Più voli dall’estero su Mombasa, si spera da giugno possa cambiare qualcosa.
La questione dei “diritti di atterraggio dei voli internazionali di linea che le associazioni del turismo keniane hanno sollevato da tempo, è finalmente approdata in parlamento, sospinta da più parti che per risollevare l'economia legata al settore hanno l'interesse a velocizzare l'iter di ripresa e potenziamento dei collegamenti tra il Kenya e il resto del mondo
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Il senatore Miraj Abdullahi ha chiesto alla Commissione permanente del Senato per le strade, i trasporti e le abitazioni, di esprimersi in merito alle restrizioni per i voli internazionali di linea all'aeroporto internazionale Moi della città costiera keniana.
Il senatore ha chiesto alla commissione in particolare di riferire in parlamento sul perché del rifiuto da parte dell’Aeroporto internazionale di far atterrare diversi voli che dopo la riapertura post-pandemia hanno fatto richiesta per riaprire o istituire ex novo la rotta su Mombasa.

La spinta decisiva arriva dalla Kenya Coast Tourist Association che ha chiesto misure per cancellare gli effetti della sospensione dei voli ed offrire non solo alle compagnie di linea, ma a tutta l’industria turistica della costa la possibilità di avere benefici dall’aumento delle presenze.
In particolare si chiede al Ministero dei Trasporti il perché siano state revocate le licenze di atterraggio a Mombasa alla compagnia Turkish Airlines, che prima della pandemia per molti anni ha tenuto fruttuosamente la linea Istanbul-Mombasa, con svariati collegamenti dall’Europa e molti anche dall’Italia, e a Qatar Airways che attualmente può atterrare tranquillamente a Zanzibar, direttamente da Doha e anch’essa con molte coincidenze non solo dall’Europa ma anche da Medio Oriente e Asia orientale. L’apertura totale di Mombasa alle compagnie che ne faranno richiesta con una politica trasparente sulle tasse di atterraggio, gioverebbe a tutto il Kenya e non solo alla città costiera. Tra le compagnie che hanno fatto recentemente richiesta per tornare a volare su Mombasa, ci sono anche l’olandese KLM e Emirates con volo diretto da Dubai.

La commissione parlamentare dovrà anche esprimersi sulle richieste da parte del settore turistico e delle istituzioni straniere presenti in Kenya, come è stato fatto recentemente anche dal nostro ambasciatore Roberto Natali, sulla cosiddetta politica dei cieli aperti, al fine di attirare più traffico internazionale al MIA e promuovere l'industria del turismo sulla costa. Per molti anni l’impressione delle associazioni che si occupano di promozione e di ospitalità è stata quella che la compagnia di bandiera keniana, in grandi difficoltà economiche, cercasse di non perdere i già pochi privilegi di gestire il traffico passeggeri da altre nazioni, perché incapace di stringere alleanze con altre compagnie più forti. Il governo sta cercando in tutti i modi di vendere Kenya Airways per l’impossibilità di far fronte ai suoi debiti e allo stesso tempo il ministro dei Trasporti Kipchumba Murkomen ha dichiarato che da giugno la compagnia non potrà più contare su aiuti statali. Forse quello sarà il momento di concedere opportunità alle altre linee e potenziare al limite il traffico interno e quello con i vicini stati del continente africano.