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ECCELLENZE

La scottona italiana conquista la high class keniana

L'importatore Miano: "c'è la dipendenza da fiorentina"

10-07-2021 di redazione

Che i keniani vadano pazzi per la carne, è risaputo.
Non è solo l’antica abitudine maasai, che bene o male non si nutrono d’altro, a suggerirlo, ma anche piaceri più moderni legati al “culto” americano dell’hamburger, a quello argentino dell’asado o ai tagli particolari delle varie parti nobili del bovino adulto.
D’altronde il piatto nazionale per eccellenza in Kenya resta la “nyama choma”, ovvero carne alla griglia che solitamente piace ben cotta.
Ma la passione naturale per questo cibo e nutrimento, per la “high class” keniana è diventata anche cultura ed il piacere viene amplificato non solo dalla conoscenza, ma anche dalla possibilità di gustare specialità di carne particolari che a livello locale non si trovano, così come apprezzare l’arte del taglio giusto che non fa parte della cultura nazionale.
Negli anni passati la clientela di ristoranti di Nairobi, Mombasa e Kisumu in particolare ha imparato ad apprezzare ad esempio l’angus scozzese, anche quello allevato “in casa”, nelle alture di Eldoret, nelle farm di Nanyuki e ai piedi del monte Elgon.
Ora finalmente spopola l’ottima carne italiana, grazie all’intuizione dell’importatore e ristoratore Roberto Miano che per primo ha deciso di scommettere sulle nostre eccellenze di allevamento come la fiorentina ed altri tagli scottona.
“Ho capito che i tempi per introdurre in Kenya i nostri tagli migliori e la nostra cultura gastronomica legata alla carne erano maturi – spiega Miano a Malindikenya.net – così ho testato la famosa bistecca alla fiorentina e la scottona nel mio ristorante Roberto’s di Mombasa, frequentato da un’ottima clientela che sa farsi guidare dalle scelte dello chef e si fida della nostra cucina. L’impatto è stato straordinario, tanto che ora abbiamo clienti che arrivano appositamente da fuori per gustare le nostre specialità e la maniera in cui le prepariamo”.
Grazie a questo successo, Roberto Miano ha deciso di importare da una delle più importanti aziende italiane di carni, La Nobile di Borgo a Buggiano, famosa per la sua scottona e per i metodi di allevamento che prevedono un ingrasso decisamente sano che oltre ad influire sulle qualità organolettiche del prodotto, ne esalta sapore, cottura e benefici per la salute.
Una delle eccellenze italiane che tanto può piacere ai keniani non poteva che diventare “cult”, nei suoi diversi tagli (picanha, entecote, reale) specie se abbinata ai nostri fantastici vini rossi, di cui Miano è egualmente importatore.
Ma oltre al nostro Paese, la richiesta di carne speciale ha aperto le porte anche ad altre.
“Sempre pensando all’altissima qualità e sapendo che la fascia alta dei keniani si può permettere anche prezzi fuori dall’ordinario – spiega l’imprenditore lombardo di origini siciliane – ho deciso di puntare anche sullo Wagyu australiano, un bovino di origine giapponese tra i più celebrati al mondo. La regina delle bistecche con l’osso, chiamata “Tomahawk” per la particolare forma del taglio, può arrivare a costare anche 200 euro, ma è un’esperienza sensoriale unica, specialmente per il Kenya. Tanto che alcuni miei clienti mi “maledicono” perché sono diventati dipendenti!”.  

TAGS: carne kenyabistecca kenyacibo kenyaitaliani kenyagastronomia kenya

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