Gli operatori del turismo costiero del Kenya stanno mettendo alle strette il governo per ottenere nuovamente l’atteraggio a Mombasa dei voli della compagnia di bandiera turca, Turkish Airlines.
I voli diretti Istanbul-Mombasa (e di conseguenza tutti i collegamenti diretti con diversi aeroporti italiani ed internazionali) sono stati sospesi prima della pandemia e mai più ripresi.

La volontà della compagnia turca era quella di riprenderli il prossimo ottobre ed aveva anche provato a rimetterli in vendita sul proprio sito, ma ora ha definitivamente eliminato la possibilità di prenotare. Restano le sole tratte su Nairobi che peraltro sono le più economiche in assoluto.
“Mentre noi continuiamo ad autosabotarci, Turkish Airlines vola ora su tre città del Sudafrica: Johannesburg, Città del Capo e Durban - ha dichiarato l’eminenza grigia dell’hospitality keniana, Mohamed Hersi -, in Tanzania volano anche verso tre città vicine a Dar es Salaam, Kilimanjaro (Arusha) e Zanzibar. In Egitto vola al Cairo, a Hurghada e a Sharm El Sheikh”.

Hersi, che ha presieduto negli anni la federazione del turismo keniano, ha ricordato al governo che Turkish Airlines è l'unica compagnia aerea che vola in più di 320 città in tutto il mondo.
“Solo in Germania, 15 collegamenti, e 10 negli Stati Uniti, cinque nel Regno Unito, il che significa che è possibile arrivare a Mombasa praticamente da ogni angolo del mondo. Permettere voli su Mombasa, significa sostenere e promuovere anche Diani, Malindi, Watamu, Lamu, i parchi di Tsavo e Amboseli” ha aggiunto Hersi, invitando lo Stato a muoversi con rapidità e a garantire che più compagnie aeree siano autorizzate a volare a Mombasa per contribuire alla piena apertura della destinazione, che sta cercando di riprendersi completamente dopo la pandemia.

"Questo inciderà sui livelli di occupazione nell'industria dell'ospitalità e quindi tale decisione potrebbe avere un impatto sul sostentamento di migliaia di kenioti che dipendono direttamente o indirettamente dal turismo", ha concluso Hersi.