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ISTRUZIONE

Anche la scuola in Kenya si pagherà solo online

Le rette andranno sulla piattaforma eCitizen: possibili disagi

06-02-2024 di redazione

Da quest’anno, anche se la data deve essere ancora confermata, per pagare le rette scolastiche, i genitori o gli sponsor degli alunni keniani di qualsiasi scuola pubblica, dovranno affidarsi alla piattaforma online eCitizen, pagando anche con il sistema mpesa al numero unico governativo 222222.
La decisione del ministero dell'Istruzione è in linea con la direttiva del governo di riunire qualsiasi servizio governativo, dal pagamento delle tasse a quello dei visti e dei servizi dell’ufficio immigrazione e ultimamente anche le patenti, in una solo conto corrente per evitare la dispersione di fondi che possono portare inevitabilmente ad episodi di corruzione e frode.


Il viceministro dell’istruzione, Belio Kipsang, ha inviato nei giorni scorsi una circolare a tutti i presidi delle scuole nazionali, avvertendo di tenersi pronti e di iniziare a fornire i dettagli del conto e di come effettuare il pagamento, per facilitare il processo di inserimento e presentare le informazioni riguardo al proprio istituto, comprese le proprie coordinate bancarie, utilizzate fino ad oggi per i pagamenti, entro il prossimo 6 febbraio.


"La direzione di eCitizen, in collaborazione con l'Autorità per le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICTA), il ministero dell'Informazione, della comunicazione e dell'economia cigitale e il Tesoro Nazionale, sta coordinando l'inserimento di tutti i servizi governativi nella piattaforma eCitizen per migliorare l'erogazione dei servizi - si legge in parte nella circolare -, come parte della conformità ai requisiti, è necessario che i genitori/tutori effettuino i pagamenti delle tasse per i loro studenti nelle vostre istituzioni attraverso questa piattaforma".


Fino ad oggi, buona parte degli studenti pagavano le proprie rette in contanti ed era poi la direzione scolastica ad inserirle nel proprio conto, da cui il governo a regola doveva prelevare le tasse e lasciare fondi per le spese ordinarie dell’istituto, come bollette dell’elettricità e dell’acqua.
L’obbiettivo del governo, secondo i media nazionali, è anche quello di aumentare il numero di nuovi utenti che si iscrivono a eCitizen, oltre agli attuali 11 milioni che utilizzano il servizio quotidianamente, ed abituarli ad usare il servizio per effettuare qualsiasi pagamento riconducibile allo Stato.


Sicuramente questo sistema fa parte della genuina volontà dell’amministrazione del presidente William Ruto di combattere la corruzione e il malcostume a tutti i livelli, ma sta già incontrando comprensibili difficoltà, come già riscontrato in altri servizi da poco trasferiti sulla piattaforma online.
In più molti genitori spesso “patteggiano” con gli istituti scolastici sistemi di pagamento rateali o chiedono di essere facilitati in qualche modo, ad esempio con l’antico metodo delle collette (harambee). Come andrà a finire con la modernizzazione ed i sistemi elettronici?
C’è da sperare che a rimetterci non siano i milioni di studenti per cui l’istruzione è un diritto, prima ancora che un obbligo fino ad una certa età.

TAGS: scuolaistruzioneeducazionetasseonlinepiattaforma

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