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SCIENZA

La balena che sbagliò strada e finì nel Turkana

Paleontologi tornano a studiare resti fossili sorprendenti

14-02-2023 di Freddie del Curatolo

Immaginate una balena che diciassette milioni di anni fa, sbaglia "strada" e finisce in un fiume africano per chissà quanti chilometri, finendo la sua avventura in Kenya nel Lago Turkana.
Un pool di ricercatori internazionali, guidati da esperti di diverse università, in particolare quella di Harvard che per prima scoprì il fossile del cetaceo nel 1964 e quella del Texas che è riuscita nel 2015 a ricostruirne la storia, torneranno nelle prossime settimane in Kenya per proseguire le loro ricerche, dopo il sorprendente ritrovamento dei resti fossili del cetaceo nella zona del Lago Turkana, nell’ottica di studiare meglio i cambiamenti climatici che portarono a questa incredibile vicenda e che potrebbero essere utili a spiegarne altri in futuro.
Oltre infatti a raccontare una storia curiosa ed enigmatica, il ritrovamento riveste una grande importanza negli studi sui mutamenti della Rift Valley, che hanno portato alla nascita dell'intera umanità. La balena, a cui non è stato dato un nome ma che sembra appartenere alla famiglia delle Ziphiidae (di cui oggi si contano 20 specie) si è arenata in una zona lontana 740 km dalla costa attuale del Kenya, a una altitudine di 620 metri. Gli scienziati suppongono che il cetaceo abbia compiuto un viaggio lungo fino a 900 chilometri nell'Oceano Indiano in direzione ovest, entrando senza accorgersi in un fiume dal letto molto ampio e finendo spiaggiata a una altitudine di 23-36 metri sopra il livello del mare di allora. 
 Non sappiamo altro del suo viaggio, e il team di ricerca ipotizza che la balena abbia proprio “sbagliato strada”, per poi non riuscire più a tornare indietro. Non è il primo caso di balene smarrite, ma mai un cetaceo era arrivato così in alto sul livello del mare.
I resti della balena, i più antichi mai rinvenuti, sono stati trovati durante gli scavi nella zona occidentale del Lago Turkana.
“La balena ci dice un sacco di cose. Ci dice il punto di partenza di tutto quel sollevamento che ha cambiato il clima che ha portato all'uomo. È incredibile”, ha spiegato il responsabile dell’ultima spedizione, Louis Jacobs, paleontologo dalla Southern Methodist University di Dallas, Texas.
Alcuni suoi colleghi sostengono che la balena potrebbe essersi arenata lungo il fiume in un periodo in cui l'Africa orientale era a livello del mare ed era coperta di foresta e giungla.
I resti fossili della balena erano stati trasportati ad Harvard e solo nel 1975 il Prof. Patterson riuscì a riportarli ai Musei Nazionali del Kenya, ma furono catalogati senza troppa attenzione, tanto che dopo la morte di Patterson, solo la caparbietà di un collega, il Prof. Mead, portò a ricollegare i fossili con il ritrovamento precedente, e da lì si aprirono gli scenari che ancora oggi risultano essere una storia ancora tutta da scrivere.

TAGS: balena kenyafossili kenyaritrovamenti kenyaturkana kenya

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