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CURIOSITA'

Asino, il miglior amico delle donne Maasai

I perché del più importante animale domestico del Kenya

01-02-2022 di Leni Frau

In Kenya non sempre vale l’antico adagio secondo cui “il miglior amico dell’uomo è il cane”.
Sicuramente parlando di donne e specialmente delle donne maasai della regione del Kajiado, il loro miglior amico, affezionato intelligente e utile, è senza dubbio l’asino.
C’è chi potrebbe concludere facilmente che l’animale da soma sia soprattutto un sostituto del carro, o di un qualsiasi veicolo per chi non se lo può permettere, ma nella storia comune delle popolazioni che vivono di pastorizia a ridosso della riserva nazionale del Maasai Mara e delle donne che si dedicano ai lavori più umili, faticosi e necessari, tra loro e gli asini c’è un rapporto che va al di là del puro utilizzo. Certi villaggi ad esempio, ne hanno una dozzina, e con la loro vendita in blocco potrebbero comprare una motocicletta e caricare acqua e legna da ardere su di essa, invece di utilizzare i “ciucci”. Ma contrariamente ad un mezzo a motore (oltre a non consumare carburante, ma solo erbe di campo e poco più) gli asini sono come la Tesla di Elon Musk: possono andare al punto, farsi caricare e tornare dove sanno da soli, senza chi li conduca. Indipendenti, ma affidabilissimi.
Fondamentale anche il loro apporto nei gruppi di pastori semi-nomadi. Quando si spostano, è l’asino a farsi carico del trasporto dei beni mobili che andranno a riempire la nuova manyatta, le capanne maasai. Un aiuto indispensabile di un grande, resistente e docile animale domestico.
Altro che cane o gatto!
Tenere in salute ed anche coccolare un asino è una pratica ormai consueta tra le presenze femminili delle comunità che vivono nella zona del lago Magadi.
Lì le famiglie sono solite dare anche meritata sepoltura al loro affezionato aiuto di casa e di lavoro.
Quando un asino muore, le donne partecipano alla sepoltura dell'animale a una certa distanza dalla casa e i canti avvolgono l'aria. Si dice che le donne cantino e si lamentino in modo incontrollato, come per la perdita di un marito o di un figlio.
La maggior parte di queste nenie sono composte dalle donne stesse per lodare l'animale morto.
Inoltre i bambini, secondo la tradizione Maasai, non possono assistere al parto delle asine e non dovrebbero mai vederne il corpo privo di vita.
I pastori di Magadi raccontano, come riporta un servizio del quotidiano nazionale Daily Nation, che quando si devono recare al mattino presto a prendere l’acqua al lago, è l’asino a svegliarli ragliando un’ora prima.
Anche per questo nella zona, specialmente i vecchi, hanno creato miti e leggende che esaltano questo animali e gravi maledizioni per chi li macella, anche in periodo di carestia, o li vende a chi ne commercializzerà la carne. L’asino è un animale sacro per chi vive ancora alla maniera dei padri.
Così nella zona di Oletepesi, oggi gli asini sono migliaia e come nell’arcipelago di Lamu, vi sono zone dove di notte si incontrano e trascorrono insieme le ore al buio, specialmente durante la stagione secca.

TAGS: asini kenyamaasai kenyatradizioni kenyaanimali kenya

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