Le compagnie aeree e di charter, i tour operator e le agenzie di viaggio chiederanno al Governo, dopo l’effettiva entrata in vigore del nuovo DCPM, giovedì 15 ottobre, di aprire al turismo per Natale le destinazioni più amate dagli italiani e più sicure tra quelle fuori dall’area Schengen.
E’ quanto trapela su alcuni siti specializzati e confermato anche da un’intervista al Direttore Commerciale della compagnia Neos, Aldo Sarnataro, da parte dell’inserto L’Economia del Corriere della Sera.
Neos, forte anche di un rapporto consolidato quest’anno con il Ministero degli Esteri italiano, con il quale ha collaborato per le decine di voli di rimpatrio per i connazionali bloccati all’estero, specie nelle destinazioni a lungo raggio già coperte da Neos, ma non solo, ha già inoltrato una richiesta formale alla Farnesina, per riattivare almeno nel periodo delle feste di dicembre e gennaio le rotte solitamente più richieste dai nostri connazionali.
“Abbiamo presentato agli enti competenti proposte per riaprire i corridoi turistici e tener vivo il mercato finché non sarà possibile tornare all’operatività piena – ha detto Sarnataro – per esempio le Maldive danno garanzie di distanziamento ed aria aperta, possiamo usare anche noi i tamponi all’imbarco come sta facendo Alitalia tra Fiumicino e Linate. Siamo in grado di controllare tutta la filiera dei viaggi, dai nostri voli agli spostamenti sui luoghi di vacanze”.
Così come la compagnia di riferimento di Alpitour, anche altre realtà del settore turistico italiano si stanno muovendo per spingere affinchè l’Italia riapra almeno alle destinazioni più richieste, dove oltretutto hanno interessi imprenditoriali e lavorano migliaia di connazionali.
Partire prima (Neos avrebbe in programma i primi voli per Kenya e Zanzibar il 25 novembre) significherebbe anche prepararsi per la riapertura prevista, si spera, per i primi mesi del 2021 e le vacanze di Natale, conferma il quotidiano, sarebbero un ottimo test per mettere a punto procedure e sicurezza.