Galeotta fu la prima “residenza artistica” in Kenya. Si tratta di una possibilità che il nostro Ministero degli Esteri concede a giovani talenti della musica e delle altre arti di stabilirsi per qualche settimana in una capitale straniera e, tramite l’Istituto Italiano di Cultura di riferimento, conoscere l’ambiente culturale locale, scambiare esperienze con omologhi della stessa disciplina, fare stage e incontri, mettere a disposizione la propria esperienza ed imparare da quella di popoli spesso molto diversi dal nostro.
Nel caso di Matteo Di Leonardo, chitarrista jazz non ancora trentenne, le visite in Kenya sono diventate già tre e hanno costruito un percorso per cui, come rivela il musicista teramano “un pezzettino di me è keniano”. Conclusa la residenza artistica con numerose esibizioni dal vivo a Nairobi e Malindi, noi ricordiamo con piacere quella al Bar Bar di Malindi con la Mijikenda Jazz Band, interessante esempio di commistione che difficilmente avremmo potuto immaginare. Ma i giovani sono capaci di sorprendere perchè riescono a calarsi nella realtà dei loro tempi senza lo snobismo e la presunzione propria di chi ha studiato ed ha talento per un genere musicale "alto" e viene a confrontarsi con situazioni agli antipodi culturali. Nonostante le abissali diversità nel concepire la musica colta e la tecnica jazzistica, Matteo ha incontrato ambienti che lo hanno arricchito, come racconta nell’interessante intervista di Freddie del Curatolo per il canale youtube degli italiani in Kenya.