Sono 17 i ragazzini, quasi tutti intorno ai 9 anni di età, arsi vivi in una scuola del Kenya.
La tragedia è avvenuta in uno dei dormitori della Hillside Endarasha Junior School, nel villaggio di Kieni poco distante da Nyeri, circa 250 chilometri a nord della capitale Nairobi.
Intorno alla mezzanotte, per cause ancora da stabilire e al vaglio degli investigatori dell’unità speciale della polizia nazionale, l’ala della scuola in cui in totale erano ospitati a dormire 156 alunni, ha preso fuoco. La struttura, prevalentemente costruita in legno, si è trasformata in un rogo che è stato fatale ai ragazzini che a quell’ora stavano dormendo. Tredici di loro sono riusciti a fuggire, riportando comunque gravi ustioni, e sono ricoverati all’ospedale di Othaya.
È emerso inoltre che i vigili del fuoco intervenuti per l'incidente non avevano acqua, il che ha ostacolato le operazioni di soccorso, come riportano i media locali. Questo li ha costretti a cercare l'acqua a 16 chilometri di distanza, ritardando la risposta. Le prime indagini hanno inoltre fatto emergere un particolare che spiega in parte la tragedia: il dormitorio non sarebbe attrezzato con uscite di emergenza.
La polizia, intervenuta sul posto con una certa celerità, non ha potuto fare altro che rilevare la disgrazia, così come molti dei genitori degli alunni della Hillside. La portavoce della polizia, Resila Onyango, ha detto di temere che altri piccoli studenti siano rimasti intrappolati nel dormitorio e possano essere trovati carbonizzati durante il proseguo delle ricerche.
Purtroppo non è la prima volta che in Kenya si verifica un incidente del genere in una scuola, e a poco servono le condoglianze e la tempestiva vicinanza dimostrata dai politici nei confronti delle famiglie delle giovanissime vittime.