OPINIONI
20-06-2017 di Freddie del Curatolo
Una delle espressioni più ricorrenti che si sentono a Malindi, quando ci si imbatte in un uomo (magari di una certa età) che si è fidanzato con una ragazza locale, è “…lei è diversa da tutte le altre”.
Non è necessario essere pratici della costa keniota, basta essere “uomini di mondo”, per dirla alla Totò, avere fatto il militare a Cuneo come Flavio, per immaginarsi la scena e fare finta di niente.
Un baby-pensionato dai capelli brizzolati, l’aria beata e i neuroni un po’ abbrustoliti dal sole, mano nella mano con un’avvenente e sinuosa ventenne di Nairobi.
“Lei è diversa da tutte le altre”.
Intanto quest’espressione evidenzia già un atteggiamento “difensivo”, una mezza ammissione che si conosce e si diffida dell’universo femminile keniota. Ma solo keniota o delle donne in generale?
Allora, invece di deridere il baby-pensionato, proviamo a capire.
“Tutte le altre chi, mi scusi…”
“Beh, dài…ci siamo capiti. Voglio dire, lei non è l’avventura di una sera, la ragazza conosciuta al beach-party…”
“Ah no?”
“No, assolutamente! Intanto Jasmine l’ho incontrata in banca”
“Ma davvero?”
“Già. Stava inviando soldi a sua sorella perché mantiene agli studi la nipote”
“Se posso essere indiscreto, come si guadagna da vivere la ragazza, permettendosi di mantenere la nipote agli studi?”
“E’ questo il problema! Quando è arrivata a Malindi ha trovato lavoro presso l’azienda di uno svizzero come contabile, ma poi lo svizzero (quel maiale) ci provava e lei è stata costretta a licenziarsi”.
“Che disdetta!”
“Ma per fortuna, sulla sua strada ha incontrato me! E io ho incontrato lei…adesso viviamo insieme e magari tra un po’ ci sposeremo…”
Ragioniamoci. A parte la storiella dello svizzero, siamo in presenza di un incontro singolare, che non è da denigrare così, per partito preso.
Il baby-pensionato e Jasmine sono due anime in cerca di qualcosa, due persone che possono darsi e ricevere ciò di cui hanno bisogno, che poi è anche quello che le fa stare bene con se stesse, in mancanza di altri sogni e di altre possibilità. Per intenderci: Jasmine è nata povera, in Africa, con un padre che (se non l’ha fatto) avrebbe voluto abusare di lei fin dall’età di nove anni. Ha atteso la maggiore età per scappare più lontano possibile dalla sua realtà. Seicento chilometri, sul mare. Unica arma a sua disposizione: la bellezza. Abbiamo visto donne in Italia fare carriera e poi ripulirsi anche l’immagine, partendo da situazioni molto meno drammatiche. Le starlette della televisione sono solo la punta dell’iceberg, per ogni velina da calciatore c’è una ragazza che si fidanza con un dirigente Rai o Mediaset di quarant’anni più vecchio? Perché lo fa? Per amore? O perché “lei è diversa da tutte le altre?”. Assolutamente normale, quindi, che la nostra Jasmine, nel Terzo Mondo, per guadagnare soldi, si conceda ogni tanto a qualche ricco mzungu. Ed è quasi da lodare il fatto che non si sia abbandonata alla lascivia delle notti brave malindine, dell’alcool e del guadagno facile. Lei cerca una relazione stabile, che le permetta una vita tranquilla e agiata. Almeno fino a quando il baby-pensionato avrà fondi a sufficienza per accontentarla…
E lui? Anche lui evidentemente ha bisogno di una donna come Jasmine. Forse perché arriva da un matrimonio fallimentare in Italia? O perché, nonostante abbia il chiodo fisso, in fondo al suo cuore è un sentimentale? O anche perché per la prima volta nella sua vita si trova davanti all’incomparabile bellezza di una venere nera e per giunta parlante che gli sussurra dolci parole d’amore?
“Se non ci arrivi, non puoi sapere cosa si prova. Io finalmente, a cinquantotto anni, sono innamorato. Mi sento di nuovo un ragazzino!”
Il viagra fa il resto.
Lei non è diversa da tutte le altre, è semplicemente più saggia e più realista. Avrà pure i suoi momenti di tristezza, forse il suo amante compaesano, ma sa anche che è l’unico modo per avere una casa con i sanitari e la televisione, un’automobile e un po’ di speranza in più per il futuro.
Perché alla fine è questo mondo a non essere mai diverso da tutti gli altri.
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