Arte e cultura

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Archeologia Italia-Kenya: conferenze a Nairobi

Due giorni con gli esperti italiani e keniani per parlare di scoperte di mare e di terra

09-11-2017 di redazione

Le potenzialità del Kenya nel campo della ricerca archeologia sono note, anche se soprattutto si tratta di quelle di terra, collegate soprattutto agli importanti ritrovamenti che riguardano nostri proto-antenati nella zona del Lago Turkana.
Più recente è invece l'approccio del Paese all'archeologia marina, per cercare segni del passaggio delle tante spedizioni via mare che possono aver fatto naufragio nella porzione africana dell'Oceano Indiano, con i loro carichi spesso molto preziosi.
Di questo e d'altro si parlerà oggi e domani, dalle 18 alle 21, in due conferenze organizzate a Nairobi dall'Istituto Italiano di Cultura in collaborazione con i Musei Nazionali del Kenya al Michael Joseph Center di Nairobi.
Gli incontri, dal titolo "Italian archeologists between desert and sea", vedrà anche la partecipazione del Sovrintendente del Mare della Regione Sicilia Sebastiano Tusa, che nell'ultima settimana ha effettuato diverse ricerche, immersioni e scandagliamenti al largo di Malindi, nella baia di Ungwana.
Tusa esporrà quelle che sono a suo giudizio e dai risultati delle ricerche, le potenzialità della zona e che cosa potrebbe celarsi sotto.
Oltre all'esperto italiano, il convegno si avvarà di relazioni del direttore del Museo Nazionale di Malindi, Caesar Bita, che è il più importante (forse l'unico) archeologo marino keniano, e di testimonianze del Vice Direttore dell'Istituto Francese per la Ricerca in Africa Chloé Durand, e di archeologi e professori universitari di Nairobi. Il tutto coordinato dal direttore dell'Istituto Italiano di Cultura Francesca Chiesa, con interventi dell'Ambasciatore d'Italia Mauro Massoni e del direttore del Musei Nazionali del Kenya Mzalendo Kibunja.

 

TAGS: convegno nairobiarcheologia kenyaistituto cultura nairobifrancesca chiesasebastiano tusa

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