da novanta" del potere keniota, il vicepresidente William Ruto. Il delfino di Uhuru Kenyatta è stato accusato, insieme con il Presidente del Kenya ed il giornalista Arap Sang, di crimini contro l'umanità per i fatti di sangue susseguenti al caos elettorale del 2008. Cinque anni dopo uno dei capitoli più violenti e tragici della nazione africana, la Corte Internazionale emetterà il suo verdetto. In questo periodo Kenyatta e Ruto hanno più volte cercato di allungare i tempi della sentenza ed ora hanno chiesto al Parlamento keniota di uscire dalla convenzione di Roma che sancisce di fatto la partecipazione del Kenya alle decisioni dell'Onu e del Tribunale Internazionale dell'Aja. Ma il processo per l'approvazione della legge e la conseguente vidimazione da parte della CPI, sono lunghi, probabile che la sentenza per Ruto arrivi prima.(11/09/2013)
Addio Aboo, il clochard di Malindi
Era morto già parecchie volte, Aboo. Questa purtroppo è proprio l'ultima. Quando lo hanno portato via da un angolo buio di Lamu Road che aveva scelto come giaciglio, non c'era più possibilità di rianimarlo. Non come la penultima volta, quando tutti avevano giurato di averlo visto spirare e invece si era piano piano ripreso dal coma, tornando a passeggiare davanti al Karen Blixen. Aboo era uno dei più longevi questuanti di Malindi, ma l'unico che avremmo potuto definire clochard. Nei primi anni Novanta era il capo dei tassisti, ma lo stipendio se ne andava tutto in Tusker Lager. Poi l'avvento dei tuk-tuk lo aveva lasciato senza lavoro. La sua voce roca da cantante soul americano non designava più le vetture per i turisti, ma lanciava invettive politiche o raccontava storie surreali, e chiedeva qualche spicciolo ai turisti, quasi sempre in maniera meno invadente dei suoi "colleghi". Noi di Malindikenya.net per anni lo abbiamo mantenuto, perché era una specie di monumento di una Malindi a cui siamo affezionati, guarnita anche di personaggi come lui. Siamo stati a casa sua, nel ghetto di Kisumundogo, ci parlava di conflitti etnici, di corruzione, snodava le formazioni delle squadre di calcio italiane, elargiva commenti sarcastici su qualche italiano che proprio non gli andava a genio. Per molti, uno dei tanti "fastidi" giornalieri di Malindi. Per noi un simpatico accattone, forse troppo intelligente per vivere la strada di questi tempi non più poetici come una volta e come è stato spesso il suo modo di vivere. Addio vecchio Aboo, ci mancherai. Freddie del Curatolo(10/09/2013)
Mozione del Parlamento keniota per uscire dalla CPI
Il Parlamento keniota ha votato una mozione per presentare entro trenta giorni una legge per uscire dalla Corte Penale Internazionale. Questo significa che il Kenya come nazione non accetterà il verdetto che potrebbe condannare il Presidente in carica, Uhuru Kenyatta e il suo vice William Ruto da parte della Corte Internazionale dell'Aja per crimini contro l'umanità in conseguenza ai gravi incidenti e gli scontri etnici dopo le elezioni del 2008. Si tratterebbe di una decisione con pochi precedenti a livello mondiale. La Corte Penale Internazionale andrà comunque avanti ed emetterà la sua sentenza nei prossimi mesi.(09/09/2013)
Giornata di pulizia a Malindi da parte dei cittadini, ma mancano i "Mzungu"
"Avevamo invitato anche i mzungu, ma a parte qualche inglese e voi di Malindikenya.net, non si è visto nessuno". Questo il laconico commento di uno degli attivisti ed organizzatori della giornata di pulizia del centro cittadino che sabato ha coinvolto molti cittadini kenioti di Malindi nella raccolta di immondizia in giro per i quartieri più sporchi. Sono troppe le discariche a cielo aperto, anche visibili all'occhio umano e ai turisti. "E' vero, in buona parte è colpa nostra - spiega una donna armata di grembiule di plastica, mascherina antiesalazioni e rastrello - ma anche gli hotel e i ristoranti e le case private di italiani fanno la loro parte. Quanti di loro pagano un servizio di raccolta e smaltimento? Quanti invece lasciano che il loro houseboy o giardiniere butti via la spazzatura da qualche parte a loro insaputa? Sapete dove va a buttarla? Proprio qui in giro, dove poi nessuno potrà raccoglierla e magari verrà bruciata inquinando tutti noi". Cose tristi e vere di una cittadina in grande sviluppo, una crescita che però deve essere sostenibile e sostenuta. L'ambiente è una delle priorità delle neonate associazioni di imprenditori della costa, ma bisogna fare qualcosa di concreto e non solo attendere che ditte che guadagnano col riciclo ripuliscano Malindi in maniera continuativa e precisa.(08/09/2013)
Una app salverà gli occhi dei kenioti
