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Nairobi ora è meno cara per gli stranieri

Classifica Mercier: considerevole salto post pandemia

09-07-2021 di redazione

La fama di Nairobi, negli ultimi vent’anni quando la sua espansione da semplice capitale a “hub” di tutta l’Africa Subsahariana in cui convergono interessi e attività di ogni tipo, è quella di una metropoli molto costosa per gli stranieri che intendono viverci o trascorrerci più di una semplice vacanza o di un breve periodo di lavoro.
Dopo questo anno e mezzo di pandemia le cose sembrano essere decisamente cambiate, in meglio. Tanto che la quotata azienda di gestioni patrimoniali Mercier, che ogni anno stila una credibile classifica delle città più care del mondo, ha abbassato il ranking di Nairobi di ben cinquanta posizioni, che rappresentano il salto più significativo di una capitale.
Nairobi oggi si piazza “solo” al 145° posto, uscendo dalle prime 100 metropoli costose, dove era confinata fino al 2020, con la sua novantacinquesima posizione.
Mercier per compilare questa graduatoria, si basa soprattutto sulla vita degli espatriati, considerando gli affitti e le spese di prima necessita, ma anche più di 200 tra svaghi e i servizi. Sono queste le voci principali che vengono comparate di città in città, basandosi sull’esperienza di 400 residenti di diverse fasce sociali.
In base a questi parametri, la capitale del Turkmenistan Ashgabat ha superato una delle storiche mete degli spendaccioni, ovvero Hong Kong che rimane comunque in seconda posizione.
Prima città africana, e anche qui in pochi potrebbero immaginarlo, è Ndjamena in Ciad.
Più in basso di Nairobi, rispettivamente al 167° e 171° posto, troviamo altre due grandi realtà dell’Est Africa, la tanzaniana Dar Es Salaam e l’ugandese Kampala.
Ma cosa ha contribuito a far scendere a livelli più “umani” Nairobi?
Secondo gli esperti di Mercier si tratta soprattutto del calo del costo degli affitti, dovuto non solo alla pandemia che ha visto tanti ritorni nelle rispettive nazioni d’origine di molti “expat” e calo di richieste da parte di cooperanti, diplomatici e dirigenti di aziende o delle Nazioni Unite, ma anche alla concorrenza di nuovi palazzi, residence e condomini.
Altro dato, l’arrivo e l’esplosione di uber come servizio di trasporto, che ha abbassato notevolmente i costi degli spostamenti in una città tra le più trafficate del continente. In terzo luogo le consegne a domicilio che hanno ridotto non solo i costi dei trasporti, ma anche quello di pranzi e cene, togliendo coperto e spesso anche il bere.  E anche supermercati e piccole attività si sono attivate per le consegne. Stesso discorso per quanto riguarda lo smart working, perché spostarsi sicuramente in città è una delle spese sensibili.
I tagli delle spese sono evidenti poi in quelle categorie di residenti che hanno visto i loro guadagni calare e con le tasche vuote hanno sperimentato modelli di vita più modesti ma non per questo deprimenti. La capitale infatti offre possibilità dignitose di cavarsela ed arrivare a fine mese, e questo è un dato di fatto che migliora la sua classifica generale.

TAGS: nairobicosti kenyavita kenya

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