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CLIMA

Siccità, come l'UE sta aiutando il Kenya

Partnership strategica per salvare uomo e animali

07-04-2023 di Freddie del Curatolo

Anche quest’anno, come nei quattro precedenti, le previsioni meteorologiche prevedono che le “grandi piogge”, la cui stagione è iniziata a fine marzo e solitamente termina a giugno, anche nel 2023 saranno inferiori alla media accettabile, che è quella che si registrava fino ad una decina d’anni fa. Questo avverrà soprattutto nelle contee aride e semi-aride (ASAL). Tuttavia, vale la pena notare che, a prescindere dall'andamento dell'attuale stagione delle lunghe piogge, la ripresa dalla prolungata siccità potrebbe richiedere anni. Le gravi mancanze d’acqua degli ultimi anni, che fanno parte degli effetti del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici nel Corno d’Africa, hanno portato a perdite sensibili di mezzi di sussistenza per chi vive nelle regioni aride e semi aride, che rappresentano l'89% del Paese con circa il 38% della popolazione del Kenya. Queste regioni ospitano oltre il 90% della fauna selvatica che sostiene l'industria del turismo, contribuendo al 12% del Prodotto Interno Lordo del Kenya. Le regioni ASAL ospitano il 70% del patrimonio zootecnico nazionale, con un valore stimato di 70 miliardi di scellini kenioti.
Inoltre, hanno un enorme potenziale di energia rinnovabile (sia solare che eolica) e di altre risorse naturali e sono anche strategicamente posizionate per il commercio transfrontaliero e l'interazione socio-culturale con Etiopia, Uganda, Tanzania, Sud Sudan e Somalia. Le perdite economiche e sociali date dalla prolungata siccità si riversano quindi sulle comunità, provoca migrazioni interne e conflitti per l’uso della terra e della poca acqua, razzie di animali e rappresaglie.
L’Unione Europea sta cercando di aiutare il Kenya, grazie all’esperienza maturata sul campo, anche in base a decisioni prese nel corso degli anni e ora sta sostenendo il paese africano nell’affrontare le sfide del cambiamento climatico per gestire nella maniera più appropriata la siccità e i suoi effetti.
L’Ambasciatrice dell’UE, Henriette Geiger e la Ministra per lo sviluppo delle regioni ASAL, Rebecca Miano, hanno spiegato come, in un articolo congiunto.
“Il sostegno dell'UE riguarda lo sviluppo delle politiche e in particolare la politica ASAL, la strategia di sviluppo “Vision 2030” per il Kenya settentrionale e altre terre aride, nonché la strategia per porre fine alle emergenze legate alla siccità e il relativo quadro programmatico comune – spiegano Geiger e Miano - L'UE ha inoltre sostenuto il rafforzamento del sistema di allerta precoce per la siccità, nonché la digitalizzazione della raccolta dati e l'integrazione dei dati remoti. Nell'ambito della costruzione della resilienza, l'UE ha esteso il sostegno all'attuazione di investimenti strategici per la preparazione alla siccità, definiti prioritari dalle comunità interessate. L'aumento della variabilità climatica e dei rischi ad essa associati significa che nel prossimo futuro potrebbero verificarsi siccità più frequenti e intense, soprattutto nelle ASAL. Questo, a sua volta, comporta una maggiore insicurezza alimentare, una carenza nutrizionale e un ostacolo allo sviluppo socioeconomico a lungo termine. L'UE ha quindi fornito ulteriori finanziamenti nell'ambito del Programma indicativo nazionale pluriennale per il Kenya per il periodo 2021-2027 per promuovere lo sviluppo sostenibile contribuendo alla transizione verde e alla trasformazione digitale del Paese. Il progetto Dryland Climate Action for Community Drought Resilience sarà attuato dalla NDMA, con il sostegno dell'UE di 13 milioni di euro e il contributo del Kenya di 5 milioni di euro. La sovvenzione sosterrà le comunità e gli ecosistemi delle terre aride e semiaride a rischio di siccità per ottenere una maggiore resilienza e una migliore sicurezza alimentare”.
Secondo l’Ambasciatrice UE il progetto darà nuovi stimoli agli investimenti per allevamento e agricoltura, contribuendo all’introduzione di sistemi agroalimentari e strategie di sostentamento più sostenibili.
“Il Kenya riconosce la necessità di fare di più per affrontare le vulnerabilità nelle ASAL e continua quindi a cercare soluzioni a lungo termine all'impatto delle siccità ricorrenti – concludono Geiger e Miano - Riteniamo che questa partnership farà passare il Kenya dalla gestione delle crisi alla preparazione alla siccità, riducendo così le vulnerabilità e l'esposizione delle comunità ASAL".

TAGS: climasiccitàsemi aridegrandi pioggeUE

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