Una "app" per gli smartphone salverà la vista a tanti kenioti. L'innovativo metodo tecnologico per effettuare visite e diagnosi via telefonino è stato messo a punto da una società medica internazionale nel distretto di Naivasha, a nord di Nairobi. In un villaggio tra baracche, strade sterrate, distese di campi, dove la povertà è un dato di fatto. Una percentuale altissima degli abitanti soffre di congiuntivite, glaucoma o della cosiddetta "malattia del fiume", che colpisce gli occhi, ma non viene curata a dovere per mancanza di medici e di strutture adeguate vicine ed economiche. Così, è nata una applicazione per smartphone in grado di fotografare la retina e rilevare problemi di salute degli occhi. L'app è in via di sperimentazione su un campione di cinquemila persone. Come spiega un oculista, ricercatore nella clinica internazionale Andrew Bastawrous: "Lo studio è stato completato ma ha richiesto delle spese elevate per realizzare i test ospedalieri necessari. Così ho cominciato a studiare i test lo scorso anno e e a provare a mettere in pratica un'alternativa per individuare con maggiore facilità il problema agli occhi e trasportare in modo più economico l'attrezzatura medica. Abbiamo pensato allora all'utilizzo di uno smartphone, così da poter concentrare tutte le spese e le attrezzature in un unico cellulare". La "app" è una sorta di clinica oculistica portatile a basso costo che può essere tranquillamente gestita da chiunque, anche senza alcuna preparazione, ed è in grado di raccogliere informazioni cliniche dettagliate, diagnosticare la cataratta, controllare le prescrizioni per lenti da vista, e anche controllare lo stato di salute della retina.(07/09/2013)
Un'associazione di donne di Malindi toglie decine di prostitute dalla "vita"
Vita nuova per un centinaio di “lucciole” di Malindi e Watamu. Un gruppo keniota di attiviste per i diritti delle donne, guidato dalla signora Gertrude Bahati, ha istituito un centro per convincere le giovani ragazze ad abbandonare la vita notturna nei locali delle due cittadine ed essere inserite nel mondo del lavoro. “Ne abbiamo convinte già tante che pensavano di poter vivere solamente offrendo sesso in cambio di denaro – ha dichiarato Gertrude – spiegando loro che questo tipo di vita porta solamente problemi”.
Molte delle ragazze “riabilitate” hanno ammesso di essere state spinte alla professione più antica del mondo dalle condizioni di povertà, ma alcune hanno rivelato che tutto è cominciato da abusi ricevuti in famiglia. Le statistiche dell’associazione ribadiscono che ancora prima che i turisti, sono i cittadini kenioti ad usufruire delle prestazioni delle ragazze, nei loro locali notturni negli slum di Malindi, in particolare a Maweni e Kisumundogo. Le ragazze spesso abbandonano prematuramente la scuola e può capitare che vengano “reclutate” da beach boys che vendono le loro grazie ai turisti sulle spiagge. “Ma questa pratica è illegale – spiega Gertrude – e il Governo non ha mai fatto abbastanza contro chi offre le ragazze ai turisti. Ora chiediamo al Governo della Provincia di Kilifi di vegliare su questo fenomeno”. Si sa che in Kenya la prostituzione non è illegale, purché sia professata in maniera “pulita”, ovvero senza sfruttamento. E’ altresì punito severamente chi si intrattiene con minorenni e chi sfrutta le donne in qualsiasi maniera.(06/07/2013)
La "kikombe" italiana per far bere gli elefanti nello Tsavo
Non è un miraggio per elefanti, un oasi che presto si prosciugherà. I ranger dello Tsavo la chiamano semplicemente "kikombe" (tazza) ed è l'abbeveratoio per elefanti fatto costruire nella zona di Buchima dagli italiani Giovanna e Adriano Ghirardello, con l'aiuto di Luca Macrì, e donato al Kenya Wildlife Service. Grazie a questa "kikombe" almeno un centinaio di pachidermi ogni giorno si abbeverano, realizzando tra l'altro uno spettacolo unico fatto di spintoni, spruzzi e corse verso la pompa che continuamente "rabbocca" la kikombe. Soprattutto l'opera è essenziale nei periodi di siccità che costringono spesso gli elefanti ad affannose migrazioni alla ricerca di qualcosa da bere. Ora interi branchi sanno dove andare e non si affannano in spostamenti che a volte vedono anche qualche esemplare esausto e assetato soccombere..(05/09/2013)
Imprenditori incontrano governo di Kilifi: in ballo sicurezza, strade aeroporto
