Coprifuoco anticipato di almeno un’ora e restringimento di ogni forma di ritrovo, anche privato, a 15 persone. Questo è quanto chiede il settore privato del Kenya direttamente al Presidente Uhuru Kenyatta, con effetto immediato e per le prossime settimane.
La percentuale ormai fissa da giorni sopra il 20% e i dati che arrivano da ospedali e settore sanitario non autorizzano all’ottimismo per quella che ormai è stata chiaramente definita la terza ondata del Paese.
Ora la palla passa al Governo, dopo che la Kenya Private Sector Alliance ha emesso un comunicato datato 25 marzo in cui ha sollecitato il governo di prendere ulteriori misure per mitigare il picco di infezioni, sulla base dei dati preoccupanti per l’aumento di casi e il collasso del sistema sanitario, specialmente a Nairobi. Da voci rimbalzate ieri sera, sembrerebbe che il Presidente possa anche decidere per il lockdown intercontee.
“Per quanto riguarda il coprifuoco e l'isolamento, raccomandiamo che il coprifuoco in tutto il paese inizi alle 9 di sera fino alle 4 del mattino per le prossime tre settimane – si legge nel comunicato – solamente le aziende che fanno turni di notte, le consegne serali ed altri servizi essenziali dovrebbero essere esentati. "Limitare il numero di persone che partecipano ai funerali a meno di 15, ridurre il numero di persone che partecipano agli incontri fisici e sorvegliare i confini nazionali e tra le contee per minimizzare la diffusione”.
La richiesta combacia con le voci che vorrebbero da più parti l’introduzione del lockdown tra contee nella settimana delle festività pasquali. Decisione drastica e dura, alla luce delle tante prenotazioni di voli, treni, hotel e case in affitto per le feste e per gli spostamenti di migliaia di persone, studenti compresi, dai luoghi di lavoro e studio ai villaggi di famiglia.
Intanto, prospettando limitazioni, da ieri a Nairobi è aumentato il traffico in uscita dalla capitale verso altre contee. I rappresentanti delle associazioni dei trasporti hanno ammesso che c’è stato un inusuale aumento di richieste e di movimenti, mentre le arterie principali della città in uscita sono state prese d’assalto e trafficate fin dal primo pomeriggio. Molto probabilmente la cosa si ripeterà anche oggi e domani. O almeno fino a quando il Governo non prenderà le sue decisioni.