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TURISMO

Balala, svolta del turismo sulla costa del Kenya

Ecco come il Governo ha finalmente deciso di rilanciare il settore

21-11-2018 di redazione

Dopo quasi cinque anni di ricerche di settore, business plan, task force, convegni e pareri dei più illustri consulenti internazionali, finalmente il Ministro del Turismo del Kenya Najib Balala ha deciso che è ora di passare ai fatti. Il Turismo della costa keniana, che rappresenta il 45% degli introiti delle sue Contee e di fatto è indispensabile per la sopravvivenza della sua gente, deve essere rilanciato nell’ambito della “Vision 2030” del Governo Kenyatta.
Relegato a “quinto elemento”, nella famosa “Big Four Agenda” delle priorità che privilegia la sanità, il settore manifatturiero, la sicurezza alimentare e l’edilizia popolare, lo sviluppo del settore turistico e delle sue infrastrutture, almeno sulla costa, è assolutamente la prima risorsa su cui fare affidamento.
Per questo il  Ministro ha convocato a Mombasa esperti ed attivi collaboratori dal settore privato, da Diani a Malindi e ha chiesto di passare all’azione, mettendo in pratica le idee scaturite dagli studi effettuati.
Oltre all’annosa questione dell’aeroporto di Malindi (“come anche gli altri scali – ha detto Balala – deve essere completato a breve, e messo in grado di poter sviluppare strategie di mercato per non dipendere solo dai charter all-inclusive, e non solo dall’Europa), sul tavolo ci sono i permessi di lavoro (creare una “zona franca” per il settore turistico, con work permit ad hoc), gli incentivi per chi aprirà attività legate al turismo sulla costa, il marketing e la promozione e le infrastrutture. 
Nei prossimi giorni vi illustreremo punto per punto le novità scaturite dal recente incontro, dove come consulente operativo per la Contea di Kilifi è stato nominato l’imprenditore italiano Roberto Marini.


 

TAGS: balala turismoinfrastrutture kenyacosta kenya

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