Arte e cultura

MOSTRE

Gian Paolo Tomasi porta i "suoi" eroi giriama a Nairobi

"Giriama Warriors", mostra sugli ultimi depositari dei valori del futuro, con un "padrino" d'eccezione: Obama

11-12-2017 di Freddie del Curatolo

S'intitola "Giriama Warriors" la mostra che Gian Paolo Tomasi inaugura venerdì prossimo, 15 dicembre, alle 18 presso la nuova galleria d'arte "Artistaste" di Nairobi, attigua al ristorante italiano "La Salumeria".
La mostra, già presentata in una sua prima versione nella Biennale 2012 di Malindi, illustra nelle parole dell'autore, artista concettuale che usa il fotomontaggio come strumento d'arte e design, "la diversità come strumento del prossimo futuro per unire i popoli. Quei guerrieri inermi, umani, a braccia aperte, che hanno gettati a terra le armi e imbracciato un joystick in realtà siamo tutti noi e l'unica battaglia che vale la pena di combattere, per migliorare la nostra vita e il mondo, è quella per esaltare le differenze. come valore aggiunto della nostra società".
Questa invece la presentazione della mostra, a cura di Freddie del Curatolo.

GIRIAMA WARRIORS: GLI EROI DIFFERENTI

C’è chi li definisce “ultimi”.
E’ una parola che oggi non piace, forse perché si presta a troppe contrastanti interpretazioni.
Forse perché abbiamo dimenticato le parole di Gesù: “Gli ultimi saranno i primi”.
I Giriama sono una delle tribù meno considerate del Kenya, meno ricche e meno potenti.
Eppure dal loro spirito rivoluzionario è nata la prima rivolta del popolo keniano contro l’Impero Britannico, che creò la consapevolezza di poter lottare per l’Indipendenza.
Per poter dare alle 44 tribù di questo territorio eguale dignità. 
La prima “pasionaria” del Kenya era una donna giriama: Mekatilili Wa Menza. 
Comandava un manipolo di ultimi, perlopiù contadini. 
Fu imprigionata due volte nei primi anni del secolo scorso e per due volte riuscì a fuggire dai campi di lavoro di Kisii e a tornare sulla costa.
I “giriama warriors” ritratti e rielaborati da Gian Paolo Tomasi sono eroi, ma non solo perché hanno portato sulle loro spalle il peso di essere ultimi e diversi, ma perché come veggenti, aruspici, antichi saggi, ci insegnano che la diversità sarà il valore aggiunto, predominante della società dei prossimi anni.
Rivoluzionari con un joystick in mano e i loro costumi tradizionali, guerrieri della pace che non scordano le loro origini, come l’Obama pensieroso di questa mostra. 
Simba Wanje è stato l’ultimo Re dei Mijikenda, etnia composta da nove differenti tribù di cui fanno parte anche i giriama.  
Mzee Katana Kalulu e Joseph Karisa Mwarandu hanno ricevuto titolo di Eroi Nazionali dal Presidente Uhuru Kenyatta. 
Kalulu è stato il primo driver giriama sulle Land Rover dei britannici, ha combattuto con i Mau Mau e fino al giorno della morte ha predicato la pace e l’unità nazionale, andando a piedi di villaggio in villaggio a recitare le sue preghiere. 
E’ stato ucciso a 94 anni perché non aveva intenzione di vendere il bene più prezioso che aveva, la terra dov’era nato e dove risiedeva.
Joseph Karisa Mwarandu, avvocato, ha fondato un’associazione che si occupa della salvaguardia e del recupero delle tradizioni della sua gente.  Tradizioni che stanno inesorabilmente scomparendo, sotto i colpi necessari, giusti e benvenuti in Africa, ma spesso ciechi e sommari del progresso.
I Giriama di Tomasi sono eroi e sono guerrieri, perché la vera rivoluzione oggi è mostrare con orgoglio ma senza arroganza la propria diversità e confrontarsi con gli altri, senza sentirsi né ultimi, né migliori.

TAGS: Gian Paolo TomasiTomasi KenyaGiriama WarriorsSimba WanjeKatana KaluluJoseph MwaranduArtistaste NairobiLa Salumeria Nairobi

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