Molto più di un normale meeting tra imprenditori non solo italiani e politici locali, quello che si è tenuto lunedì al Pine Court di Malindi. Oltre cinquanta investitori della costa nord hanno incontrato il vicegovernatore Kennedy Kamuto. Molte le istanze presentate da amministratori di resort e locali pubblici. Argomenti più battuti, la sicurezza, strade e infrastrutture, ambiente e l'annosa questione dei beach boys e della loro insistenza nei confronti dei turisti sulle spiagge. Tutte cose che non agevolano l'espansione del turismo, in un periodo nel quale già la crisi economica non va certo a vantaggio dell'arrivo di ospiti. Tra i più accesi nel denunciare quello che non va e su cui il neogoverno di Kilifi dovrebbe muoversi, il proprietario del Casinò Malindi, Bobby Cellini, che ha ribadito quanto tutto verta attorno alla sicurezza dei turisti e al coordinamento tra politici e forze dell'ordine. Importante al meeting la presenza del Console Italiano Marco Vancini, che ha ricordato un altro importante cavallo di battaglia degli italiani, l'aeroporto internazionale, su cui tutti gli investitori sono d'accordo: va ampliato quello di Malindi e non costruito uno ex-novo a Langobaya. Si è poi parlato del by-pass stradale che devierebbe molto traffico pesante non facendolo entrare nel centro di Malindi. Tutti progetti che sembrano sempre sul punto di decollare e invece... "Ci sono cose - ha ammesso Kamuto - che la Kiliifi County dovrà sostenere in prima persona, per altre abbiamo bisogno dell'aiuto del Governo centrale e per alcune sarà indispensabile la collaborazione degli imprenditori stranieri".(04/09/2013)
Cambio al vertice dell'Ambasciata Italiana in Kenya: parte Paola Imperiale, arriva Mauro Massoni
Voci sempre più fondate indicano in Mauro Massoni il nuovo Ambasciatore italiano a Nairobi. Sarà con ogni probabilità Massoni a prendere il posto del precedente capo delegazione diplomatica in Kenya, dopo il trasferimento chiesto ed ottenuto da Paola Imperiale, due anni e mezzo dopo il suo insediamento. Massoni è personaggio di grande esperienza in campo internazionale, soprattutto nell'ambito delle Cooperazioni Internazionali. Ha presieduto molte commissioni nel Terzo Mondo ed è stato a capo di progetti che hanno riguardato la Fao (di cui ha diretto gli uffici italiani) e altri programmi internazionali di solidarietà. Noi di Malindikenya.net non possiamo che salutare favorevolmente l'eventuale nomina (di cui si attende solamente l'ufficializzazione) di un Ambasciatore che ben conosce i meccanismi di uno sviluppo consapevole dei Paesi del Terzo Mondo. Ci auguriamo quindi che i molti progetti degli italiani in Kenya possano essere valutati, monitorati e accolti con un interesse superiore a quanto è stato fatto in precedenza. Nel contempo speriamo che l'attenzione a Malindi e alla fascia costiera a nord di Mombasa, piena di interessi italiani e di investimenti importanti ormai non solo nel settore del turismo, possa ricevere nuovi impulsi dall'insediamento del nuovo Ambasciatore. Malindikenya.net come sempre è stato da cinque anni a questa parte, è pronto a fare la sua parte per divulgare ogni iniziativa dell'Ambasciata Italiana in Kenya. Buon lavoro, Ambasciatore Massoni.(03/09/2013)
Malindi contro la droga, la battaglia del Maarufu
C'è una Malindi di kenioti che non vogliono droga e drogati e che puntano alla riabilitazione di chi ne fa uso e alla criminalizzazione di chi la vende. Prosegue l'attività dell'associazione islamica Maarufu, composta da genitori e parenti di molte vittime della droga, ma anche da cittadini kenioti specialmente del quartiere di Shella che vogliono una Malindi pulita in tutti i sensi, e ridurre il disagio giovanile che è alla base dell'avvicinarsi dei ragazzi alle droghe. "Le istituzioni devono aiutarci non solo organizzando le giornate contro la droga - spiega Mohamed Famau - ma aiutandoci a gestire un vero e proprio centro di riabilitazione per i giovani che sono caduti nel gorgo della droga". Il Maarufu è lodevole nella sua opera di segnalazione e talvolta cattura degli spacciatori, che però spesso vengono rimessi in libertà dopo pochi mesi dal reato, un po' come accade in tutto il mondo.(02/09/2013)
Kenyatta consegna 60 mila title deed ai kenioti della costa
Momento storico per moltissimi cittadini kenioti della provincia di Kilifi. Nei giorni scorsi il Presidente Uhuru Kenyatta ha consegnato ben 60 mila titoli di proprietà (title deed) di terreni che dal 1964 sono in mano di kenioti ma che non hanno mai avuto l’ufficialità. Kenyatta che era accompagnato dal suo vice presidente William Ruto, nel consegnare i titoli ha ricordato che ci sono altre 19 mila richieste ancora inevase e sono moltissimi gli squatter, ovvero gli abitanti abusivi, sui terreni che ora hanno i loro legittimi proprietari.
“La questione è molto spinosa – ha detto Kenyatta – dai tempi dell’indipendenza ad oggi il Governo non ha mai agito concretamente per superare questo problema e così abbiamo circa 3 milioni di title deed in sospeso in tutto il Kenya, ma il mio governo si è impegnato a emetterli nel giro di cinque anni”.
Il Governatore della provincia di Kilifi, Amason Kingi, presente alla cerimonia, ha garantito che sorveglierà sull’operazione di recupero dei terreni da parte dei legittimi proprietari. “Il problema degli squatter è una vicenda grave e molto triste, ma va risolta seriamente – ha affermato Kingi – e finalmente questo Governo ha deciso di aiutare anche la costa”.(01/09/2013).
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