Una buona notizia per il Kenya, per il suo ordine pubblico, l’incolumità della sua gente e in sottordine anche per il turismo: il leader dell’opposizione, Raila Odinga, ha dichiarato che non vi saranno nuove proteste di piazza nel paese almeno fino al prossimo mese di settembre.

Odinga ha detto che la sua coalizione “Azimio la Umoja One Kenya”, darà ordine ai suoi sostenitori di scendere in strada il mese prossimo per protestare contro il governo del presidente William Ruto solo nel caso in cui i previsti colloqui bi-partisan tra l'opposizione e Kenya Kwanza non porteranno a dati di fatto tangibili.

Le questioni che finalmente le due fazioni politiche hanno deciso di affrontare insieme riguardano soprattutto il carovita e l’introduzione di nuove tasse che si riversano sulle condizioni economiche dei cittadini.
Odinga però, come riportano i media locali, ha anche battaglie personali da portare avanti che forse ai cittadini interessano meno, come far luce sulla legittimità delle elezioni presidenziali da lui perse nell’agosto del 2022 e la formazione della nuova commissione elettorale in maniera equa, oltre che più inclusività per il suo partito nelle attività parlamentari.

Gli incontri pacificatori e si spera costruttivi per riportare il paese alla calma e risolvere i veri problemi che attanagliano i ceti medio bassi keniani, avranno inizio giovedì 10 agosto.
I violenti scontri di piazza tra dimostranti e polizia, nelle sole roccaforti dell’opposizione sul lago Vittoria, hanno provocato 11 morti e i metodi repressivi delle forze dell’ordine sono stati denunciati da Amnesty International e dagli ordini dei medici e degli avvocati keniani. In tutto, le organizzazioni umanitarie, calcolano che da aprile ad oggi durante le manifestazioni settimanali in tutto il paese, siano morte 27 persone, tra cui 2 agenti di polizia e 2 giovani che non c’entravano nulla con le proteste.