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DENTRO IL PAESE

Il Kenya di oggi e la poligamia

Come l'economia e il realismo femminile cambiano le cose

11-10-2023 di Freddie del Curatolo

Il Kenya è un paese poligamo. Non è solo la legge, approvata dal parlamento nazionale e firmata dall’ex presidente Uhuru Kenyatta poco meno di dieci anni fa, a dirlo, ma anche i keniani di sesso maschile (praticamente tutti, e non si fatica a crederlo) e molte keniane (e questo suona già più strano, dato che la legge permette ad un uomo di sposare quante più mogli desidera, ma non il contrario).
La poligamia affonda le radici nelle antiche comunità tribali per le quali l’abbondanza di consorti equivaleva alla possibilità di avere un intero villaggio, una vallata o una foresta di figli.

Gli anziani mijikenda narrano che il leggendario Kabwere, che visse alla metà dell’Ottocento nella piana dell’ormai estinto lago Chem Chem nell’immediato entroterra di Malindi, avesse 150 mogli e circa 1500 pargoli e che non ci fosse fazzoletto della grande vallata del fiume Galana dove un suo parente non potesse pascolare una capra o seminare miglio.
A distanza di due secoli qualcosa è cambiato: per una famiglia mantenere un figlio è più dispendioso che far pascolare capre e vacche da qualcun altro ed anche le donne hanno più esigenze.

I matrimoni poligami producono meno benessere, specie se le famiglie allargate emigrano dalle aree rurali, o se il capofamiglia, che in questo caso è sempre colui che produce reddito, decide di dividersi tra nuclei urbani, dove appunto può guadagnare, e la regione natia, dove probabilmente è piccolo o medio proprietario terriero e le sue donne, dandosi da fare come madri e lavoratrici, generano reddito.
Insomma, i keniani poligami di città sono più poveri rispetto ai loro coetanei delle aree rurali, a causa degli alti costi di mantenimento di più donne nelle aree urbane.

Un rapporto dell’ufficio di statistica nazionale pubblicato lo scorso giugno, segnala che il 54,9% delle famiglie poligame urbane navigano in equilibrio sulla soglia di sopravvivenza, rispetto al 43,6% delle loro controparti nelle aree rurali che, con altri problemi legati a servizi pubblici, distanze da scuole e strutture sanitarie e conflitti etnici o legati a pastorizia e agricoltura (leggasi, accesso alle pochissime risorse idriche).

"Psicologicamente, perché un uomo prende più di una moglie? Nella maggior parte dei casi, crede di potersi prendere cura di loro - ha confermato Joy Kiiru, economista dello sviluppo - Nelle aree rurali, forse c'è abbastanza terra. Può dare a ogni donna un pezzo di terra. E nelle aree urbane, se ha abbastanza soldi, può dare a ogni donna un posto dove vivere". Con la recente inflazione nel paese e i costi dei beni di prima necessità lievitati, l’istituzione della famiglia, da sempre solida, inizia a scricchiolare e parlare ad un giovane keniano di poligamia pare anacronistico ed al massimo sortisce un’espressione sospirante del tipo “eh…magari!”.

In questo quadro che non sembra tenere conto di diritti ed evoluzione del pianeta, le donne si dividono in rassegnate (o, se la si guarda con ottica più occidentale, sottomesse) e battagliere per i propri diritti.
Che non sono però quelli del benpensante di ispirazione cristiana, cioè di annullare la poligamia, ma quelli di dare anche alle donne lo stesso diritto, quello di potersi sposare con più uomini.

Il prossimo 29 ottobre a Nairobi si svolgerà la prima conferenza sulle donne poligame, dal titolo “Oltre la poligamia: Women in Polygamy Conference" che si ripromette di demistificare il tema e i suoi risvolti in Kenya. Gli organizzatori dell’evento, hanno dichiarato che non sarà aperto solo alle donne musulmane, ma anche a quelle cristiane.
Secondo il quotidiano keniota Citizen Digital, l'evento vuole anche contribuire ad aprire l'organizzazione familiare non convenzionale a un maggior numero di persone disposte a partecipare.

La coordinatrice dell’organizzazione "Beyond Polygamy", Lula Aginga, ha dichiarato che l'evento attirerà anche le donne a impegnarsi in una conversazione che è stata a lungo evitata e temuta.
"Questa conferenza attirerà donne da tutta l'Africa orientale per affrontare una conversazione che è stata vista come un tabù nella società moderna", ha detto Aginga.

Se oggigiorno qualsiasi valore morale o modalità del vivere sembra ridotta ad una mera questione economica, le donne in Kenya, con l’intelligenza emotiva e lo spirito realista che le contraddistingue, continuano a cercare un’alternativa che non debba percorrere necessariamente la strada della protesta.
"La poligamia fa parte della nostra ricca storia umana ed è giunto il momento di discuterne apertamente senza timore di stigmatizzarla", ha dichiarato una delle organizzatrici dell’evento che, chiaramente, sarà aperto solo alle donne.

TAGS: donnepoligamiafamiglie

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